il mio blog

LETTERA D'AMORE 5 di Alfredo Giglio


 Tesoro mio, mio infinito bene,                                      come la luce amica del potente faro, squarcia la notte buia e tenebrosa, per indicar la via al navigante, stanco e timoroso, così sei passata tu, in un baleno, nel buio del mio cuore addolorato, nell’anima mia, perduta in una foschia tempestosa. Passata sei, veloce come il lampo, accecandomi lo sguardo,  non abituato a quel bagliore. M’hai fatto volare il cuore in gola, sentire il tuo calore dentro, come fuoco ardente. Hai acceso in me speranze vane, desideri inconfessabili, m’hai fatto palpitare fortemente, hai alimentato la speranza, la fede, e pensavo saresti stata la fonte della mia vita, della mia passione, dei miei sogni, delle mie aspirazioni,  della mia fortuna e della mia felicità. Ma sei passata, ahimè, senza regalarmi il tuo profumo, senza degnarmi di un sospiro, senza avere di me alcun ricordo, senza un bacio e senza una carezza.Ora posso dirti, amore mio, unico e dolcissimo, quanta sofferenza m’hai donato, quanta delusione amara, quanta ribellione hai scatenato in me, fino al rifiuto della vita. Ti ho amata più della vita; ancora oggi ti amo più di prima, senza sapere nemmeno dove si muovono le tue membra amate.Dentro di me, ho ancora amore, amore solo per te, come sempre; a breve mi scorderò di tutti e lascerò la vita, ma non mi scorderò dell’amor mio, che mio non fu, ma che m’è rimasto dentro, forse per ascoltare il mio ultimo respiro, forse per accarezzare l’anima mia smarrita, scivolando lungo il cuore straziato e rendermi più dolce, la triste dipartita.  Avrebbe la tua pelle gareggiato coi petali carnosi, profumati e vellutati di una rosa… quale nettare sarebbe sgorgato dal tuo vergineo seno… quale ambrosia avrebbero stillato i baci tuoi, sulla mia bocca ardente, incontaminata. Non ho mai preteso che mi amassi a tutti i costi, ma mi sono fidato del Poeta: Amor ch’a nullo amato amar perdona….. Per me non sarebbe stato mai così. Ho amato soltanto io e senza speranza.  Or son passato: una figura come da morte colta. Così resta sopito il tuo ricordo, come fuoco sotto la cenere; se tu mi riportassi in vita, una fiamma viva guizzerebbe in cielo, ed io sarei condannato a morire…. una seconda volta!!  Ovunque tu sia, ricevi tutti quei baci, che non t’ho dato mai.                                                                                  Sempre tuo  Al