Creato da gabriella73 il 28/12/2005

Qual era quel film..

Blog utile a colmare i vuoti di conversazione

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TROLL, NO GRAZIE

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Sogni e delitti

Post n°203 pubblicato il 20 Febbraio 2008 da gabriella73
 
Tag: cinema
Foto di gabriella73

Il buon Woody s'è innamorato dell'Inghilterra. Di Londra, della campagna inglese del ricchissimo sud. Colin Farrell ci piace proprio, ci convince, pur restando innegabilmente un uomo-sopracciglia. Ewan McGregor potrebbe essere più sadico, più ambizioso.. sembra un ragazzino che non sa nemmeno lui cosa vuole. Per il resto il film è una tragedia greca ambientata ai giorni nostri: il bene, il male, la tentazione, il tradimento, il rimorso, il caso (o la divina provvidenza, a seconda dei punti di vista). In ogni caso basta dargli un'occhiata in dvd, stravaccati sul divano sonnecchiando in un pallido pomeriggio di noia.

P.S.: non sono morta, ma poco ci manca. E poi le cose più fiche che mi stanno capitando non ve le posso proprio raccontare, questione di privacy. Spero che vi basti un po' di critica cine-museal-librar-musicale..

 
 
 

Da Cranach a Monet Palazzo Ruspoli

Post n°202 pubblicato il 27 Gennaio 2008 da gabriella73
 
Foto di gabriella73

Visto che il mio pubblico di adorati lettori sembra essere un po' in ansia se non mi legge e - soprattutto - visto che ho qualcosa da scrivere, eccomi di nuovo ad allietarvi con nuove esperienze da questo pazzo mondo.

La mostra del titolo del post non è malaccio. Un pout-pourri che dovrebbe avere un filo logico luminosissimo, a detta dei curatori, ma che se siete mediamente ignoranti come la sottoscritta, ahimé, faticherete non poco a capire. C'era un Canaletto eccezionale (Palazzo Ducale, Venezia: la scala dei Giganti vista dall’Arco Foscari) che da solo meritava i dieci euro per l'ingresso.

Come va la mia vita per il resto? Benebenebenissimo. Al punto che temo scaramanticamente che una tegola stia per precipitarmi sulla testa - per compensazione, per contrappasso. Oddio, riesco sempre a guadagnarmi ricche figure di m*rda, come solo io so fare (complice uno stramaledetto telefonino della nokia lasciato incautamente a ballare nella borsa, che sembra fatto per i celebrolesi, e che premendo ripetutamente un solo tasto manda al mondo intero l'ultimo sms che hai scritto - vuotandoti il credito e facendoti perdere la faccia in un unico semplice gesto). Per il resto, normale amministrazione. Peso troppo, non faccio che fare battute che in pochi capiscono, disegno sempre troppo poco e vorrei passare la mia vita al cinema. Saluti e baci alla folla delirante.

 
 
 

Gran Bretagna: delirio e sentimento

Post n°201 pubblicato il 18 Gennaio 2008 da gabriella73
 
Tag: viaggi
Foto di gabriella73

Sono stata per l'ennesima volta in Great Britain. Mi mancava Londra. Il viaggio è stato un tormento: volo cancellato all'andata, incidente con paralisi e delirio a Heatrow al ritorno. L'Inghilterra ha un fascino tutto particolare. Sembra un posto fuori dal tempo. Sono stata Windsor, dove c'è la reggia.. il castello delle fiabe, una città nella città, un castello che visto con la luna e i rami di un albero sembra tirato fuori pari pari da un film di Walt Disney (o forse al contrario l'hanno copiato da lì). Sono stata in una tenuta della fine dell'ottocento, immersa nella temperie vittoriana, con porte a scomparsa, legno ovunque, tappezzerie intonate ossessivamente, moquette, camini, larghe finestre su parchi meravigliosi. Ci ero già stata, ma non so perché questa volta mi ha colpito più del solito. Poi leggi i giornali, metti la tele sulla BBC e scopri che la pazzia modello statunitense dilaga, che ci sono i serial killer che ammazzano povere prostitute e poi le lasciano nude nei boschi come se fossero state crocifisse, baby gang che uccidono a calci uomini di mezza età, lo sport da tutte le parti che ottunde la capacità di capire il mondo.

Speriamo bene...

