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UN GIORNO DI BURRASCA DI ALFREDO GIGLIO


 UN GIORNO DI BURRASCA di Alfredo Giglio ©     Guizzano su nel cielo sempre arcigno Lampi, danzanti nel mortal duello Come a ferirsi con le lame in pugno, Mentre tuoni dal rombo fragoroso, Risuonano nell’aria ch’è nebbiosa. La pioggia cade giù a catinelle E scroscia sulla terra ch’è inzuppata E non concede tregua alla natura, Che riparo non dà manco agli uccelli, In anfratti e fra i rami rifugiati. Dubbioso in alto guarda il contadino E poi, pensoso si ritira in casa Sedendosi alla fiamma del camino, Mentre la massaia rimane allegra Quando sente il profumo dei fagioli Poggiati sopra al fuoco, nel paiolo. L’aria umida e greve si fa fredda E i fischioni vengono dal mare A beccare nei campi già fangosi Lombrichi e semenze a loro care. S’invola pur la timida calandra Che fa sentire il melodioso canto, Poi lesta plana al suo celato nido Fra  crepe della terra, nel roveto. Il temporale passa lentamente E posto lascia al sole luminoso Ch’asciugherà i campi devastati. I temporali della vita invece, Che fanno sempre male, fino in fondo Non danno alcuna luce, né calore E scavano un gran solco doloroso Nell’animo più acerbo e lacrimoso. Alfredo Giglio