Tokio Hotel

TOKIO HOTEL


Incontro con un gruppo-fenomenoE’ la storia incredibile di quattro ragazzi, due ancora minorenni, che sono passati nel giro di pochi mesi dalla condizione di sconosciuti a quella delle più grandi star della Germania, Svizzera e Austria. In Francia c’è la stessa infatuazione, anche se la barriera della lingua frena l’entusiasmo dei fan: record assoluto nelle vendite di CD musicali in lingua tedesca, concerti che hanno registrato il tutto esaurito, piccole sommosse durante le sessioni di autografi a Parigi, arresto di un server in internet durante un dialogo in diretta con le fan francesi… Anche a noi Bill, Tom, Georg e Gustav fanno quest’effetto! E’ molto semplice, è da tanto tempo che non si vedeva un tale entusiasmo. Sorpassato Patrick Bruel degli anni 80, sbaragliate le boy band degli anni 90, battuti i candidati della “Star Academy” e altre “Nuove Star”. I ragazzi stravedono per la musica, le ragazze vanno in delirio per il look del cantante e dei musicisti (quanti “è troppo belloooo” e “Bill ti amo” sui forum in internet…). Per quanto riguarda la critica, per la maggior parte, omaggia la qualità delle melodie e la personalità dei testi. D’altra parte, questo successo letteralmente folgorante ha fatto nascere un vero movimento anti Tokio Hotel. Questi avversari dimostrano un vero e proprio odio nei confronti del gruppo e questo accanimento ci mette poco a sfociare in azioni violente. Gli anti-TH arrivano al punto di lanciare tra le file in attesa ai concerti delle palline puzzolenti… Ma nemmeno le fan più aggressive di Marilyn Manson si sono meritate questo trattamento! E’ un classico: più un gruppo ha successo, più si fa dei nemici, ma con questa band si sono raggiunte delle cifre eccezionali in tempi molto brevi: agli occhi di alcuni, loro sono una vera provocazione. Ecco quindi che si moltiplicano i “processi” sui forum in internet. Si capisce che è soprattutto Bill a subire le critiche. Il suo aspetto androgino e provocante accresce l’odio degli anti nei confronti del gruppo. Bisogna dire che le cifre delle vendite fanno venire i brividi: in un anno sono stati venduti 400.000 CD e 100.000 DVD. Ancora di più, la loro prima tournée, cominciata solamente sei mesi dopo il lancio del loro primo singolo, ha attirato la cifra record di 200.000 fan! Mai vista una cosa del genere per un gruppo debuttante. E questo successo sembra durare. Dopo il primo album, la maggior parte degli analisti aveva scommesso che questo fosse solo una moda, basato sulla curiosità che sicuramente non sarebbe durata molto. Fenomeno tipico dei giovani artisti “a rapido consumo” di oggi: le case discografiche promuovono un titolo, un look, un concept (un piano di mercato che mira a creare un’immagine), elaborano una notorietà puramente televisiva, poi gettano via gli artisti non appena il pubblico sembra perdere interesse, cosa che avviene in fretta non appena il gruppo perde la sua vena creativa sulla quale si basa il suo successo. Ma con i Tokio Hotel, niente di tutto ciò. Bill, Tom, Georg e Gustav non sono delle stelle cadenti da reality. L’autenticità del gruppo non può essere messa in dubbio, qui non si tratta di star prefabbricate com’è tipico delle boy band, ma di veri artisti e musicisti che si conoscono da quando avevano 10 anni. Fin dall’uscita del loro secondo album, i Tokio Hotel hanno già sconfitto i pronostici superando i numeri di vendite del primo CD. Le malelingue sono state obbligate ad abbassare la cresta. Dopo due album dal successo fenomenale, il gruppo sembra resistere. Dopo tutto, non hanno che 17, 18, 20 anni: hanno ancora una carriera davanti! Resta da sapere come Bil, Tom, Gustav e Georg riusciranno a reggere il tornado mediatico con il quale si sono esportati. Dopo due anni di follie, i membri del gruppo non sembrano ancora “prosciugati” dopo una tale sovrapposizione. Bill, in particolare, sembra sostenere bene il suo successo personale. Quante giovani rock star si sono prematuramente bruciate le ali a causa di una sovrapposizione mediatica mal gestita o di un facile accesso alle droghe o all’alcol? Vista la follia totale di cui Bill è fatto oggetto da parte di centinaia di migliaia di adolescenti, sembra che abbia davvero la testa sulle spalle perché a 16 o 17 anni vivere una tale esperienza avrebbe disorientato molti…