 
 
 

I Macchiaioli al Chiostro del Bramante

Post n°200 pubblicato il 04 Gennaio 2008 da gabriella73
 
Foto di gabriella73

Il Chiostro del Bramante è una certezza. Se non vi dispiace troppo fare scale, e non siete claustrofobici, è assolutamente perfetto. E' indispensabile andarci in un giorno non sospetto (il martedì si paga anche meno) perché data la mancanza di spazio il sovraffollamento è letale.

Questa mostra fa venire nostalgia alle signore. Ho visto i signori uomini sinceramente interessati solo di fronte all'unico nudo (tra l'altro molto bello, ma piuttosto piccolino) presente nelle sale. La nostalgia che fa scattare questa mostra è per un tempo in cui il tempo aveva meno valore, scorreva più piano, si potevano fare meno cose, ma bisognava farle come si deve. Io personalmente confesso di avere - in aggiunta a questa - anche la notalgia per i vestiti da donna. I vestiti con le gonne lunghe, larghe, ingombranti. Era più facile sembrare una donna. Anche da lontano. Mirabile Telemaco Signorini e i suoi paesaggi, mirabile Borrani e le sue cucitrici di camicie rosse, con tanto di Garibaldi appeso al muro (vedi foto).

 
 
 

Buon anno (speriamo)

Post n°199 pubblicato il 01 Gennaio 2008 da gabriella73
 
Foto di gabriella73

Devo dire che il mio pessimismo latente e palese è stato sconfessato. Ho passato un piacevolissimo capodanno ospite di due amici e sono stata benissimo. Non so se ero allegra di mio, sta di fatto che non ho bevuto a dismisura (prova ne è questo post, oggi ad un'ora quasi umana) e mi sono molto divertita. Vuoi la compagnia, vuoi la squisita cena, vuoi il camino scoppiettante, vuoi il karaoke, vuoi soprattutto l'ospitalità e la gentilezza dei padroni di casa, siamo stati proprio bene.
Che vi devo dire? Ragazzi, qui l'anno è bisestile, non ce lo dimentichiamo. Speriamo in un anno di noia, normalità, pace, senza colpi di scena. E, come dice il buon Mel Brooks, aspettiamoci il peggio!
Tanti auguri a tutti!

 
 
 

La vedova allegra vista da Salemme

Post n°198 pubblicato il 31 Dicembre 2007 da gabriella73
 
Tag: musica
Foto di gabriella73

Ero sinceramente indecisa se parlarne o meno qui nel blog. Fatto sta che io qui ci metto i miei ricordi - e togliere questa esperienza dal novero mi dispiaceva un po'.

A mia discolpa posso dire che: ho comprato il biglietto grazie ad un'amica, non avevo mai visto l'operetta in questione, pensavo fosse una delle solite rappresentazioni nello stile del teatro dell'opera di Roma. Poi, una settimana prima di andarla a vedere, scopro da telegiornali e quotidiani che non si tratta della solita opera, che fa scalpore, che tutti ne parlano, che c'è chi si è offeso (il buon Salemme) e c'è chi ha fischiato. Mi dico "ahia (perchè per me andare all'opera è un lusso, un investimento in piena regola) forse sono capitata maluccio". Salemme all'opera - non me ne vogliate, i pregiudizi ci salvano da mille pericoli - è un po' come il ketchup sulla pizza. Non ci sta bene, ché ché se ne possa dire. Non è il posto del ketchup, la pizza. Non lo è mai stato.

Una persona saggia mi dice "ormai la frittata è fatta, non ci andare prevenuta sennò ti perdi quel poco di buono che magari c'è". E allora io mi armo di fiducia e di ottimismo e mi vado a cercare il libretto (dacché io nuoto sempre nella mia fiera ignorantitudine, nella quale cerco di non affogare). Invece del libretto trovo una critica velenosissima, con la quale ahimé mi trovo d'accordo, a posteriori, su molti punti.

Salè (siamo compaesani, posso?), ho capito che ti hanno spaventato le tre ore e mezza e hai cercato di far passare il tempo più velocemente possibile con gag, battute e battutacce, ho capito che potevi essere preoccupato di restituire al tuo pubblico ben 100/130 euro a cranio di divertimento e hai allestito un carnevale che nemmeno a Rio.. ma, perdonami, che diavolo c'entra il can can con la vedova allegra?

