Creato da alice_s_velata il 06/01/2009

Presente Imperfetto

il riscatto del solito

Messaggi di Aprile 2019

ricordo

Post n°5009 pubblicato il 26 Aprile 2019 da alice_s_velata

"Cambiò il mondo. Cambiò il nemico. La morte ebbe facce nuove che non conoscevamo ancora. Non si vedeva, la morte, non si toccava, non aveva odore. Mancavano persino le parole, per raccontare della gente che aveva paura dell’acqua, della terra, dei fiori, degli alberi. Perché niente di simile era mai accaduto, prima. Le cose erano le stesse – i fiori avevano la solita forma, il solito odore – eppure potevano uccidere. Il mondo era il solito e non era più lo stesso.”

svetlana aleksievic

Chernobyl - 26 aprile 1986

  

 

 
 
 

momento

Post n°5008 pubblicato il 21 Aprile 2019 da alice_s_velata

"Un amore al di là dell’amore,
al di sopra del rito del vincolo,
al di là del sinistro gioco
della solitudine e della compagnia.

 

Un amore che non ha bisogno di ritorno,
ma neppure di partenza.

 

Un amore non esposto
agli sbalzi dell’andare e venire,
dell’essere svegli o addormentati,
del chiamare o tacere.

 

Un amore per stare insieme
O per non starci
ma anche per tutte le posizioni intermedie.

 

Un amore come aprire gli occhi.
e forse anche come chiuderli."

roberto juarroz

 

 
 
 

attimo

Post n°5007 pubblicato il 17 Aprile 2019 da alice_s_velata

 
 
 

momento

Post n°5006 pubblicato il 13 Aprile 2019 da alice_s_velata

valeriane leblond

"Ti penso.
La sera,
non è più una sera;
è il ricordo
di quell’altra, azzurra,
in cui amore
si fece in noi
come un giorno
si fece luce nelle tenebre.
Adesso
quando la invoco credo
di essere stata testimone
di un miracolo."

meira delmar

 

 
 
 

attimo

Post n°5005 pubblicato il 12 Aprile 2019 da alice_s_velata

"I bei momenti del passato

 sono un regalo confortante per il presente"

leopoldo alas minguez

 
 
 

momento

Post n°5004 pubblicato il 06 Aprile 2019 da alice_s_velata

laurits andersen ring

"E’ più facile appoggiare l’orecchio alle nuvole
e udire passare le stelle
che attaccarlo alla terra e raggiungere il rumore dei tuoi passi.

 

Ed è più facile, anche, affacciare lo sguardo sull’oceano
e assistere, là sul fondo, alla nascita muta delle forme,
che desiderare che tu appaia, creando con il tuo semplice gesto
il segno di una eterna speranza.

 

Non mi interessano più le stelle, né le forme del mare,
né tu.
Ho srotolato dall’interno del tempo la mia canzone:
non ho invidia delle cicale: anch’io morirò per il cantare."

cecilia meireles

 

 
 
 

attimo

Post n°5003 pubblicato il 04 Aprile 2019 da alice_s_velata

"Ho imparato che qualsiasi cosa accada,
o per quanto l’oggi sembri insopportabilmente brutto,
la vita va sempre avanti e il domani sarà migliore.

 

Ho imparato che si può capire molto di una persona dalla maniera in cui affronta queste tre cose: una giornata piovosa, la perdita del bagaglio, l’intrico delle luci dell’albero di Natale.

 

Ho imparato, indipendentemente dal rapporto che abbiamo coi nostri genitori, che ci mancheranno quando saranno usciti dalla nostra vita.

 

Ho imparato che il semplice sopravvivere è diverso da vivere.
Ho imparato che la vita qualche volta consente una seconda chance.

 

Ho imparato che non si può affrontare la vita con i guantoni da baseball su entrambe le mani:si ha sempre bisogno di gettare qualcosa dietro le spalle.

 

Ho imparato che ogni volta che prendo una decisione col cuore, generalmente faccio la scelta giusta.

 

Ho imparato che anche quando ho delle sofferenze non devo essere una sofferenza.

 

Ho imparato che ogni giorno si dovrebbe uscire ed avere contatti con qualcuno.

 

Le persone gradiscono molto un abbraccio, o anche semplicemente una pacca sulle spalle.

 

Ho imparato che ho ancora molto da imparare.

 

Ho imparato che le persone dimenticheranno quanto hai detto, dimenticheranno quanto hai fatto,
ma non dimenticheranno mai come le hai fatte sentire."

maya angelou

 

 
 
 

momento

Post n°5002 pubblicato il 03 Aprile 2019 da alice_s_velata

 "Dietro il tuo sorriso leggero si indovina
                          l’ anima ardente
                come ad aprile, nel pomeriggio tempestoso,
        Il tramonto dorato risplende dietro un glicine."

maria manent


 
 
 

momento

Post n°5001 pubblicato il 02 Aprile 2019 da alice_s_velata

 

"Cos’è il mare? Distanza smisurata
di larghi movimenti e di maree,
come un corpo assopito che respira?

 

O questo che da presso ci raggiunge,
battito blu su spiaggia scintillante,
dove l’acqua si fa aerea spuma?

 

Amore è forse la scossa che percorre
turgide vene nel rossor del sangue
e tende i nervi come fosse lama?

 

O forse questo gesto indefinibile
che il mio corpo trasporta verso il tuo
quanto il tempo ritorna al suo principio?

 

Come il mare, l’amore è pace e guerra,
ardente agitazione, calma profonda,
lieve sfiorar di pelle, unghia che segna."

josè saramago

 
 
 

1 aprile

Post n°5000 pubblicato il 01 Aprile 2019 da alice_s_velata

 
 
 
 

ULTIMI COMMENTI

Citazioni nei Blog Amici: 93
 

"Non tessevo, non lavoravo a maglia,
cominciavo uno scritto, lo cancellavo
sotto il peso della parola
perché l’espressione perfetta è ostacolata
quando dentro sei oppressa dalla pena.
E se l’assenza è il tema della mia vita
– l’assenza dalla vita –
sulla carta viene fuori il pianto
e il dolore naturale del corpo
che sa la privazione.

Cancello, strappo, soffoco
le urla vive:
“dove sei, vieni, ti aspetto
questa primavera è diversa dalle altre”
e al mattino ricomincio
con nuovi uccelli e lenzuoli bianchi
che si asciugano al sole.
Tu non sarai mai qui
ad annaffiare i fiori con la canna
e i vecchi soffitti che gocciolano
impregnati di pioggia
e la mia personalità
ch’è dissolta nella tua
quietamente, autunnalmente...
Il tuo cuore eletto
– eletto perché io l’ho scelto –
sarà sempre altrove
e io taglierò con le parole
i fili che mi legano
a quest’uomo particolare
del quale ho nostalgia
finché Ulisse diventi simbolo di nostalgia
e navighi per i mari
nella mente di ognuno.
Ogni giorno ti scordo
con passione
perché ti lavi dai peccati
del profumo e della dolcezza
e così purificato
entri nell’immortalità.
È un lavoro duro e ingrato.
Unica ricompensa, se alla fine
capirò cosa sia la presenza umana,
cosa sia l’assenza
o come funziona l’io
in tanta desolazione, in tanto tempo
come nulla fermi il domani
il corpo continua a rigenerarsi
si alza e si corica sul letto
quasi abbattuto a colpi d’ascia
a volte infermo a volte innamorato
sempre con la speranza
che quanto perde in tatto
lo guadagni in sostanza."


Katerina Anghelaki-Rooke

 

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