"La tenera fata della stupidità è discreta e s'adatta meravigliosamente al bene e al male, al sapere e all'ignoranza, all'uno e all'altra, a voi come per me...La ragione è in grado di smascherare il male che si cela perfidamente dietro la bella menzogna. Ma di fronte alla stupidità la ragione è impotente. Non ha nulla da smascherare. La stupidità non porta maschere. E' innocente. Sincera. Nuda. E' indefinibile...
(Milan Kundera - Il Sipario)
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i vetri delle finestre
dell'acqua e dell'aria.
Nel girasole bianco e blu della tovaglia
i frutti assumono pose eterne
per l'occhio e per il pennello.
Con le arance dai pori aperti
le mele si colorano troppo,
e le pesche, per la loro buccia di quindici anni,
fanno voglia di accarezzarle.
Le pere grosse hanno rotolato
il loro marmo trasparente
lontano delle pere lentigginose
e delle noci rugose.
che hanno lasciato nel bicchiere."
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"Non tessevo, non lavoravo a maglia,
cominciavo uno scritto, lo cancellavo
sotto il peso della parola
perché l’espressione perfetta è ostacolata
quando dentro sei oppressa dalla pena.
E se l’assenza è il tema della mia vita
– l’assenza dalla vita –
sulla carta viene fuori il pianto
e il dolore naturale del corpo
che sa la privazione.
Cancello, strappo, soffoco
le urla vive:
“dove sei, vieni, ti aspetto
questa primavera è diversa dalle altre”
e al mattino ricomincio
con nuovi uccelli e lenzuoli bianchi
che si asciugano al sole.
Tu non sarai mai qui
ad annaffiare i fiori con la canna
e i vecchi soffitti che gocciolano
impregnati di pioggia
e la mia personalità
ch’è dissolta nella tua
quietamente, autunnalmente...
Il tuo cuore eletto
– eletto perché io l’ho scelto –
sarà sempre altrove
e io taglierò con le parole
i fili che mi legano
a quest’uomo particolare
del quale ho nostalgia
finché Ulisse diventi simbolo di nostalgia
e navighi per i mari
nella mente di ognuno.
Ogni giorno ti scordo
con passione
perché ti lavi dai peccati
del profumo e della dolcezza
e così purificato
entri nell’immortalità.
È un lavoro duro e ingrato.
Unica ricompensa, se alla fine
capirò cosa sia la presenza umana,
cosa sia l’assenza
o come funziona l’io
in tanta desolazione, in tanto tempo
come nulla fermi il domani
il corpo continua a rigenerarsi
si alza e si corica sul letto
quasi abbattuto a colpi d’ascia
a volte infermo a volte innamorato
sempre con la speranza
che quanto perde in tatto
lo guadagni in sostanza."
Katerina Anghelaki-Rooke
MUSICA DA ASCOLTARE
Fleet Foxes -
"fleet foxes"
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Mogway
"May nothing but happiness come through you door"
Take me somewhere nice"
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DISCLAIMER