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VITTORIA GRIDERO' di Alfredo Giglio


       VITTORIA GRIDERO’ di Alfredo Giglio ©   Vittoria griderò s’avrò vissuto Alla morte strappando tutti gli anni,                          Se gioia avrò goduto della carne Che m’è stata compagna negli affanni, Infin ch’ ormai già vien la mia vecchiezza. Grazie dirò al cuore malandato Che nei momenti cupi di tristezza Ha dimostrato tutto il suo coraggio Ridandomi l’ardor quasi passato. Or’esso attende pure il suo riposo E sente la caduta più vicina, Com’io m’inchino vecchio al tempo annoso Che rende il viver mio già più corroso. Nel mentre del mio amor sento il profumo Ed il ricordo delle sue carezze, Dolore avverto di non aver potuto Donare a niuno speme d’avvenire Per quelle sole forze d’intelletto, Che di dovizie mi facean difetto. Dolor m’è dentro più per quella gente Ch’ancora vive nel terror più cupo Del crollar di muri, ch’eran ricetti Ai sogni loro, ch’ora son distrutti. Intanto  brancolanti come spettri Vagano disperati e senza meta, Pregando per la rabbia  della Terra, E a lor s’unisce  il pianto del poeta.Alfredo Giglio