 
 
 

Sunshine

Post n°197 pubblicato il 30 Dicembre 2007 da gabriella73
 
Tag: cinema
Foto di gabriella73

Carino questo filmino di fantascienza di Danny Boyle. (Oddio, la devo piantare di dire "carino" di tutto, che sembro una zia di provincia che passa le domeniche a giocare a bridge). Dicevo, vale la pena di vederlo. Il regista e l'attore principale (l'ossuto, boccuto e occhiuto Cillian Murphy) sono gli stessi di 28 giorni dopo: intuite quindi da soli che non si tratta di una cosa per signorine dal cuore tenero. Non è nemmeno una panzana gigantesca, si sono misurati la palla - come si suol dire - e hanno dato vita ad una cosa che rispetta l'intelligenza del malcapitato spettatore.
Dicono che ricordi Mission to Mars, Alien, Solaris e non so che altro. Quello che penso io - invece - è che è un po' complicato fare qualcosa di veramente "nuovo" oggi come oggi. Troppa roba, tutto il possibile già filmato, tutte le storie già raccontate. Se non altro il film ipotizza che il sole si spenga, non che la temperatura salga.. a proposito.. qui fa un freddo cane. Dov'è finito l'effetto serra? A me piaceva tanto...

 
 
 

Il mistero delle pagine perdute

Post n°196 pubblicato il 28 Dicembre 2007 da gabriella73
 
Tag: cinema
Foto di gabriella73

Però io al botteghino ho detto "I templari due". Insomma, non è che io sia proprio del tutto rinco. E' i templari due - il ritorno - ma non l'hanno scritto nel titolo. Alla Walt Disney hanno capito che con i due ci si guadagna sicuro, vedi i pirati caraibici. Carino è carino. Improbabile, ma carino. La security di Buckhingham Palace ci fa una figura piuttosto magra, le montagne hanno la sopresa come l'ovetto kinder, e gli autori hanno seri problemi con il concetto dei vasi comunicanti (e la fisica in genere). Però è un bel filmino. Come sempre, il primo è più carino, più fresco, meno pretenzioso. E soprattutto nel primo Nicholas Cage ha ancora le basette. In questo film gli hanno tagliato (o è una parrucca?) i capelli in un modo o-r-r-e-n-d-o. Come del resto credo di aver già notato in Ghost Rider, Nikki mostra una palese débacle nella lotta con il capello.

Nun c'è sta niente da fà: Indiana Jones resta unico, solo e inimitabile.

 
 
 

Le ricette e i vini del gambero rozzo

Post n°195 pubblicato il 25 Dicembre 2007 da gabriella73
 
Tag: Libri
Foto di gabriella73

Ci si può commuovere leggendo un ricettario? Io devo confessare di esserci riuscita. Non sono ironica, giuro. E' Natale, ho letto da qualche parte che bisogna essere sinceri ed evitare i sarcasmi.
Questo capolavoro di libro, scritto da Carlo Cambi, mi ha davvero fatto commuovere. Per tutta una serie di motivi, alcuni troppo privati per poterli dire qui, altri molto oggettivi, che vado ad elencarvi, con la forza di una perorazione pubblica.
Signori e signori, l'intelligenza esiste ancora. Non è morta come vogliono farci credere, per farci assomigliare a dei polli in batteria, che mangiano, consumano, comprano. La capacità di collegare il sapere in poetiche analogie, attraverso una tela di ragno sottilissima e fortissima, di incantare il lettore con la pienezza della comune humanitas, di far ricordare, senza madaleine, di far riflettere, di far mutare i comportamenti, di "com-muovere", di spingere all'azione, esiste ancora. La trovate tutta in questo libro, insieme a "i segreti delle osterie e delle trattorie d'Italia per fare a casa l'insolita zuppa".
Un applauso all'autore. Un abbraccio virtuale alla santa coppia che me lo ha regalato.

 
 
 

Una moglie bellissima

Post n°194 pubblicato il 15 Dicembre 2007 da gabriella73
 
Tag: cinema
Foto di gabriella73

Pieraccioni è sempre Pieraccioni. Nel bene e nel male. Nella noia e nella ripetizione. Sarò invecchiata, sarò sempre stata così noiosa, non lo so. Ma trovo estremamente rilassante tutto ciò che è ripetitivo e certo. Battute stupide, trite, toscane, schiaffi, tette, culi, mari tropicali, tasse, gag basate sulla fisicità che nemmeno più Stanlio e Ollio (si scrive così?), finali felici ma imperfetti di questa Italietta sempre più tormentata. Aò: io ho riso. Di cuore. Non tantissimo, ma ho riso. Sempre meglio di pugno sui denti. I critici lo stroncano, ma chissene. Non può sempre essere il Ciclone.

