10:15 Saturday Night

Post N° 82


Luci rosse, soffuse. L’odore acre dell’erbasembrava quasi trascendere la psichedelia di vapori etilici sospesi a mezz’aria…Pareti spesse a cui non appoggiarsiammantate di bianco polistirolo:la piacevole quanto inutile illusioneche ad insonorizzarle bastassero quei grigi cartoni di uova:centinaia, migliaia a coprire una volta troppo maestosa…Un materasso all’ingresso;un divano in un angolo voleva quasi ispirare accoglienza…Amplificatori e fili elettrici ovunque.Un Fbt valvolare è ben più che una traccia degli anni 60:è poesia per una chitarra mai del tutto accordata…La Luna, sospesa tra fili di stelle,copriva una notte di suoni di un pallido velosu cui eran dipinte di nero emozioni, piaceri e canzoni.Io ero lì.In fondo alla stanza.La pelle nuda sfiorava una bandiera su cui campeggiavano Kurt Cobained una scritta: “Forgive Me”.Un sottile lembo in tessutoa separare la pelle da quel muro coperto di cartaIo ero lì, seduto innanzi alla mia batteria:al rullante con la pelle ben tesache spesso finiva per strisciar sulle gambe;tamburi, piatti, meccanica e grancassa:fragori nella mente divenivano suono, melodia,carezza per il cuore..Quella carezza che molti lì fuoriavrebbero apostrofato con un solo nome: Rumore.Legno liscio, levigato scorreva tra le mani, i calli, i pensieri, le dita..                   ( Piccole schegge ti affondavano dentro – DOLORE)Bacchette che mio padre avrebbe lasciato durassero annidivenivano il “medium” – la mia arma -con cui lasciar cadere come bicchieri nel vuotocristalli di note che volevano esser rabbia e poesia.Perché il Grunge era questo:era poesia della rabbia,melodia per i violenti ed i violentatie per chi fingeva di esserlo;era lucida follia per chi non aveva ancora vent’annie per chi nel cuore continuava a non averli…Ho notato che su Cobain e i Nirvanaoggi ci scrivono una montagna di saggi.Ricordo mia sorella sfogliare le paginedi un loro libro che io stesso qualche anno primaavevo letto e comprato.Le chiesi di riporlo,presi un cd con in copertina un bellissimo bambino col pisellino di fuori che nuota in una piscinaattratto da una banconota attaccata ad un filo…“Ascoltalo, piccola. E’ tuo.C’è più Grunge nei 3 accordidi Smells like Teen Spiritche in un’intera collana di saggi”…Io non so se qualcuno ha davvero avuto la forza e la voglia di leggere tutto questo assurdo messaggio:avevo voglia di scrivere dei miei anni nel Grunge,quando una batteria ed un locale erano per me vita, piacere, realtà e sogni adolescenziali…Volevo spiegare cosa per me è stato il Grunge.Ma qui le parole non servono…Se sei arrivato fin qui,se sei arrivata fin qui,allunga la mano verso i tuoi cd:lì “Nevermind” dovrebbe esserci ancora…Traccia numero uno:due chitarre che graffiano,                                    (bastava conoscer tre accordi per poter dire                                                                di saper suonare i Nirvana)un basso che avvolge, una batteria che distrugge, grida, accarezza, sconvolge…E tra loro si insinua ammantando ogni suonouna voceche come le onde del maresussurra alla sabbia ed urla agli scogliparole convulse intrise di odio, d’amore,di gioia, di rabbia e dolore. Questa è l’Anima del GRUNGE.Altre parole non servono.Scorriamo nel tempo la nostra formalasciandoci dietro la morte di un ombra.Ci sono momenti in cui un dark che non veste di nerosente il bisogno di voltarsi a guardare… E tu ci sei sempre.Grazie, Kurt….