Creato da alice_s_velata il 06/01/2009

Presente Imperfetto

il riscatto del solito

Messaggi di Novembre 2018

attimo

Post n°4955 pubblicato il 29 Novembre 2018 da alice_s_velata

"La mia paura è che,

 a vedere me come sono,

 io potrei rimanere deluso"

luigi tenco da "Come mi vedono gli altri", 1962

 
 
 

momento

Post n°4954 pubblicato il 26 Novembre 2018 da alice_s_velata

"Si può mai ricordare l'amore?
È come evocare un profumo di rose in una cantina.
Puoi richiamare l'immagine di una rosa,
 non il suo profumo. "
 henry miller

 
 
 

attimo

Post n°4953 pubblicato il 25 Novembre 2018 da alice_s_velata

“Quando va via un amico

bisogna chiudere la porta,

perché altrimenti entra il freddo.”

        bertold brecht

 

 
 
 

momento

Post n°4952 pubblicato il 16 Novembre 2018 da alice_s_velata

"Quelle come me sono quelle che,

nell’autunno della tua vita,

rimpiangerai per tutto ciò che avrebbero potuto darti

e che tu non hai voluto.”

alda merini

 
 
 

attimo

Post n°4951 pubblicato il 15 Novembre 2018 da alice_s_velata

"Ci sono attimi così profondi da sembrare buche senza fine.

E noi cadiamo eterni."

Elena Mearini

 
 
 

momento

Post n°4950 pubblicato il 12 Novembre 2018 da alice_s_velata

 Quando l’autunno spegnerà i rumori

 E i colori nella luce premortale
Lenta inizierà la fine,
Quando al sole sarà tolto il potere
Io mi metterò in cammino.

So che l’estate ardente
Non tornerà
Che è morta la gioia e la sete appagata
E che la terra straniera
nessuno rese felice,
ma so che per lo sguardo triste
i luoghi nuovi sono il migliore ristoro
e che ogni dolore
si rinnova in uno più grande
e guarisce."

ivo andric

 
 
 

11 novembre

Post n°4949 pubblicato il 11 Novembre 2018 da alice_s_velata

 

"La nebbia a gl'irti colli
piovigginando sale,
e sotto il maestrale
urla e biancheggia il mar;

ma per le vie del borgo
dal ribollir de' tini
va l'aspro odor de i vini
l'anime a rallegrar.

Gira su' ceppi accesi
lo spiedo scoppiettando:
sta il cacciator fischiando
su l'uscio a rimirar

tra le rossastre nubi
stormi d'uccelli neri,
com'esuli pensieri,
nel vespero migrar."

giosuè carducci

 
 
 

attimo

Post n°4948 pubblicato il 09 Novembre 2018 da alice_s_velata

Jacub Shikaneder

 "Esitammo un istante,
e dopo poco riconoscemmo
di avere la stessa malattia.
Non vi è definizione
per questa mirabile tortura,
c'è chi la chiama spleen
e chi malinconia.
Ma se accettiamo il gioco
ai margini troviamo
un segno intellegibile

che può dar senso a tutto"

eugenio montale


 
 
 

momento

Post n°4947 pubblicato il 05 Novembre 2018 da alice_s_velata

Volodymyr Orlovsky

"Quante volte ci è capitato di raccontare la storia della nostra vita?

 Quanto la abbiamo adattata, abbellita, tagliata furbescamente?

E più la vita va avanti, meno sono quelli disposti ad ascoltare il nostro racconto

per ricordarci che la nostra vita non è la nostra vita,

 ma solo la storia che abbiamo raccontato sulla nostra vita.

Raccontata ad altri, ma principalmente a noi stessi."

Julian Barnes

 
 
 

momento

Post n°4946 pubblicato il 04 Novembre 2018 da alice_s_velata

 

elsa bleda

"Io credo in tante cose. Nel sangue. Nel fuoco.
Credo nei sentieri dove ci si può perdere.
Credo nei sogni a cui si appartiene.
Vado alla cieca. Non portarmi a casa.
Lascia che la notte mi conduca sempre avanti.
Da qualche parte nel buio c’è una porta socchiusa.
Da qualche parte al confine tra il corpo e l’anima,
un luogo dove il tempo stesso dice fermati
- è lì forse dove arderebbe il mio cuore?