 
 
 

Per tutto il resto, c'è MasterCard

Post n°193 pubblicato il 14 Dicembre 2007 da gabriella73
 
Foto di gabriella73

Anche io ho le mie intercettazioni telefoniche. Purtroppo sono del tutto casuali e *non* volute. Diciamo "ambientali". Da quando c'è il telefonino ci facciamo tutti un po' i cavoli degli altri, ammettiamolo. Questa chicca non potevo non tramandarla ai posteri. Questo mirabile quadretto della nostra gioventù doveva essere divulgato. Mi sento fica come Travaglio. Sentite qua.

Stavo tornando a casa. Tardi. Stanca morta. Mi capita, non volendo - vi assicuro, avrei voluto finire di lavorare ad una cosa - di osservare il comportamento di una ragazzina in un mezzo pubblico. La ragazzina in questione avrà potuto avere sedici anni al massimo. Arriva. Butta violentemente lo zaino per terra e si siede posando i piedi sul sedile di fronte a lei. Suona (molto rumorosamente) il suo telefonino con una suoneria tecno di quelle anche un po' passatelle, a voler essere pignoli - tipo unz-unz-unz e sirene di accompagnamento. Risponde. "Aò..sì..mbè..sto a tornà.. caz*o fa freddo.. abbè ciao eh che devo fà na telefonata..sì che pal*e! dopo sto su msn.. caz*o t'ho detto sì..ciaaao!" Chiama il meccanico. "Senti, devo venì a ritirà la macchinetta, però nun sò se faccio a tempo. Se nun faccio a tempo lascia le chiavi ar Perù (ndr il bar). Ma che ce hai fatto? mica me l'hai graffiata come l'artra vorta? Nun fà coglionate eh?" Attacca. Apre lo zaino, tira fuori un diario del peso e dimensioni di un dizionario, ed esclama "porca put*ana! e come caz*o faccio? domani disegno tecnico e inglese!" La piccina non si perde però d'animo: in un attimo afferra di nuovo il cellulare "Aò.. Sharon? Sì sò io, Jessica. Senti me devi fà le tavole. Dai che te becchi sti 30 euro. Famme pure inglese. Si vabbè 40. .. Ah! Senti no, 'e devi fà pure a Clarissa che gliel'ho detto che gliele facevo io. Ma falle bene eh? Nun ce mette er nome che ce lo metto io poi. Sì.. poi senti.. dopo se me gira uscimo.. però nunlo so.. devo vedè se quer coglione der meccanico me ridà la macchinetta.. ma te te metti ner cofano.. che devo passà a pià pure Clarissa.. Nooone! (strilla) le tavole le devì fà mò.. nun hai capito un caz*o! che poi dopo devi uscì co noi.. Dai che te becchi sti 70 euro puliti puliti. Poi mettite su msn. Abbè sì ciao, eh".

Insegnanti di tutta Italia: vi siete mai chiesti quanto costano le vostre esercitazioni, compiti, tavole, riassunti e problemi di matematica? Meno male che c'è MasterCard.

 
 
 

La leggenda di Beowulf

Post n°192 pubblicato il 08 Dicembre 2007 da gabriella73
 
Tag: cinema
Foto di gabriella73

Da ogni bella storia si può trarre un insegnamento morale, una massima che illumini la nostra vita irta di insidie. Dopo aver visto Beowulf, nella mia testa rieccheggiava insistentemente la frase "ogni scarrafone è bello a mamma sua". E sì, scusate tanto. Lo so che può sembrare la mia solita vena polemica che prende il sopravvento e non capisce l'arte... Ho capito che avrebbero voluto che il motto fosse stato "le colpe dei padri ricadono sui figli" o una roba simile.. ma quella dello scarrafone è di gran lunga più azzeccata, andiamo. Non potete non convenire con me.
Ho letto su un paio di blog che "Beowulf è proprio un bell'uomo" e immagino che commenti analoghi siano stati fatti per l'Angelina Trecciuta. Anche qui, lo spirto guerrier che entro mi rugge mi porta ad ululare un "ma de che?!?" grosso come una casa. Andiamo, accendere i cervelli, please.. So' pu-pa-zzi. Ho capito che state tutti lì a giocare con la Playstation e con l'Xbox, che tra poco diventerete drogati di Nintendo wii e darete zampate all'aria nel salotti di casa convinti di giocare a tennis. Ma quelli erano pupazzi! Esistono anche dei bei figliuoli e delle belle figliuole de ciccia. La circonferenza seno di Angelina Jolie nel film non è plausibile, ecco.
Il film non è malaccio, per essere una pupazzata. Se avessero avuto più soldi sarebbe stato meglio. Vuoi mettere con Dragonheart? Vuoi mettere con i modellini di astronavi di Star Wars (l'unica, vera, degna trilogia - la vecchia)?

