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"La Teoria della Gazzella Ferita"


Immaginate la savana africana:Sole, aria rovente che crea miraggi all'orizzonte, erba bruciata dal sole, pochi sparuti alberi che con le loro fronde danno ombra a felini affamati e accaldati.
Nelle radure centinaia di zebre, giraffe, gnu e gazzelle pascolano alla ricerca di qualche filo d'erba, germoglio o foglia, anche le spine possono garantire la sopravvivenza di queste creature...Per garantire la sopravvivenza dei carnivori invece, sono indispensabili loro: “gli erbivori”, che con l’estremo sacrificio si pongono all'ultimo livello della catena alimentare. Ovviamente non sono votati al martirio, quindi cercano disperatamente di sfuggire alle fauci letali dei predatori, per fare ciò la natura li ha dotati di velocità e di un'intelligenza "scattante"!
I predatori, invece,  sono molto più pigri, ovviamente cercano di risparmiare le loro energie per attività diverse, come la lotta per assicurarsi il dominio del territorio e... il sesso, per fare ciò quindi si mimetizzano in mezzo all'erba e aspettano, studiano e individuano la loro preda tra centinaia di gazzelle...Perché vi dico ciò?Bhe oltre alla mia spiccata conoscenza dell'etologia, vi posso assicurare che queste tecniche di "caccia" sono identiche a quelle che i maschi della razza umana mettono in pratica per poter spargere il loro seme (e pensate che ai nostri giorni questo spreco di materiale genetico non è nemmeno votato alla riproduzione della specie).Da questo acuto parallelismo nasce la teoria della “gazzella ferita” dove gli erbivori siamo noi donne, che dobbiamo sbatterci per sopravvivere nella savana, andando a ravanare tra l’erba secca e le spine, sempre attente a non essere sorprese dai predatori che con agile mossa potrebbero balzarci addosso e divorarci per poi abbandonare la nostra carcassa al sole dopo essersi sfamati…
I predatori ovviamente sono gli uomini(almeno quelli degni di essere chiamati con questo termine) che aspettano tra l’erba alta, osservano le prede, individuano tra centinaia di potenziali vittime la loro preda e si avventano su quella designata con letale precisione…Ora… visto che noi gazzelle siamo dotate d’intelligenza mentre loro predatori sono dotati d’istinto primordiale abbiamo dei vantaggi che potremmo sfruttare a nostro favore…Facciamo 3 ipotesi:La gazzella sana e scattante: chi se la piglia? Nessuno! Volete mica che un leone si metta a perdere tempo con una gazzella che scappa ed è pure veloce… quella gazzella è destinata  a scappare per sempre, fino a che non sarà vecchia e a quel punto non se la filerà più nessuno se non qualche iena mangiatrice di carogne… Brutta fine!La gazzella morente: chi se la piglia??? Nessuno! Insomma un po’ di sana competizione ci deve essere, le gazzelle morenti trovano solo animali disperati che non sono più in grado di cacciare, oppure finiscono tra le fauci di qualche sciacallo o avvoltoio… Brutta fine!La gazzella ferita: chi se le piglia? Tutti! o meglio tutti le vorrebbero mangiare… sono ancora sane, la carne è di ottima qualità, sono altresì delle prede abbastanza facili da cacciare, ma lasciano un certo sapore di competizione, perché nonostante la vistosa ferita sulla zampina anteriore dx, continuano a correre… scappano, non vogliono farsi sbranare, quindi il leone la vede… la punta… lei lo sa…e si prepara a combattere… mentre lui si propone lei lo guarda, già sa quali sono le intenzioni del predatore: vorrebbe affondare i canini aguzzi nelle sue tenere carni…. Lei ovviamente non vuole perire così velocemente, quindi inizia a correre… lui viene invitato alla battaglia, inizia a inseguirla, lei è più veloce, ma la zampa ferita la fa incespicare, lui riesce ad avvicinarsi e sente l’odore del sangue, si eccita ancora di più… preso dalla frenesia inizia a correre e le balza addosso affondando i canini nella carne della gazzella, lei si ribella riesce a divincolarsi e scappa di nuovo, ma lui ha assaggiato la preda e l’ha trovata buonissima, quindi non si da per vinto e riprende a correre anche se è già un po’ stanco… va avanti così, per ore, giorni, mesi, anni, finché la gazzella non cede, è stanca di scappare, si convince che forse quella fine non è poi così brutta… il predatore è orgoglioso di se e inizia ad addentarla con avidità, ma lei improvvisamente ha un moto di sopravvivenza e si alza nuovamente in piedi, lui con lei… E il gioco va a avanti all’infinito…. Almeno finché il leone non sarà sazio o la gazzella morente…
È questa la teoria della gazzella!Mai abbandonarsi al primo predatore che ti trovi davanti, mai scappare davanti a qualsiasi predatore che ti trovi davanti, ma se ne vedi uno per il quale vale la pena sacrificare la tua libertà. Fingi d’essere più debole di quello che sei e inizia a correre… lui ti verrà dietro e focalizzerà tutte le sue energie su di te!Quindi buona corsa donne e.... buona caccia uomini!!!;-) E.