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DIVINO MISTERO di Alfredo Giglio


DIVINO MISTERO di Alfredo Giglio © Quando vedo un’alba infocata O il sole morente ai monti Ed il ciel sfavillante di stelle E la pallida luna riflessa Sull’acque del placido mare, Alla mente distratta m’appare La Bellezza Universa. E mi sento sì piccolo e inerme Che umiliato e felice mi piego All’immensità del Creato, Perché grande Mi sembra il progetto, Da Dio generato. Dalla notte dei tempi il divino E’ più stato sembiante dell’uomo Coi suoi vizi e le forti passioni, Sempre irato coi figli men buoni Sempre pronto ad aver oblazioni, Tributate in denaro sonante O in sacrifici di sangue innocente. Questo Dio è ormai desueto Era un dio dall’uomo voluto Che doveva insegnargli la via Con penitenza, castighi e sanzioni. Il gran Dio, che forma non ha, Non pretende né guerre, né sangue E dona vita ad ogni cosa che langue. Egli è Forza, Energia ed Amore Che presiede a tutte le leggi, Che governa i Corpi Celesti E fiducia  infonde nei cuori. Egli svela pian, pian la Natura Ai suoi figli, ai quali dà luce, Pur se hanno una scarsa apertura E da essi pretende la pace. Il pregare ci rende più retti, Ci regala più Fede e Speranza. Che la grazia di Dio ci accompagni Nel nostro terreno cammino, Per avere più gloria nei Cieli Nel nostro più mesto trapasso. Benedetto sia l’uomo modesto, Chi abbraccia colui ch’è stremato Chi abbraccia il violento e il blasfemo, Sentendosi da Dio più amato. Benedetto chi in Lui più crede Chi il perdono si porta nel cuore, Chi nell’anima coltiva certezza Chi per tutti, nutre l’amore Ed ognora felice più apprezza, Del Mistero, la divina bellezza. Alfredo Giglio