Piangeva nell'oscurità della sua camera, nessuno poteva sentirla, solo se stessa...una unica voce le risuonava dentro, come un lamento... lei era sola, triste e tremendamente diversa...
tutti avevano la loro metà, ma lei di chi era? cosa ci stava a fare lì?
Milioni di lacrime le inondavano il viso, rovinato dagli sfregi della sua insicurezza, si sentiva debole e il suo unico pensiero era quello di fuggire...Voleva andarsene in una qualsiasi località lontana dove il ricordo di se stessa e quello che era, non l'avrebbe più potuto tormentare...voleva un biglietto di sola andata per l'isola che non c'è, dove si rimane bambini, dove i problemi non esistono, tutto è fatto di magia e incantesimi, dove il tempo non passa mai e le favole esistono ancora...dove non ci si vuole più svegliare...
Mentre il silenzio le rimbombava dentro, sentiva il battito del suo cuore spegnersi lentamente, gli occhi rossi e gonfi per le lacrime, si chiudevano piano piano...
si sentiva di nuovo quella ragazzina impaurita, mentre la notte l'avvolgeva...
solo il buo attorno a se, in cui ogni cosa cambia forma e contorno...diventando spaventosa e allo stesso tempo intrigante e misteriosa...
Prova un senso di indifferenza per tutto quello che era attorno a lei, nonostante il suo cuore stava urlando il suo dolore, ogni battito era un grido, un grido per tutte le illusioni che aveva vissuto...mentre si faceva sempre più piccola una parte di lei... quella sè che aveva perso per strada, quella che credeva che per qualcosa valeva ancora la pena combattere, mentre si faceva assordante il rumore dei ricordi...tanta era la sua voglia di abbandonarsi verso chissà quale mondo per risvegliarsi solo anestetizzata da questa sua sofferenza che si portava dietro tra i rimpianti e una vita fatta di sacrifi e fatiche...
Chissà forse se buttasse giù i suoi macigni da un'alta montagna, si sentirebbe meglio, forse potrebbe tornare a respirare senza sentirsi quel peso sul cuore...
Così si vedeva, mentre tutti vivevano la loro vita più o meno perfetta, seduta sulla poltrona del suo salotto a sorseggiare un bicchiere di vino, intanto scorrevano i titoli di coda dell'ennesimo film triste, l'ennesimo film della sua vita, in cui la protagonista ne passava di tutti i colori, ma riesciuva ad avere il suo lieto fine...quello che lei spera per se stessa...nonostante si senta così inutile e sola...
Nel frattempo nella penombra della sua stanza, si adagia nella sua solitudine e con indosso il pigiamo di flanella, sprofonda nel suo letto vuoto e freddo e con gli occhi stracolmi di delusione, prega urlando che domani sia un giorno migliore, che qualcosa o qualcuno le regali una ragione per aprire i suoi occhi e dare il buongiorno al mondo, poi si stringe al petto il cuscino e continua a piangere finchè non si addormenta esausta tra le pareti della sua casa, il suo unico nido...il suo vero riparo, dove appesa c'è una vecchia foto, forse usata come promemoria per dirsi sempre che una volta almeno nella sua storia era stata trovata, che si sentiva bella, amata, piena di amici e viva...ora di quella lei non è rimasto più tanto, è sepolta in chissà quale parte del suo corpo, ora è solo un ammasso di carne e apatia, una nube che non vede l'ora di dissolversi per dare spazio di nuovo al sereno...ora è solo una donna con lo sguardo triste...
sulle note di colorblind la vedo prendere le sue borse della spesa, con aria insicura e infelice scende alla sua fermata di sempre...lei è la donna dal capotto marrone con gli occhi sempre tristi...
e mentre l'autobus riparte per il suo viaggio, lei cammina con lo sguardo basso per non fa vedere le lacrime...attraversa la strada e la perdo di vista, ora è solo un puntino come tanti tra la folla...è la donna dagli occhi tristi che si dissolve nel nulla...
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