Creato da alice_s_velata il 06/01/2009

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il riscatto del solito

 

« attimomomento »

11 novembre

Post n°4949 pubblicato il 11 Novembre 2018 da alice_s_velata

 

"La nebbia a gl'irti colli
piovigginando sale,
e sotto il maestrale
urla e biancheggia il mar;

ma per le vie del borgo
dal ribollir de' tini
va l'aspro odor de i vini
l'anime a rallegrar.

Gira su' ceppi accesi
lo spiedo scoppiettando:
sta il cacciator fischiando
su l'uscio a rimirar

tra le rossastre nubi
stormi d'uccelli neri,
com'esuli pensieri,
nel vespero migrar."

giosuč carducci

Commenti al Post:
paracelso0
paracelso0 il 11/11/18 alle 22:02 via WEB
Alice io ho apprezzato l'intensitą della poesia S.Martino, anni fa quando a Castagneto Carducci, da una terrazza mi soffermai a guardare il mare. Sino ad allora era una poesia studiata molti anni prima alle elementari. La sanguignitą toscana, l'odore del vino lo spiedo, le nubi rossastre nel tramonto.... Ecco tutto questo mi č stato comprensibile, vivendolo con l'anima.... Buona notte Alice
 
 
alice_s_velata
alice_s_velata il 13/11/18 alle 23:40 via WEB
buonanotte
 
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"Non tessevo, non lavoravo a maglia,
cominciavo uno scritto, lo cancellavo
sotto il peso della parola
perché l’espressione perfetta è ostacolata
quando dentro sei oppressa dalla pena.
E se l’assenza è il tema della mia vita
– l’assenza dalla vita –
sulla carta viene fuori il pianto
e il dolore naturale del corpo
che sa la privazione.

Cancello, strappo, soffoco
le urla vive:
“dove sei, vieni, ti aspetto
questa primavera è diversa dalle altre”
e al mattino ricomincio
con nuovi uccelli e lenzuoli bianchi
che si asciugano al sole.
Tu non sarai mai qui
ad annaffiare i fiori con la canna
e i vecchi soffitti che gocciolano
impregnati di pioggia
e la mia personalità
ch’è dissolta nella tua
quietamente, autunnalmente...
Il tuo cuore eletto
– eletto perché io l’ho scelto –
sarà sempre altrove
e io taglierò con le parole
i fili che mi legano
a quest’uomo particolare
del quale ho nostalgia
finché Ulisse diventi simbolo di nostalgia
e navighi per i mari
nella mente di ognuno.
Ogni giorno ti scordo
con passione
perché ti lavi dai peccati
del profumo e della dolcezza
e così purificato
entri nell’immortalità.
È un lavoro duro e ingrato.
Unica ricompensa, se alla fine
capirò cosa sia la presenza umana,
cosa sia l’assenza
o come funziona l’io
in tanta desolazione, in tanto tempo
come nulla fermi il domani
il corpo continua a rigenerarsi
si alza e si corica sul letto
quasi abbattuto a colpi d’ascia
a volte infermo a volte innamorato
sempre con la speranza
che quanto perde in tatto
lo guadagni in sostanza."


Katerina Anghelaki-Rooke

 

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