A LUME DI CANDELAdi Alfredo Giglio Sotto l’urlo del vento E di guizzi abbagliantiUna luce s’è spenta Col bagliore dei lampi.Pioggia batte gelataSugli usci già scuri,E grandine bianca Copre la terra stancaSotto vitrei mantelliDi ghiacci a granelli.Ma sotto i raggi erosiDi una candela accesa Fioca su vecchia posa,Incerta e rotta, appareFigura d’un sorrisoE del tuo dolce viso.Fra le cose più care L’ardor degli anni arditi Da lustri seppelliti Giù nelle spire amareDel tempo che scompare.Ma la beltà ch’ affanna Il cuore inariditoIntatta sulla carta Rimane immortalata, Impressa e scoloritaNella mente scolpita.Ora non è più tempoDi languidi sospiri.S’arrende nella notteQuella candela smortaCol moccolo consuntoCede la luce al buioE piano si consumaAnche la vita mia E l’anima già pigra Accarezzando il corpo,Senza fermarsi, emigra,Nello sguardo che muore, Senza un’eco d’amore.
A LUME DI CANDELA DI ALFREDO GIGLIO
A LUME DI CANDELAdi Alfredo Giglio Sotto l’urlo del vento E di guizzi abbagliantiUna luce s’è spenta Col bagliore dei lampi.Pioggia batte gelataSugli usci già scuri,E grandine bianca Copre la terra stancaSotto vitrei mantelliDi ghiacci a granelli.Ma sotto i raggi erosiDi una candela accesa Fioca su vecchia posa,Incerta e rotta, appareFigura d’un sorrisoE del tuo dolce viso.Fra le cose più care L’ardor degli anni arditi Da lustri seppelliti Giù nelle spire amareDel tempo che scompare.Ma la beltà ch’ affanna Il cuore inariditoIntatta sulla carta Rimane immortalata, Impressa e scoloritaNella mente scolpita.Ora non è più tempoDi languidi sospiri.S’arrende nella notteQuella candela smortaCol moccolo consuntoCede la luce al buioE piano si consumaAnche la vita mia E l’anima già pigra Accarezzando il corpo,Senza fermarsi, emigra,Nello sguardo che muore, Senza un’eco d’amore.