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Hitler usava cocaina


Adolf Hitler faceva puzzette a volontà. Per smontare l’icona del Male per eccellenza del Novecento, il responsabile della Seconda Guerra Mondiale e dell’Olocausto ebraico, basta rendere note le sue cartelle cliniche, che furono consegnate all’esercito americano dall’allora medico personale del Führer, Theodor Morell, in tutto 47 pagine di segreti e curiosità mediche non sempre dignitose riguardanti uno degli uomini più crudeli e sanguinari del secolo scorso. Ora queste cartelle mediche verranno messe all’asta sul sito web della Alexander Historical Auctions di Stamford, in Connecticut.Chi entrerà in possesso delle cartelle mediche di Hitler conoscerà tutto, ma proprio tutto, riguardo il comandante supremo del Terzo Reich: ad esempio che faceva abbondante uso di cocaina, attraverso cui curava la sinusite. E non è l’unico esempio di stravagante medicina alternativa che testava personalmente sul proprio corpo, per migliorare le sue prestazioni sessuali, il Führer era solito aiutarsi con estratto di testicoli di toro, una sorta di Viagra ante litteram senza controindicazioni: altro che pillolina blu! Ma mal di testa da sinusite e il timor panico da disfunzione erettile sono nulla in confronto al vero dramma di questo ometto, ovvero la flatulenza.Secondo quanto emerge dai documenti infatti, Hitler era un petomane da record e, pare che ingerisse qualcosa come trenta medicinali nel tentativo di controllarla. Ve lo immaginate il terribile Adolf mentre invade la Polonia o sferza dal balcone i seguaci nazisti tra un’emissione sfinterica e l’altra? Nessuna parodia o demolizione della sua figura avvenuta nel corso degli ultimi decenni vale questa verità medica come dissacrazione estrema. Nelle cartelle mediche, le quali valgono all’incirca duemila euro ognuna, ci sono altri must imperdibili come i disegni che raffigurano l’interno del suo naso, e la scoperta che i dottori provavano a curargli i dolori di stomaco con la stricnina, un potente veleno, ma la cura gli procurava soltanto dolori ulteriori. Tuttavia nulla batte la scoperta di Adolfo Scoreggione: anche il più inossidabile simbolo di malvagità può ridursi a figura da barzelletta, una volta svelato il retroscena.