Non c'è paragone.

 
 
 

Milàn l'è un gran Milàn

Post n°191 pubblicato il 25 Novembre 2007 da gabriella73
 
Tag: viaggi
Foto di gabriella73

Lo so che dovrei lavorare, ma proprio non me ne tiene. Sono appena rientrata da una puntatina nella capitale della moda, la città della Madunina, del panettone e - ahimé - della Moratti.
Grigia come sempre. Piovosa come sempre. Affollata in un modo un po' settoriale, che quasi quasi ti sembra di stare in un paesotto di provincia. In corso vittorio, a cazzotti per camminare. In Galleria, a gomitate. Al Duomo, la classica fila di tre chilometri. Poi giri l'angolo e puf! Tutti spariti. Insomma, a Roma non è così. Il centro è centro e il casino è dovunque, a macchia d'olio, fino a esaurimento folla.
C'era Gioele Dix alla Rinascente, tutta addobbata e zeppa di non acquirenti. E' come se tutti andassero alla stazione tanto per andarci, e nessuno dovesse prendere il treno. Bah.
Siamo andati a prendere un aperitivo da Peck, tanto per sentirci un po' Milano bene. Sembra Harrods in miniatura. Le signore impellicciate ci sono sempre. Con i capelli finto biondo, gli occhiali da sole anche al buio, costantemente a dire male di tutti coloro che non son presenti. Bah.
Volevo un panzerotto di Luini, macché. La fila fino fuori. Per lo meno la pasticceria siciliana l'ho ritrovata. No, non è strabismo geografico, il mio. E' la semplice accettazione dei fenomeni migratori. Molti italiani dovrebbero seguire il mio modesto esempio.
Me la ricordavo meglio. E' peggiorata pazzamente. Oppure Roma è migliorata? Oppure sono io ad essere migliorata? :)

 
 
 

Ligabue e il circo equestre

Post n°190 pubblicato il 18 Novembre 2007 da gabriella73
 
Tag: musica
Foto di gabriella73

E siamo andati anche quest'anno al concerto di Ligabue. Io ero nel mio solito stato cinico catatonico (e chiedo per questo scusa alle sante persone che mi accompagnavano e che hanno subito il mio disincantamento).
Per raccontarvi fedelmente come è andata, vi devo far capire che faceva un freddo boia, cane, becco. Sentire freddo è una questione psicologica, dicono: beh, io allora ieri sera pensavo di essere alle Maldive e mi sono ritrovata al Polo nord. Psicologicamente e obiettivamente una catastrofe. Ci hanno fatti stare ammassati davanti ai cancelli per un'ora circa. L'ammassamento non era male, di per sè (non pensate in modo equivoco: si stava solo più caldi! omnia munda mundis). I primi problemi sono sorti con le sigarette, ne avrò fumato passivamente un pacchetto sano, ridendo e scherzando, e con gli aliti di birra, vino, e amenità alcoliche varie. Lo so, lo so che è colpa mia. Che sono io che non ci devo andare ai concerti. Vabbè.
Entriamo. L'ultima volta che ero stata al Palaeur (all'epoca così si chiamava) ero nel terzo anello credo. Mi sembrava grandissimo da lassù. Invece stando nella fossa dei leoni, e venendo dall'olimpico, mi sono detta "ah, tutto qua?". Ci siamo seduti. Abbiamo aperto i panini. Al terzo morso ci siamo alzati. Abbiamo finito i panini in piedi, alternandoli ai capelli tinti delle nostre isteriche e sessualmente assetate vicine di folla. Troppe donne, ho pensato. Sai che ululati perfora timpani, quando Lui apparirà? Mmmm. Tutte in tiro, con i capelli fatti, in canottierina d'assalto, truccate, orecchinate, e dotate di macchina fotografica. Liga, questo non è "solo" rock... Io come al solito ero un po' indietro rispetto al mio gruppetto di trentenni nostalgici.. e devo dire che queste mi facevano anche un po' paura. Pronte a uccidere per una borsa a saldo e un capello di Ligabue ingelatinato. Devo aver avuto un qualche cedimento, perchè quel santo del mio ragazzo mi ha imposto una congrua retrocessione alla ricerca di un po' d'aria e di un posto per stare un po' seduti. L'ho amato tanto per questo.
Siamo lì seduti, finalmente, ad osservare stupiti la varia umanità che ci circonda, quando finalmente il concerto inizia... alle nostre spalle. :) Prego la regia di mandare il video.


