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IL VUOTO NELL'ANIMA di Alfredo Giglio


  IL VUOTO NELL’ANIMA di Alfredo Giglio ©   Allo scoccar dell’ora destinata a rinnovar di forza la dimora per l’esigenze amare della vita, nel vuoto l’anima rimanea smarrita   lontana dall’amor di figliolanza, invasa più dal senso d’abbandono. Solitudine ormai m’era compagna quando nell’aria limpida di maggio, di sole non vedevo nessun raggio. Bella apparisti all’orizzonte mio come dardo di luce che perfora, per regalar calore al cuore lento che, per voler del fato avverte ancora più prossima la fin del suo momento. Poi ch’inondasti il mesto casolare di luce trasparente com’un sogno io ti vedevo in modo surreale, soave e lieve come in Paradiso. Sprigionavi bontà da ogni poro, amor per tutti gli esseri creati ed io trascuravo il mio lavoro per catturare tutto il tuo sorriso e scacciare i pensieri meno amati. D’essere flesso sulla terra dura or mi commuovo sullo stato mio, nel mentre al guardo, angelica figura, divina appari nella tua ventura. Alfredo Giglio