Creato da mary91dgl0 il 09/12/2014
Aveva rivolto il suo sguardo fuori dalla finestra Alice quel giorno di mezza estate. All'altezza dei suoi occhi soltanto un foglio bianco pronto a sostenerla durante le sue cadute...cadute che facevano male...
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Post n°4 pubblicato il 12 Dicembre 2014 da mary91dgl0
"Non sapeva con esattezza il giorno in cui incominciò a scrivere la profondità dei suoi pensieri su quel foglio bianco, riposto all'altezza del suo volto. Ma nel momento in cui vide quel calamaio contenente quell'inchiostro nero una forza magnetica la spinse a intingere il suo pennino(che lei considerava magico). Fu allora che iniziò a dare sfogo alle sue idee, a farle volare tra una riga e un verso, tra una virgola e un punto. Era diversa quando scriveva. Serena, sicura di sé, a volte anche spigliata. Aveva la mania di disegnare ad ogni bordo di pagina delle faccine buffe, tristi o sorridenti che siano state lei aveva la necessità di riempire quei fogli, come se volesse colmare quel vuoto che a volte la divorava. Aveva quasi il terrore di lasciare quella stanza che gli dava tutto quello di cui aveva bisogno. Nel momento in cui apriva quella porta ritornava il frastuono, il rumore assordente, quasi insopportabile,non delle cose, ma della monotonia. Per Alice vedere passare quelle lunghe giornate di sole davanti ai suoi occhi era come toglierle un pezzo della sua giovinezza. Era allora che l'insicurezza ritornava a risiedere dentro di lei, non lasciandole la possibilità di essere semplicemente se stessa ..." "Amava gli animali, la natura, amava la musica e ogni strumento che richiamasse le corde del suo cuore. Ricorda ancora quando uscendo dalla sua stanza, un giorno per caso trovò un vecchio giradischi. Ai suoi occhi sembrava un grande tesoro, ma da abile osservatrice non notò solo quello, ad un tratto intorno a sé vide degli uccellini che dolcemente si posarono sulle sue spalle. Rispecchiavano messi tutti assieme i colori armoniosi dell'arcobaleno. Fu allora che ebbe la brillante idea di riporre quel vecchio giradischi nella sua stanza e di ascoltare quella melodia ondeggiante che catapultò Alice nel mondo della fantasia. Il suo primo scritto fu "Il Cigno", non ricordava con l'esattezza le volte in cui l'avesse scritto, letto, riscritto o strappato con rabbia quei fogli impregnati di inchiostro, perché troppo imperfetti per essere letti. Era sempre cosi Alice, insicura, permalosa, pronta a trovare sempre un difetto in ogni azione che veniva compiuta da lei. Erano questi sbalzi d'umore forse a renderla instabile, quasi fuori dal normale. Ma era proprio in quei momenti che la sua profondità d'animo riusciva a trasformarla, a renderla più sognatrice e meno umana. Era proprio il genere umano forse a spaventarla, a farle sentire minuscola come una briciola, messa in un angolino senza mai essere scoperta, sentendosi continuamente esclusa. Poteva metterci giorni,settimane, mesi per scrivere una semplice frase, ma non le importava, ciò che interessava ad Alice era comunicare il significato delle sue parole attraverso la sua interiorità".
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