FIORE AULENTEdi Alfredo Giglio © Qual fiore che col nettare l’arsuraPlaca del vile e brulicante insettoE privo rimane or di sua dolcezza Offrendo solo odore alla natura,Così resta la Rosa più vermiglia Spogliata dei suoi petali carnosi,Al par di lei ch’ormai s’è liberata Da quel tormento che l’avea tradita,Poiché dal cor da tempo era bandita.Perduto quel fulgor che l’avvolgea,Mostra nel guardo tutto il suo doloreE nel sorriso spento il suo rancore.Però la luce viva dei suoi occhiLancia come vampate di caloreChe fermano nel petto ogni respiroE il labbro seducente parla al core,Con l’anima gentil che vibra ancora.Vago traspare un senso di speranzaD’un amore novello e più sincero.S’affanna pure il voluttuoso seno Nel mentre resta ancora l’avvenenzaNel turgore dei fianchi suoi flessuosi.Il fascino perenne le appartieneCome il mister ch’ai palpiti dà vitaE anche la passion ch’a lei conduce.Ancor vivrà i giorni più feliciCon chi avrà la gioia dei suoi baci,Mentr’io rimango vuoto e dentro amaro E muore la magia d’un sogno avaro. Alfredo Giglio
FIORE AULENTE di Alfredo Giglio
FIORE AULENTEdi Alfredo Giglio © Qual fiore che col nettare l’arsuraPlaca del vile e brulicante insettoE privo rimane or di sua dolcezza Offrendo solo odore alla natura,Così resta la Rosa più vermiglia Spogliata dei suoi petali carnosi,Al par di lei ch’ormai s’è liberata Da quel tormento che l’avea tradita,Poiché dal cor da tempo era bandita.Perduto quel fulgor che l’avvolgea,Mostra nel guardo tutto il suo doloreE nel sorriso spento il suo rancore.Però la luce viva dei suoi occhiLancia come vampate di caloreChe fermano nel petto ogni respiroE il labbro seducente parla al core,Con l’anima gentil che vibra ancora.Vago traspare un senso di speranzaD’un amore novello e più sincero.S’affanna pure il voluttuoso seno Nel mentre resta ancora l’avvenenzaNel turgore dei fianchi suoi flessuosi.Il fascino perenne le appartieneCome il mister ch’ai palpiti dà vitaE anche la passion ch’a lei conduce.Ancor vivrà i giorni più feliciCon chi avrà la gioia dei suoi baci,Mentr’io rimango vuoto e dentro amaro E muore la magia d’un sogno avaro. Alfredo Giglio