Creato da alice_s_velata il 06/01/2009

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il riscatto del solito

 

« notte di fine ottobredue novembre »

novembre

Post n°4944 pubblicato il 01 Novembre 2018 da alice_s_velata

"Nuvole s’inerpicano come animali sul monte
del cielo, le sere diventano troppo presto buie
e da tutti i lumi gocciola l'autunno.

Lo sai, è novembre,
lontani sono i prati e gli odori del bosco.
Quando eri molto piccolo, catturavi farfalle.

"Tutto trascorse come un respiro pieno di vento.
In mezzo ai giorni scorrono eternità.
Senti un bambino suonare sotto la pioggia un’armonica
a bocca.

Gli alberi arrugginiscono e
come un volo d’anatre selvatiche si mostrano nel canneto
stormi di stelle."

gunter eich

Commenti al Post:
surfinia60
surfinia60 il 02/11/18 alle 07:50 via WEB
Qui si respira l'atmosfera autunnale che mi piace. Il contributo fotografico è assai pregevole. Una cornice degna dei contenuti. Buona giornata
 
hokai
hokai il 02/11/18 alle 20:20 via WEB
Il mio mese.
 
paracelso0
paracelso0 il 03/11/18 alle 18:11 via WEB
Ciao Alice, prescindo dal fatto che attendo...attendo ma novembre è per me mese triste, i colori di attenuano nelle nebbie, le acque del fiume per le piogge insistenti sono limacciose e le cime delle montagne con una pesante cappa di nuvole… richiamano l'imminente inverno- Tra l'altro con tutta l'acqua ed il vento abbiamo assistito a danni a cose ma anche a persone, più che altro a a persone. Un saluto ventoso dalla toscana Sandro
 
 
alice_s_velata
alice_s_velata il 05/11/18 alle 12:43 via WEB
… e qui piove e piove e piove
 
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"Non tessevo, non lavoravo a maglia,
cominciavo uno scritto, lo cancellavo
sotto il peso della parola
perché l’espressione perfetta è ostacolata
quando dentro sei oppressa dalla pena.
E se l’assenza è il tema della mia vita
– l’assenza dalla vita –
sulla carta viene fuori il pianto
e il dolore naturale del corpo
che sa la privazione.

Cancello, strappo, soffoco
le urla vive:
“dove sei, vieni, ti aspetto
questa primavera è diversa dalle altre”
e al mattino ricomincio
con nuovi uccelli e lenzuoli bianchi
che si asciugano al sole.
Tu non sarai mai qui
ad annaffiare i fiori con la canna
e i vecchi soffitti che gocciolano
impregnati di pioggia
e la mia personalità
ch’è dissolta nella tua
quietamente, autunnalmente...
Il tuo cuore eletto
– eletto perché io l’ho scelto –
sarà sempre altrove
e io taglierò con le parole
i fili che mi legano
a quest’uomo particolare
del quale ho nostalgia
finché Ulisse diventi simbolo di nostalgia
e navighi per i mari
nella mente di ognuno.
Ogni giorno ti scordo
con passione
perché ti lavi dai peccati
del profumo e della dolcezza
e così purificato
entri nell’immortalità.
È un lavoro duro e ingrato.
Unica ricompensa, se alla fine
capirò cosa sia la presenza umana,
cosa sia l’assenza
o come funziona l’io
in tanta desolazione, in tanto tempo
come nulla fermi il domani
il corpo continua a rigenerarsi
si alza e si corica sul letto
quasi abbattuto a colpi d’ascia
a volte infermo a volte innamorato
sempre con la speranza
che quanto perde in tatto
lo guadagni in sostanza."


Katerina Anghelaki-Rooke

 

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