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IN CIMA AL MONTE DI ALFREDO GIGLIO


  IN CIMA AL  MONTE di Alfredo Giglio ©     Sempre l’amore per la mia montagna M’ha mantenuto  l’anima sospesa E voglia d’arrivar per l’erta via Che porta ad esser più vicino a Dio. Nel dì ch’il sole mi tornava caldo Alle falde trovai il mio sentiero Stretto, tortuoso che saliva in alto Verso quel giogo, ch’era inver lontano. Perizia nel salir m’era difetto Ma la forza di giunger mi spingea Più avanti, che non potei fermare Il mio peregrinar verso la vetta. Le rocce mi spaccavano le mani Andando su, più rotto alla fatica. In mente avevo solo il mio pensiero Ch’era rivolto a lei che fu la cima Della mia vita ancor degli anni acerbi Che giammai fui capace di scalare. La paura, mi rendeva ancor più vile E lei ch’era sacra ed inviolabile Non era adatta alle mie forze parche. S’avessi spinto la scalata al monte Qual m’apparia colei che tanto amavo Sarei certo precipitato a valle Senza più risalir per l’erto calle. Ora arrancavo su quel monte aspro E già la meta m’era più vicina Fin quando in capo ad essa mi posai Esausto e grondante di sudore. Ero felice di essere molto in alto Che mai non ero giunto nella vita Per non avere accanto il cuore suo Ed il pensier di lei m’avea smarrito. Or lieve, con le nuvole d’appresso Toccavo quasi il cielo con un dito E col guardo abbracciavo l’infinito In cui il tutto mi parea svanito. Alfredo Giglio