Post n°2309 pubblicato il
14 Gennaio 2015 da
procino995
La disperazione più grande che possa impadronirsi di una società è il dubbio che essere onesti sia inutile.
Lo aveva scritto il secolo scorso lo scrittore calabrese Corrado Alvaro.
Sono tempi aspri questi, certo, la quotidianità ci costella di malaffare e crudeltà, non se ne può più, siamo rattristiti e probabilmente assuefatti, da troppo tempo che suggerisce di non abbassare la guardia, di restare allertati perché lo svegliatore notturno vuole che lo siamo.
In un mondo dove tutti pensano soltanto a mangiare e a far quattrini, a divertirsi e a comandare, è necessario che vi sia ogni tanto uno che rinfreschi la visione delle cose, che faccia sentire lo straordinario nelle cose ordinarie, il mistero nella banalità, la bellezza nella spazzatura. È necessario uno svegliatore notturno che smantelli per dar posto alla luce."
Commenta così il cardinale Ravasi: "Il grande scrittore argentino Jorge Luis Borges un giorno confessò il suo amore per Giovanni Papini immeritatamente dimenticato. Effettivamente, superando la scorza della sua enfasi veemente e del suo sdegno permanente, la voce di questo autore fiorentino meriterebbe di risuonare nei nostri giorni così grigi e annoiati, nei quali domina la tetrade da lui evocata: Mangiare, far quattrini, divertirsi, comandare.
Giorni grigi ed annoiati giorni di confusione, ovvero di "normalità eterna.
Eppure i segnali sono tanti per obbligarci a restare svegli anche di notte: le paure di un mondo intorno a noi che brucia e pullula di farabutti benvestiti, coatti senza cielo né terra.
Chissà quanti ricorderanno quella canzone di Venditti datata anni '70, che ripeteva con grazia, fra l'ironico e una mai assopita speranza, "Quando verrà Natale tutto il mondo cambierà... Quando verrà Natale tutto sorriderà."