viaggiointrospettivo

Post N° 47


Per chi ne avesse bisogno prenda appunti..... Ahahahahah!!!!!!!!!!!!!!!!!!Un ricercatore italiano lo ha localizzato con un semplice esame diagnostico.Si torna a parlare del celeberrimo «punto G», l'area della vagina che sarebbe fondamentale per l'orgasmo femminile. Il professor Emmanuele Jannini Docente di Sessuologia Medica, dell'università de L'Aquila, lo ha «fotografato» in un gruppo di donne individuandolo in un piccolo ispessimento della parete che divide la vagina dall'uretra. Le donne che hanno questo particolare anatomico sarebbero quindi quelle che possono avere il cosiddetto «orgasmo vaginale». Jannini ha osservato questa piccola area su un campione di donne attraverso un semplice strumento di uso routinario nella diagnostica ginecologica, l'ecografia transvaginale. Il suo studio è stato pubblicato su una delle riviste mondiali più prestigiose nel campo della sessuologia, il Journal of Sexual Medicine.. LO STUDIO - La ricerca è stata eseguita «Chiedendo a un gruppo di giovani se avessero o meno orgasmi vaginali - racconta Jannini - e osservandone l'anatomia della vagina con l'ecografia transvaginale». Nove donne avevano dichiarato di avere orgasmi vaginali, 11 no. Nelle prime si riscontra una conformazione più ispessita della parete tra uretra e vagina, spiega Jannini, fatta di corpi cavernosi (come quelli del pene) della parte interna del clitoride, ghiandole (i "resti evolutivì" della ghiandola prostatica), terminazioni nervose che usano il meccanismo biochimico dell'eccitazione maschile». «Ci siamo fatti dirigere per la prima volta dalla donna alla ricerca del punto G», aggiunge l'esperto raccontando una curiosità del lavoro: una ragazza che aveva detto di non avere orgasmi vaginali, presentava invece l'ispesimento e dopo lo studio ha compreso di poterne avere, a conferma della tesi di Jannini. «Nessuno prima d'ora aveva usato l'ecografia per indagare questo aspetto ancora così poco conosciuto dell'anatomia femminile - fa notare Jannini - e questo la dice lunga sul ritardo culturale sulla sessualità femminile. Sul punto G abbiamo preferito un dibattito fatto di opinioni e non di scienza, io stesso ho tenuto per due anni i miei risultati nel cassetto prima di pubblicarli». Della stessa opinione la Simonelli che però sottolinea: «La direzione da prendere per approfondire e confermare questi dati è un attento esame istologico sulla natura cellulare di questa zona». L'equipe di Jannini in parte lo sta già facendo con alcune indagini sull'effetto del testosterone, da sempre associato anche nelle donne a maggior desiderio sessuale, sull'anatomia di questa struttura.Mmm....Credo comunque che l'ubicazione di tale punto vari da donna a donna....Voi, che visitate questo blog, cosa ne pensate??