Creato da alice_s_velata il 06/01/2009

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attimo

Post n°4919 pubblicato il 11 Luglio 2018 da alice_s_velata

"Tu sei come una giovane
una bianca pollastra.
Le si arruffano al vento
le piume, il collo china
per bere, e in terra raspa;
ma, nell’andare, ha il lento
tuo passo di regina,
ed incede sull’erba
pettoruta e superba."

umberto saba

Commenti al Post:
paracelso0
paracelso0 il 12/07/18 alle 10:38 via WEB
Non voglio essere un bastian contrario, ma fornire elementi di riflessione per arricchire lo spirito.(presuntuoso) Non ti vedo come una pollastra, con le piume arruffate sul collo che zampetti e raspi la terra, non ti si confà, mentre mi è più congeniale pensare al tuo incedere con passo da regina.....non superba e pettoruta bien sur. Ciao Alice
 
 
alice_s_velata
alice_s_velata il 12/07/18 alle 19:38 via WEB
… sono nata contadina
 
paracelso0
paracelso0 il 13/07/18 alle 22:57 via WEB
Giusto, nata, ma ti sei evoluta brillantemente, portando in te la storia e con questa affrontare la vita Buona serata Alice
 
 
alice_s_velata
alice_s_velata il 16/07/18 alle 19:01 via WEB
(… remake del pianeta delle scimmie)
 
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"Non tessevo, non lavoravo a maglia,
cominciavo uno scritto, lo cancellavo
sotto il peso della parola
perché l’espressione perfetta è ostacolata
quando dentro sei oppressa dalla pena.
E se l’assenza è il tema della mia vita
– l’assenza dalla vita –
sulla carta viene fuori il pianto
e il dolore naturale del corpo
che sa la privazione.

Cancello, strappo, soffoco
le urla vive:
“dove sei, vieni, ti aspetto
questa primavera è diversa dalle altre”
e al mattino ricomincio
con nuovi uccelli e lenzuoli bianchi
che si asciugano al sole.
Tu non sarai mai qui
ad annaffiare i fiori con la canna
e i vecchi soffitti che gocciolano
impregnati di pioggia
e la mia personalità
ch’è dissolta nella tua
quietamente, autunnalmente...
Il tuo cuore eletto
– eletto perché io l’ho scelto –
sarà sempre altrove
e io taglierò con le parole
i fili che mi legano
a quest’uomo particolare
del quale ho nostalgia
finché Ulisse diventi simbolo di nostalgia
e navighi per i mari
nella mente di ognuno.
Ogni giorno ti scordo
con passione
perché ti lavi dai peccati
del profumo e della dolcezza
e così purificato
entri nell’immortalità.
È un lavoro duro e ingrato.
Unica ricompensa, se alla fine
capirò cosa sia la presenza umana,
cosa sia l’assenza
o come funziona l’io
in tanta desolazione, in tanto tempo
come nulla fermi il domani
il corpo continua a rigenerarsi
si alza e si corica sul letto
quasi abbattuto a colpi d’ascia
a volte infermo a volte innamorato
sempre con la speranza
che quanto perde in tatto
lo guadagni in sostanza."


Katerina Anghelaki-Rooke

 

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