POESIA di Alfredo Giglio © In punta di piedi sei venuta nel silenzio d’una notte buia. La luna sembrava sonnacchiosa e le stelle, fra dense nubi, ancor più timorose. Fra i lampi del cielo minaccioso, sotto il fragor di tuoni roboanti sei giunta, come fioca luce di candela alla mia mente, che parol dettava sul mio foglio a comporre versi delicati, che mai l’animo mio avea creato, né la mia mano avea vergato. Batteva il core soave melodia, mentre luce abbagliava i miei pensieri e lieve, l’anima innalzava un canto, ch’era delirio di quel che l’occhio mira, accompagnato dal dolce suono della lira. Mentr’io dileguerò nel grande oblio per ritrovare pace, tu Poesia rimarrai per sempre come eterna face, per rammentar dell’uomo un grande sogno in quel pizzico di magica follia. Alfredo Giglio
POESIA - DI ALFREDO GIGLIO
POESIA di Alfredo Giglio © In punta di piedi sei venuta nel silenzio d’una notte buia. La luna sembrava sonnacchiosa e le stelle, fra dense nubi, ancor più timorose. Fra i lampi del cielo minaccioso, sotto il fragor di tuoni roboanti sei giunta, come fioca luce di candela alla mia mente, che parol dettava sul mio foglio a comporre versi delicati, che mai l’animo mio avea creato, né la mia mano avea vergato. Batteva il core soave melodia, mentre luce abbagliava i miei pensieri e lieve, l’anima innalzava un canto, ch’era delirio di quel che l’occhio mira, accompagnato dal dolce suono della lira. Mentr’io dileguerò nel grande oblio per ritrovare pace, tu Poesia rimarrai per sempre come eterna face, per rammentar dell’uomo un grande sogno in quel pizzico di magica follia. Alfredo Giglio