alienata

Polvere


"Polvere, troppi ricordi,è meglio esser sordi e forse è già tardi per togliere la polvere dagli ingranaggi, dai volti dei saggicoi pochi vantaggi che la mia condizione mi dà."(Enrico Ruggeri - Polvere -1984) Si deposita ovunque,copre con un velo d’opacità il mobilio, gli oggetti, le vesti ed i ricordi.Un rimedio c'è: "spolverare", scrollandosi di dosso, sbarazzandosi per un momento, del sudario di inerzia che genera questa "polvere".Così, io cerco sempre di "spolverare" la mia mente. Forse è un male, anzi,lo è di sicuro un male! Perché così facendo non dimentico nulla, nemmeno le cose che non vorrei più ricordare.Cerco di preservare anche le minime sfumature di quello che fui: esperienze, sensazioni, profumi, colori, ma così facendo affiora, inesorabilmente, anche la parte più putrida e maleodorante, quella che avevo riposto in "soffitta"... ricettacolo di polvere e ragnatele di una vita.Ma allora Elena, perché torni sempre in quella soffitta?Perché apri quelle scatole, spolveri quei mobili fatiscenti, ti provi quei vestiti sgualciti, perché tenti di annusare quei profumi ormai evaporati?La risposta è: "Non lo so!", "Non so perché rovisto nel passato con quest'avidità, non so perché voglio mantenere vividi quei ricordi, belli, brutti, indifferenti che siano. So solo che lo faccio... sempre!So solo che a volte vorrei bruciare la scala che mi porta in quella soffitta, vorrei sigillare quella botola per fare in modo che la polvere possa finalmente coprire i ricordi, non eliminandoli sia chiaro! Ma facendoli lentamente sfumare, per poter così vivere di presente e futuro, senza rimestare nel passato torbido che non potrà, mai più, resuscitare dalle sue polveri.Ele