Creato da alice_s_velata il 06/01/2009

Presente Imperfetto

il riscatto del solito

 

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attimo di pomeriggio

Post n°4932 pubblicato il 21 Agosto 2018 da alice_s_velata

"Qualche volta il destino assomiglia a una tempesta di sabbia che muta incessantemente la direzione del percorso.

 Per evitarlo cambi l'andatura. E il vento cambia andatura, per seguirti meglio.

Tu allora cambi di nuovo, e subito di nuovo il vento cambia per adattarsi al tuo passo.

Questo si ripete infinite volte, come una danza sinistra con il dio della morte prima dell'alba.

Perché quel vento non è qualcosa che è arrivato da lontano, indipendente da te.

 È qualcosa che hai dentro. Quel vento sei tu.

 Perciò l'unica cosa che puoi fare è entrarci, in quel vento, camminando dritto, e chiudendo forte gli occhi per non far entrare la sabbia."

haruki murakami

Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
Mr.Loto il 22/08/18 alle 12:11 via WEB
Certo, i problemi vanno sempre affrontati, girarsi dall'altra parte non li risolve . . . anzi li aggrava. Un saluto
 
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"Non tessevo, non lavoravo a maglia,
cominciavo uno scritto, lo cancellavo
sotto il peso della parola
perché l’espressione perfetta è ostacolata
quando dentro sei oppressa dalla pena.
E se l’assenza è il tema della mia vita
– l’assenza dalla vita –
sulla carta viene fuori il pianto
e il dolore naturale del corpo
che sa la privazione.

Cancello, strappo, soffoco
le urla vive:
“dove sei, vieni, ti aspetto
questa primavera è diversa dalle altre”
e al mattino ricomincio
con nuovi uccelli e lenzuoli bianchi
che si asciugano al sole.
Tu non sarai mai qui
ad annaffiare i fiori con la canna
e i vecchi soffitti che gocciolano
impregnati di pioggia
e la mia personalità
ch’è dissolta nella tua
quietamente, autunnalmente...
Il tuo cuore eletto
– eletto perché io l’ho scelto –
sarà sempre altrove
e io taglierò con le parole
i fili che mi legano
a quest’uomo particolare
del quale ho nostalgia
finché Ulisse diventi simbolo di nostalgia
e navighi per i mari
nella mente di ognuno.
Ogni giorno ti scordo
con passione
perché ti lavi dai peccati
del profumo e della dolcezza
e così purificato
entri nell’immortalità.
È un lavoro duro e ingrato.
Unica ricompensa, se alla fine
capirò cosa sia la presenza umana,
cosa sia l’assenza
o come funziona l’io
in tanta desolazione, in tanto tempo
come nulla fermi il domani
il corpo continua a rigenerarsi
si alza e si corica sul letto
quasi abbattuto a colpi d’ascia
a volte infermo a volte innamorato
sempre con la speranza
che quanto perde in tatto
lo guadagni in sostanza."


Katerina Anghelaki-Rooke

 

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