alienata

Nikko


 日光市 Nikko è una tappa obbligata per chi visita il Giappone, lo slogan di questa piccola, ma famosissima cittadina è: "Nikko is Japan!", ovunque ci sono manifesti con delle splendide foto dove campeggia questo motto e forse, dopo averla visitata, posso dire anche io che questa città, a 140km a Nord di Tokyo, riassume in se tutto il fascino della tradizione nipponica.13 Agosto 2007Arriviamo al mattino, in treno, ed iniziamo a visitare la città.La prima cosa degna di nota che incontriamo è il Shin-Kyo, famoso ponte rosso che attraversa il torrente Daya. La leggenda narra che il monaco Shodo Shonin,  fondatore del primo tempio buddista di Nikko, oltrepassò questo torrente sul dorso di due serpenti proprio nel punto dove attualmente sorge questo ponte.
Nikko: Shin-kyoPassato il ponte iniziamo la risalita della collina dove sorge il complesso monumentale di Nikko. La salita è ripida e il caldo insopportabile, ma lo scenario è davvero suggestivo... in mezzo al bosco  di aceri la strada sale, al centro di essa un rigagnolo d'acqua produce un piacevole scroscio e tutt'intorno a noi felci, fiori e farfalle...Il primo tempio che incontriamo è il Rinno-Ji , fu fondato da Shodo Shonin nel VIII Secolo, al suo interno, nel Sambutsu-do (Sala dei tre Buddha) sono custodite le statue dei 3 Buddha, sono molto belle ed imponenti , tutte laccate d'oro. La più grande rappresenta la Dea Kannon, la divinità della pietà e della misericordia.
Nikko: Rinno-jiRisalendo la strade tortuosa incontriamo l'immenso Torii di pietra che ci immette nel complesso del Toshu-go santuario fatto erigere dal nipote del Famoso Ieyasu Tokugawa come mausoleo. Appena a sinistra del Torii si innalza una pagoda a cinque piani che si staglia nel cielo blu con i suoi colori accesi.
Nikko: Pagoda a 5 pianiIl santuario  è di fronte all'ingresso e una scalinata conduce alla grande porta rossa finemente decorata l'Omote-mon, con a guardia, sui due lati, le famose statue dei re guerrieri Deva. Il santuario di Toshu-go è composto da 3 edifici principali.Shinkyusha, la stalla sacra, è famosissima per il bassorilevo delle tre scimmiette: non vedo non sento non parlo, divenuto il simbolo di Nikko.
Nikko: Le tre scimmiette "Non vedo, non sento, non parlo"Vicino al grande santuario c'è una fontana in granito dove i fedeli scintoisti compiono le abluzioni prima di pregare e ai lati 2 grandi torri contengono una campana e un tamburo utilizzati durante le funzioni.
Nikko: Toshu-goNotiamo una coda ordinata di persone che attendono di entrare all'interno del Honji-do, sala famosa per il "dragone ruggente" dipinto sul soffitto. Appena entrate un monaco  inizia a parlare in giapponese... ovviamente noi ascoltiamo attonite senza capire una parola finchè il monaco ,battendo 2 bastoni di legno, non ci dimostra che il dragone ruggisce veramente, per uno strano effetto acustico infatti il rumore prodotto dai bastoni provoca un eco che (con un po' di fantasia) riproduce il ruggito del drago!
Nikko: il dragone del Honji-doPoco più avanti passiamo dalla Yomei-mon, una cancellata finemente decorata con motivi floreali e animali dorati e laccati. Dicono che questa cancellata sia più di stile cinese che giapponese e in effetti la sobrietà nipponica scompare in un intrico di figure e decori, comunque lo spettacolo è incantevole.
Nikko: Yomei-monStravolte dal caldo e dalla camminata decidiamo di prendere ristoro, la cosa drammatica è che decidiamo di tornare in paese per evitare i ristoranti poco invitanti che ci sono nel complesso di Nikko, la scelta verte sul Hippari Dako un ristorantino che espone cartelli scritti dai clienti in vetrina, sbirciando leggiamo:" Belandi ragazzi, qui si mangia davvero bene, ve lo consigliamo. G&T da Genova - Italy" Entriamo entusisaste di seguire il consiglio dei nostri concittadini e ordiniamo Udon, Yakitori e dei favolosi Tzuku-me spiedini di polpette serviti con una salsa molto gustosa, da provare! Se andrete in questo ristorante troverete il segno del nostro passaggio tra le migliaia di biglietti attaccati alle pareti del ristorante!Dopo pranzo proseguiamo con la visita... ripercorriamo la salita che porta ai templi per spingerci più a nord fino al santuario Futurasan-Jinja e al Taiyuin-byo (mausoleo di Iemitsu Tokugawa Nipote di Ieyasu) posti su una collina in mezzo ad un bosco di cedri. Stremate torniamo a Tokyo e andiamo a mangiare un piatto di ramen prima di tornare in albergo a prepararci per le grandi fatiche del giorno successivo che ci porterà a  Yokohama.(continua...)