MUORE PUR LA FANTASIAdi Alfredo Giglio ©Fugge il dolor tra le grinze del visoE mentre già scompare l’allegrezza,S’annida il pianto fra le ciglia arreseQual anima, segnata d’amarezza.Dal cor ch’alma diletta più sospira Dello spirto gentil ch’in te dimora,Nasce tutto quel mal che mi scolora.Per quella levità del senso vago,Che vacuo rende poi il viver mioPrivo della dolcezza della vita,E dell’amor ch’unisce l’uomo a DioLa mente mia rimane più turbataAmando di finir nel tuo desio.Se concesso m’avesse quell’EssenzaD’averti nel suo nome più vicinaSarebbe l’opra mia stata divinaE ricca di piacere l’esistenza.Più il sole per me non dona luceE Dio immenso è fuor dall’universo,In cui materia trova sua frontieraEd ascoltar non può la mia preghiera.Egli frutto non è di creazioneMa luce dello Spirito infinitoCh’avvolge con amor il mondo intero.A tal confronto la passione miaChe parea smisurata è picciol cosa E intanto muore pur la fantasia,Che tutti i sensi miei avea nutritoNel sogno voluttuoso ormai finito. Alfredo Giglio
MUORE PUR LA FANTASIA di Alfredo Giglio
MUORE PUR LA FANTASIAdi Alfredo Giglio ©Fugge il dolor tra le grinze del visoE mentre già scompare l’allegrezza,S’annida il pianto fra le ciglia arreseQual anima, segnata d’amarezza.Dal cor ch’alma diletta più sospira Dello spirto gentil ch’in te dimora,Nasce tutto quel mal che mi scolora.Per quella levità del senso vago,Che vacuo rende poi il viver mioPrivo della dolcezza della vita,E dell’amor ch’unisce l’uomo a DioLa mente mia rimane più turbataAmando di finir nel tuo desio.Se concesso m’avesse quell’EssenzaD’averti nel suo nome più vicinaSarebbe l’opra mia stata divinaE ricca di piacere l’esistenza.Più il sole per me non dona luceE Dio immenso è fuor dall’universo,In cui materia trova sua frontieraEd ascoltar non può la mia preghiera.Egli frutto non è di creazioneMa luce dello Spirito infinitoCh’avvolge con amor il mondo intero.A tal confronto la passione miaChe parea smisurata è picciol cosa E intanto muore pur la fantasia,Che tutti i sensi miei avea nutritoNel sogno voluttuoso ormai finito. Alfredo Giglio