Non ascoltarmi. Ogni mia parola
è una profezia pericolosa, una falsa pista.
Sono abbastanza diversa da come credi."

inger hagerup

 
 
 

due novembre

Post n°4945 pubblicato il 02 Novembre 2018 da alice_s_velata

"Cimitero di paese,
che lontani monti
col pensoso sorriso della prima neve
guardano; dove entrano i vivi
nel pallido meriggio come
in un amato giardino.
Portano i bimbi chiari crisantemi
colti alle siepi
degli orti: incespicano
nei lunghi steli, salendo
pei gradini di pietra
al cancello.
Portano le mamme
altri bimbi sul petto, quieti
nel sonno, rosei
come crisantemi
più grandi.
Sui tumuli, con le corolle
più belle, disegnano croci
e parole di pace
le mani degli uomini: pure
nell'amorosa opera come
le mani dei fanciulli
alle quali s'intrecciano.
Vola dai boschi, a brevi
intervalli, un trillo d'uccello
e s'ode
sopra il fruscio dei passi
nel viale bianco."

antonia pozzi

 
 
 

novembre

Post n°4944 pubblicato il 01 Novembre 2018 da alice_s_velata

"Nuvole s’inerpicano come animali sul monte
del cielo, le sere diventano troppo presto buie
e da tutti i lumi gocciola l'autunno.

Lo sai, è novembre,
lontani sono i prati e gli odori del bosco.
Quando eri molto piccolo, catturavi farfalle.

"Tutto trascorse come un respiro pieno di vento.
In mezzo ai giorni scorrono eternità.
Senti un bambino suonare sotto la pioggia un’armonica
a bocca.

Gli alberi arrugginiscono e
come un volo d’anatre selvatiche si mostrano nel canneto
stormi di stelle."

gunter eich

 
 
 
 

ULTIMI COMMENTI

Citazioni nei Blog Amici: 93
 

"Non tessevo, non lavoravo a maglia,
cominciavo uno scritto, lo cancellavo
sotto il peso della parola
perché l’espressione perfetta è ostacolata
quando dentro sei oppressa dalla pena.
E se l’assenza è il tema della mia vita
– l’assenza dalla vita –
sulla carta viene fuori il pianto
e il dolore naturale del corpo
che sa la privazione.

Cancello, strappo, soffoco
le urla vive:
“dove sei, vieni, ti aspetto
questa primavera è diversa dalle altre”
e al mattino ricomincio
con nuovi uccelli e lenzuoli bianchi
che si asciugano al sole.
Tu non sarai mai qui
ad annaffiare i fiori con la canna
e i vecchi soffitti che gocciolano
impregnati di pioggia
e la mia personalità
ch’è dissolta nella tua
quietamente, autunnalmente...
Il tuo cuore eletto
– eletto perché io l’ho scelto –
sarà sempre altrove
e io taglierò con le parole
i fili che mi legano
a quest’uomo particolare
del quale ho nostalgia
finché Ulisse diventi simbolo di nostalgia
e navighi per i mari
nella mente di ognuno.
Ogni giorno ti scordo
con passione
perché ti lavi dai peccati
del profumo e della dolcezza
e così purificato
entri nell’immortalità.
È un lavoro duro e ingrato.
Unica ricompensa, se alla fine
capirò cosa sia la presenza umana,
cosa sia l’assenza
o come funziona l’io
in tanta desolazione, in tanto tempo
come nulla fermi il domani
il corpo continua a rigenerarsi
si alza e si corica sul letto
quasi abbattuto a colpi d’ascia
a volte infermo a volte innamorato
sempre con la speranza
che quanto perde in tatto
lo guadagni in sostanza."


Katerina Anghelaki-Rooke

 

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