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NEL FUMO DELLA VAPORIERA DI ALFREDO GIGLIO


NEL FUMO DELLA VAPORIERAdi Alfredo Giglio © Nel dì che m’appressavo al mio lavoro D’anno nuovo, nel corso dei miei studi Vidi colei ch’alimentava il core Facendolo pulsare e sospirare Andare come in dolce compagnia Verso dove si parte per sparire. Un colpo ricevetti al petto offerto Ad una lancia che t’entrava dentro Per trafiggere l’animo sofferto E gli occhi erano pronti a lacrimare. Da lungi io vedevo un lungo treno Ed un viso affacciato al finestrino Come felice di recarsi altrove Nel mentre mi struggevo di dolore. Le lacrime mi tolsero la vista E  nel fumo della locomotiva Vidi l’andare lento del convoglio. Di lei non v’era nulla, solo un velo Che  restava fra palpebre e le ciglia. Pochi minuti e la visione atroce Era sparita al guardo mio tradito. Rimasi solo e maledissi il fato E disperato ricercai la morte. E da quel dì non ho avuto pace E abbandonando il corso della vita, Vagai per mezzo mondo sconsolato. Ora che gli occhi miei han poca luce Di lei rivedo ancora il dolce viso Ma mi ritrovo vecchio e senza voce Avendo solo in mente il suo sorriso.  Alfredo Giglio