Tokio Hotel

I VERI IDOLI ROCK DEL TERZO MILLENNIO


Un successo folgorante, già molti dischi venduti e un mondo da conquistare: nulla sembra poter fermare questi quattro tedeschi “dalla hit facile”Avere diciassette, massimo vent’anni e non dimostrarli per nulla, per l’abilità di gestire il successo ottenuto (confermato da dati di vendita confortanti) e per l’entusiasmo con cui si rapportano ai fan e a ai media. Aver venduto quindi venduto milioni di dischi con un successo folgorante e inaspettato prima in paesi coma Germania, Austria e Svizzera e poi, come in una partita a Risiko, aver conquistato tutti gli stati d’Europa. Ma, soprattutto, aver realizzato i propri sogni. I Tokio Hotel hanno infatti l’aura dei teenager realizzati, che riescono ad avverare i propri sogni con largo anticipo rispetto ai coetanei – alle prese, loro comuni mortali, con la scuola o con un normale lavoro.I quattro di Magdeburg invece sono già delle star - hanno addirittura suonato davanti a 500000 persone a Parigi, in occasione della Festa della Repubblica francese – ed hanno anche messo all’asta la chitarra distrutta nel video di Monsoon su e-Bay, col ricavato devoluto in beneficenza al progetto Rezophonic. Per capire quale a quanta sia la notorietà dei 4 “Monsoni” basta visitare il sito della loro città, Magdeburg.Al primo posto c’è Otto von Guericke, inventore della pompa d’aria. Un primato che l’inventore sembra destinato a cedere ai Tokio Hotel e i fratelli Kaulitz che sono nati quasi 400 anni dopo, (Tom 10 minuti prima di Bill). Ma come è nato un fenomeno di questa portata?Gli EsordiIl progetto nasce dalla volontà del patrigno chitarrista, che, credendo nei mezzi artistici dei gemelli Kaulitz (Bill, cantante ventenne nato a Lipsia nel 1989 e suo fratello gemello e bassista della band Tom, di Lisia) incoraggia i due ragazzi a seguire i loro istinti musicali.Già a 12 anni formano una band con Georg (bassista ventenne) e Gustav (batterista di soli diciotto anni): i due Kauliz già suonavano in duo formato da voce e tastiera. Ecco nascere il primo nucleo della band sotto il nome di Devilish. Si esibiscono nei pub e nei locali di Magdeburg riscuotendo un discreto successo e coi primi euro guadagnati decidono di affittare uno studio di registrazione per affinare ulteriormente il loro suono già d’impronta pop/rock.Ovviamente i quattro mancano di esperienza e di una guida, necessaria vista la giovane età. A questo punto un pool di quattro scafati produttori li affianca e affina il loro modo di suonare, che in quel momento era ancora grezzo. Dave Roth, Patrick Benzner, Peter Hoffmann e David Jost (al lavoro Mötley Crüe, Jewel, Faith Hill & Falco, e molti altri) danno identità e ordine alla rock band. Bill, Tom, Gustav & Georg raccontano questi giorni come vissuti in maniera entusiastica, come se fossero sui banchi di scuola. Da questo momento di studio e di coesione ecco uscire il “Tokio Hotel – Sound” (emo pop rock orecchiabile) oltre che il nome che portano ancora oggi. Come racconta il leader della band Bill Kaulitz a Beat, “Ad un certo punto, durante un concerto abbiamo deciso di cambiare completamente nome perché prima era poco professionale. Abbiamo scelto ‘Tokio’ perché ci affascinano le grandi città, mentre ‘Hotel’ perché viviamo negli alberghi moltissimo quando siamo in tour”.Potevamo farceli mancare, i Tokio Hotel? Sono sulla bocca di tutti e, ovviamente, sono anche tra le pagine di Beat! Il numero di settembre è ricco di curiosità e risposte esclusive sul gruppo del momento. Non perdetelo! "