Gli stavamo praticamente in bocca. Ah-ah. Alla faccia delle isteriche valchirie d'assalto. Gli ultimi saranno i primi.
Spendo solo due parole per commentare il concerto, che so andrà avanti per una settimana buona. Luciano Ligabue è un professionista (qualche mal pensante direbbe un mestierante) e vi restituirà in musica il prezzo del biglietto. Musica e circo equestre. Una povera crista si è pure dovuta appendere a dei foulard a trenta metri da terra, per cercare di movimentare la vicenda (e senza rete). Applauso alla povera crista (che tocca fare per mangiare). E' un ladro di sentimenti, ti prende alla sprovvista e tu lo maledici, perché mentre canta ti vedi passare la tua vita davanti, legata a quelle solite quattro canzonette. Ed è anche terribilmente retorico (ecologista senza speranze: ma che speri? che quei trentamila deficienti che stavano lì ieri sera vadano in bicicletta da domani solo per evitare l'effetto serra? ma se non riuscivano manco a tenere spente le sigarette, con tutto il divieto di fumare grosso come una casa). Alla fine ha messo insieme Biagi, Borsellino e la Loren per farci essere fieri di essere italiani.. vabbè. Ci mancava solo l'inno di Mameli. Per inciso, al Pala-lotto-matica-Pala-eur-Palazzetto-dello-sport farebbero meglio a giocarci le partite di pallavolo e pallacanestro e basta, che la musica si sente da schifo, rimbomba che è un piacere.

Però il concerto mi è piaciuto. Suvvia. ;)

 
 
 

Dalla Svezia con amore

Post n°189 pubblicato il 16 Novembre 2007 da gabriella73
 
Tag: viaggi
Foto di gabriella73

Sono stata via per lavoro. ("Sì, sì, dicono tutti così. Tu sei andata in giro a divertirti"). No, no, rispondo io. Era proprio lavoro-lavoro. E in più, a Stoccolma faceva anche un discreto freddo. (Visto come lo dico bene? "Discreto freddo". Ecco, adesso sto bluffando. Per quanto riguarda il mio povero corpicino abituato ai climi tropicali della capitale, faceva un freddo boia, cane, insopportabile).
No, non ho visto Stoccolma. Sì, ci ero già stata un paio di volte. No, non ricordavo granché delle volte precedenti. Gli svedesi mangiano, nell'ordine: salmone, patate, renna, salmone, patate, renna, salmone.. vabbè. Gli svedesi bevono: vodka, e più o meno tutto quello che di alcolico gli passa sotto il naso. L'acqua non è contemplata nemmeno nei supermercati. Gli svedesi sono pieni di figli, che si trascinano sempre dietro (talora con risultati catastrofici). I figli sembrano tutti usciti da una pubblicità: biondi, bellissimi, perfetti. I genitori da un incubo. Gli svedesi sono ricchi arrabbiati, vanno a fare shopping tutti insieme (perché fa più caldo a stare stretti stretti) e tutti i loro grandi magazzini sembrano Ikea. Cioè, Ikea non si è inventata niente: ha preso un pezzo di Svezia e l'ha sparsa in giro per il mondo. Gli svedesi cominciano a pensare al Natale verso luglio. A Novembre è un tripudio di porporina, renne (di legno), babbi natali e addobbi di tutti i tipi. Le candele sono un altro pilastro della cultura svedese. Se a cena la conversazione langue, non temete, potrete sempre giocare con la cera della candela che sicuramente avete accesa davanti a voi.
Che cosa non dovete assolutamente perdervi se andate a Stoccolma? Il teatro dell'opera. E' bellissimo. Barocco, pieno di stucchi dorati e lampadari di cristallo. I cantanti sono bravi, le realizzazioni sceniche minimaliste al punto che ti viene da pensare che abbiano cercato di risparmiare. Dice: vedi che allora ti sei andata a divertire e non a lavorare? Può darsi.
Stay tuned per nuove avvincenti avventure.

