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COMMENTO A CURA DI ALFREDO GIGLIO


               DOLCI  COLLINE  TOSCANEdi Graziella Cappelli Questa poesia di Graziella Cappelli è quanto di più originale ed intrigante mi sia capitato di leggere  recentemente.  La Poetessa,  attraverso una felice allegoria, trova modo di accostare la bellezza delle colline toscane, ricche di poggi e di valli, a quella di una bella donna, ricca di  curve procaci  e morbide rotondità, dal fascino fortemente sensuale.Dice, Graziella Cappelli, che le colline toscane sembrano a lei dei bellissimi corpi di donne, supini, sdraiati sulla schiena, che mostrano tutta la loro bellezza muliebre: bellezza che somiglia tanto al paesaggio sinuoso, di queste colline, fatto cioè di curve e rientranze e, sulla sommità di queste ameni colli, che sembrano ventri rotondi e morbidi, a lei sembra di vagare, errabonda, in un continuo saliscendi, per cime e per valli, nei boschetti simili ad un lascivo pube, o al delicato folto del monte di Venere d’una vergine. Le sembra ancora di vagare in segreti anfratti, che lei definisce, in queste meravigliose analogie, gli inguini, umidi e profumati, odorosi di muschio, su costoni aperti come gambe dischiuse, in attesa di un amplesso, fra lunghi filari di cipressi, che, in questo variegato simbolismo, sembrano  spalle, contornate da  splendide ali, mentre, in quanto cipressi, esprimono il mistero della vita e della morte.Lo splendido cromatismo delle soleggiate colline  della Toscana, esalta l’amore per questa terra in ogni forma e in ogni specie di colore: dal verde degli alberi, al dorato dei campi, al variopinto dei fiori, mentre il tutto diviene armonia, sinfonia, inno alla bellezza, avvolto e sublimato dal verso.Mentre, il sole accarezza le collinette più piccole e tondeggianti, simili a seni, dalle perfette forme, col suo calore, provoca un’apoteosi di luce, che esplode, con la potenza vera di un gaudente orgasmo d’amore.In questa idilliaca descrizione di un paesaggio bucolico e da sogno, che dona serenità all’anima, e gioia alla vista, non posso fare a meno di ricordare: “ pace dicono al cuor le tue colline con le nebbie sfumanti e il verde piano ridente……….” di carducciana memoria.Concludendo, devo dire che Graziella Cappelli, con grande sensibilità artistica, ha saputo dare voce, non solo alla sua poesia, ma anche ai contenuti, mirabilmente espressi in queste delicate analogie, che inducono il lettore ad assaporare un vero sogno d’amore.   Alfredo  Giglio