alice

Post N° 39


Natale
Mia madre adorava fare il presepe e partecipava ai concorsi della parrocchia. Un giorno, così mi ha raccontato, era in giro per lavoro con la sua cinquecento, aspettava l’ora per andare da un cliente. Così vide che c’era un falegname e decise di entrare “Buongiorno, senta avrei bisogno che lei mi preparasse in giornata due cavalletti per il presepe, sa non sono di qui e stasera devo rientrare a Bologna” e il falegname interdetto “Sono pieno di lavoro mi spiace ma non riesco proprio”. Mia madre è una donna che quando vuole una cosa difficilmente non la ottiene così “Bè guardi faccio da sola se mi da il materiale mi metto qui in un angolo”.Il falegname sempre più interdetto “Ah bè signora faccia pure come crede”. La testardaggine di mia madre non ebbe la meglio però su legno e chiodi ed incastri vari così il falegname, di fronte ad una tale determinazione “Dia qui faccio io ho capito che lei di qui non se ne va senza i cavalletti”.Così mia madre caricò nella sua cinquecento i cavalletti e tornò a casa.Mi piaceva molto guardarla mentre faceva il presepe e mettere la ghiaia, lo specchietto che faceva da laghetto, le oche, le statuine, le montagne di cartapesta, il muschio, le casine e finalmente, il momento che aspettavo di più, le lucine nelle finestrelle. Quando si accendeva rimanevo incantata per ore.Non so se io ero molto ingenua o quella bambina a scuola si era disillusa prima di me. Ma un giorno ebbi l’amara sorpresa di sentirmi dire che Babbo Natale non esisteva! Avevo dieci anni e me lo ricordo come fosse adesso. Quella bambina mi tolse il mio bel velo dagli occhi così,all’improvviso.Così le mie letterine a Babbo Natale ebbero l’ultimo spiraglio in quel Natale.Natale in cui avevo preso anche il verme solitario, si diceva per carne rossa troppo al sangue, fatto sta che dopo le feste, per la prima volta rimasi qualche giorno dentro in ospedale.Mi ricordo ancora la camerina con sei lettini e nessun adulto poteva rimanere la notte. Per fortuna adesso le cose sono cambiate! Mi ricordo quel sapore terribile del “tenifugo”e l’olio di ricino! Veleni per il corpo! Comunque tornai a casa senza il verme o meglio senza la testa del verme perché quella dovevo espellere!Forse chissà l’ospedale  non mi era tanto dispiaciuto perché una sera dissi che non mi sentivo bene così mia madre e la Lella,preoccupate,mi portarono al pronto soccorso. Confessai dopo che in realtà avevo voglia di uscire di notte!