 
 
 

Litigiosità in aumento

Post n°188 pubblicato il 01 Novembre 2007 da gabriella73
 

Non so se nell'ultimo mese è capitato anche a voi di notare che gli italiani stanno diventando ogni minuto che passa sempre più litigiosi e attaccabrighe. La rabbia repressa trova il suo sfogo naturale sui mezzi pubblici. Mi muovo prevalentemente a piedi e con tutto quanto possa farmi evitare di andare a piedi (sembra una contraddizione, non lo è) fatta eccezione per la mia macchina: la macchina è egoistica, inquinante, ingombrante, non sai mai dove lasciarla, rimane sempre incastrata in qualche ingorgo inatteso.
Ergo, ne ho viste e sentite di tutti i colori. Ho preso tutti i mezzi disponibili: treni, autobus, metropolitana, tram.. se inventassero il monopattino di gruppo salterei anche su quello. Nel giro di un mese, ho assistito ad almeno tre litigate furibonde - tra viaggiatori (o "clienti" come, senza alcun senso né gusto, ci chiama ormai trenitalia. Un mio amico non fa che ripetere: "non sono "cliente", se lo fossi, potrei scegliere con che compagnia viaggiare.. quali altre compagnie ferroviarie ci sono? solo una.. e allora? cliente coatto..), tra viaggiatori e autisti/capotreni..
Quella di ieri ha battuto tutti i record, e ve la devo proprio raccontare. Roma è ormai una città multietnica, e nella mia ingenuità ho sempre pensato che l'integrazione dalle nostre parti fosse una cosa data per scontata, che la nostra intelligenza (opportunismo) non facesse differenza tra le etnie (ma altri tipi di differenze). E invece no, signori e signore, il luogo comune trionfa anche da noi, nel più becero dei modi.
Autobus pieno. Traffico. Tanto traffico. Fine giornata. Temperatura nell'autobus: elevata. Umidità: ..di più. Cinesi, andini, indiani, marocchini, napoletani (tra cui anche io), siciliani, signore romane sulla sessantina. Si avvicina la fermata. Una ragazza con il velo (credo quindi musulmana) che aveva dormito tutto il tempo in piedi appoggiata al reggimano pretende di uscire dall'entrata anteriore pur essendo più vicina all'uscita centrale. Un ragazzo indiano, che si frapponeva tra lei e l'uscita, spintonato malamente, le fa notare in un italiano quasi perfetto " Guarda che si scende al centro, non dall'entrata". Non l'avesse mai fatto. Lei, in preda ad una crisi isterica, reagisce: "Che ne sai tu? Devo uscire e di là non si passa! La tua bocca la devi tenere chiusa!". Lui reagisce, ripetendole che la regola è un'altra. Dal fondo dell'autobus, la signora sulla sessantina (sono terribili, sembrano uomini, con quei capelli cotonati e le sopracciglia attaccate) strilla  "State zitti tutti e due! Mica state a casa vostra!" La ragazza scende. Il povero ragazzo indiano fa notare alla signora-trullo che ha pagato anche lui il biglietto e lei non contenta rincara "Ce l'ho pure io la tessera. Che hai la coda di paglia? E daglie fòco! Questo non è il paese tuo e devi stare zitto".
Mi sono vergognata di essere italiana. Chissà se in India mi vogliono.

 
 
 

Notturno dall'Italia

Post n°187 pubblicato il 22 Ottobre 2007 da gabriella73
 
Foto di gabriella73

Finchè ci fanno scrivere, scriviamo. Finché non bisognerà pagare le tasse come Repubblica poiché siamo diventati grandi editori, scriviamo. in Italia ci sono tutte le leggi e nessuno che le rispetti. Il nostro è un paese magnifico, creativo, che non ti aspetti.
Siamo così pateticamente emotivi, umani (nel senso buono e nel senso spregevole del termine) che anche le leggi sembrano "respirare" in questo paese. E come tutti gli esseri viventi, anche le leggi sono incoerenti, mutevoli, incomprensibili.
Quindi non mi preoccupo, al momento.
Ho letto oggi sul giornale che i giapponesi lasciano i loro disoccupati morire di inedia senza un sussidio (e che i moribondi si industriano poco, per tirare a campare: si chiudono in casa e aspettano l'aldilà con ineluttabile rassegnazione). Nel giornale si riportava sia il parere buonista "Acc, non lo sapevo! Se l'avessi saputo un bicchiere d'acqua glielo avrei anche dato" sia il parere calvinista inflessibile e duro "Era giovane, doveva uscire a cercarsi un lavoro qualsiasi". Noi italiani possiamo eleggere un nano a presidente del Consiglio, inventare le magliette con le cinture di sicurezza disegnate sopra, tingere di rosso la fontana di Trevi e poi dire che aveva le mestruazioni ma siamo (spero, spero, spero) disincantatamente sensati (molto di rado) sulle cose serie. Talvolta a "senso unico" un po' idiota, talvolta a "senso unico" illuminato.
Che pensiero ottimista, dopo una devastante giornata di lavoro. ;)

