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FINE DELL'ESTATE DI ALFREDO GIGLIO


 FINE DELL’ESTATE di Alfredo Giglio ©   Pensoso osservo il sole che dietro al monte cala. Intanto il giorno, che  la sua luce accorcia,  si dissolve nell’aria fresca della sera. La calda estate or cede il passo all’umida stagione malinconica, che manda il suo messaggio annuvolando il cielo. Le giornate felici al mare son finite ed i ragazzi mesti rimembrano la scuola e son più desti. Aratri e frangizolla dal sole tormentati giacciono nell’aia con la lolla, che movesi nell’aria come un’onda. Son pronti a cominciar l’opra feconda nel dissodar la terra e render la maggese doviziosa, perché raccolta sia più copiosa. L’estate mia è già sfumata e vola via anche  l’autunno dell’età, concessami dal fato. L’inverno attendo freddo ed affannato, che chiuda la mia vita, ormai consunta intanto ch’il mio modesto canto, che sale dall’anima più affranta si perda, soffocato, nel rimpianto. Alfredo Giglio