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ALL'IMPROVVISO di Alfredo Giglio


  ALL’IMPROVVISO di Alfredo Giglio ©    All’improvviso lampi nella volta scura e poi più tuoni dal fragore ostile squarciano l’aria, pria che la terra bàgnino le lacrime del cielo. Nel silente mattino del morente aprile l’aria s’inebria tutta di pitosforo odoroso, mentre il passerotto nel fogliame ascoso rimane fermo, quasi pensieroso a rimirar quel cielo che lo rende timoroso. La gente, per le strade affretta il passo, prima che la pioggia allaghi poi le vie. Solo rimane con il suo violino un povero gitano, che canta a squarciagola: O Sole Mio……. Quel sole, che non brilla per dispetto, non lo riscalda e manco lo consola. Alfredo Giglio