 
 
 

Peanuts

Post n°186 pubblicato il 12 Ottobre 2007 da gabriella73
 
Foto di gabriella73

Che il buon Charles Schulz fosse depresso non lo sapevo. Ho visto la notizia sui giornali, ma non l'ho letta tutta. Troppo deprimente. E poi ho buttato il giornale. E' bello pensare come i giornali "scorrano via". Si comprano, si leggono, in realtà si scorrono, poi si buttano e il giorno dopo ce n'è uno nuovo di zecca, profumato, che ti sporca le dita di grigio. (anzi adesso i giornali non sporcano più - scopriremo tra breve che sono cancerogeni, in cambio. Lo chiamano progresso).
Tornando a Schulz, che fosse depresso non era certo difficile da capire. Insomma, suvvia. Basta leggerne un po' per ridere amaramente. Non si ride di cuore. Si pensa, come dice il buon Luttazzi, che quello che si è letto è la pura e ironica verità. E quindi si ride, ma amaramente. E chi li prende in mano solo per ridere, non ha capito niente. Una volta una persona che reputavo amica ha visto in me molta somiglianza con Lucy.. Vorrei tanto essere dispotica come lei. Forse un giorno imparerò a tenere il broncio per più di dieci minuti di fila.

 
 
 

Leggere. Perché i libri ci rendono migliori, più allegri e più liberi

Post n°185 pubblicato il 06 Ottobre 2007 da gabriella73
 
Tag: Libri
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Un librino di quelli che si leggono in un paio d'ore. Carino, giornalistico, all'apparenza molto semplice e scorrevole. In realtà le
cose che dice sono molte di più, sono dette bene, sono dette in modo
preciso (il più delle volte) e per capirle veramente bisogna saperne
almeno quanto lui.
Certo, leggere non è solo leggere libri gialli o erotici. Ma l'uomo è
in massima parte una gran schifezza, un po' ipocrita, incredibilmente
cattivo, straordinariamente falso. Quindi per convincerlo a fare
qualcosa di buono bisogna sempre un po' fregarlo: mettere lo zucchero sul
bordo del bicchiere perché beva la medicina che può salvargli la vita.
Pensavo che costasse un fracasso, quando l'ho comprato. Poi ti rendi conto che dieci minuti in taxi ti costano anche di più, e non ci fai
più caso. Applauso ad Augias, per essere riuscito a non essere né banale, né pesante, e aver detto quasi tutto quello che c'era da dire.

 
 
 

Funeral party

Post n°184 pubblicato il 22 Settembre 2007 da gabriella73
 
Tag: cinema
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E tanto per cambiare, siamo qui a parlare di cinema. Ieri sera - ['fjʊ:nərəl] ['pɑ:]. (Perdonate la trascrizione fonetica, ma non ce la faccio più a sentì gente che dice "ffuneralparti" - se uno nasce snob, muore snob).
Che dire di questo film? E' una lezione di vita. Quando ti dicono "il film più divertente dell'anno", "riderete come non avete mai riso", "siete depressi? con questo film tornerete a sorridere".. beh, mentono spudoratamente.
Carino. Il film è al più "carino". Non ci sono dialoghi degni di nota. E' una commedia di situazioni comiche - un po' prevedibili e talora con il gusto dell'orrido di un tredicenne, che forse ha mancato di attori di un certo calibro per decollare. A parte Alan Tudyk (in foto) che è semplicemente spettacolare nel suo sballo assoluto, gli altri non è che facciano proprio impazzire.
Non boccio Frank Oz per i suoi precedenti (la voce di Yoda, In & Out).. e aspetto di vedere il film in inglese per capire se il doppiaggio ha fatto danni.

 
 
 

ARIDATECE COLIANDRO!

 

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