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UMANITA' TRADITA DI ALFREDO GIGLIO


  UMANITA’ TRADITA di Alfredo Giglio     Umanità a questo mondo vaga persa, fra mille rivi ormai svanita, ricordo antico d’una fratellanza ormai negletta e senza ricordanza della luce dell’anima smarrita. Umanità, parola che nel vento stride per l’aria e  poi arriva al cuore, che trasuda miseria nel dolore. Umanità va cercando chi porge prono le proprie terga al vil misfatto del denaro rubato e insanguinato. Umanità non vedo a chi, perduto il tetto alita invano solo il nulla fra  macerie, nutrito di pochezza. Umanità velata d’illusioni, mentre speranza arranca più negli occhi, che non hanno orizzonti da scrutare. Umanità per chi di fame muore, a chi la mano porge per scongiurar la morte ancor riflessa in quel pallore di tanti visi, dallo sguardo assente. Umanità che si perde nei flutti di chi la sorte sfida poi nel nome di quella libertà più calpestata. Tradita umanità dall’ egoismo di chi tutto vuole e nega al prossimo sovranità di stato in vicinanza, usando la sua forza e la violenza. Umanità di lacrime cosparsa di madri vedove orfane di figli, che si perde nell’urlo della guerra di chi vorrebbe, con le armi in pugno rubare i frutti della madre terra. Umanità sei solo verbo vuoto più sconosciuto dall’umana gente, ch’ha ceduto al disegno dell’ignoto ch’invidia ed odio porta nella mente. Abbandonata dalla Dea Fortuna al par di me, ristretta sol nel poco, scomparsa sei senza cura alcuna come neve che cade giù nel foco. Alfredo Giglio