10:15 Saturday Night

Post N° 84


Ricami di salsedine tra i capelli                                             fotografia ed odori di mare Una brezza leggera accarezza le creste schiumose del mare.Franta e rifratta si aduna sul dorso di un’onda la luce che indora le acque;la scia di un gabbiano in volo radente vela di un’ombra il bagliore del sole,tratteggiando di nero sull’acqua la sua piccola mole.Immobile resto a guardare il vento che nuota sul mare…La pelle lambita diviene turgida meta di brevi tremori.Silenzio…Il vento si ferma ad ascoltare la voce del mare:vibrazione sonora di fondo, sincopata, dall'eco sereno terso e profondo.                      Trasparente. Silenzio.Il primo bagno di primaveraha il sapore della salsedine sulle labbrae il colore della pelle non ancora abbronzata.Il suo tempo è scandito dalla durata di un’immersione che inizia trattenendo il respiro,il suo ritmo segue le note delle correnti marine.Delicato o impetuoso,forte o struggentel’abbraccio del mare                                      avvolge suadente il corpo e le sue forme                                                 con dita di sale sottili e flessuose…Mattine di sole impreziosite da brevi silenzi,notti sospese tra lunghi sospiri…                         Tempo di Mare.“…Sabbia a perdita d'occhio, tra le ultime colline e il mare –il MARE - nell'aria fredda di un pomeriggio quasi passato, e benedetto dalvento che sempre soffia da nord. La spiaggia. E il mare. Potrebbeessere la perfezione - immagine per occhi divini - mondo che accade e basta, il muto esistere di acqua e terra, opera finita ed esatta, verità - verità - ma ancora una volta è il salvifico granello dell'uomo che inceppa il meccanismo di quel paradiso, un'inerzia che basta da sola a sospendere tutto il grande apparato di inesorabile verità, una cosa da nulla, ma piantata nella sabbia, impercettibile strappo nella superficie di quella santa icona, minuscola eccezione posatasi sulla perfezione della spiaggia sterminata. A vederlo da lontano non sarebbe che un punto nero: nel nulla, il niente di un uomo..."                                Alessandro Baricco – Oceano Mare