ALI STRAPPATE

il capitano alla tempesta...


 e a voi non riservo pensieri...m'avete incatenato qui nella stiva della mia nave,come se fossi una fiera pericolosa,animale mai domo lo son da sempre  è vero, ma voi v'ho sempre tratto da pari,non come marinai ,come compagni in questoviaggio, alla ricerca di lei...tolleravate  in silenzio quelli che consideravate  i vaneggiamentidi una mente  resa fallace dal toppo mare e dalla solitudine...ed ora qui ai ceppi...ad ascoltar le vostre beffe serene....a udir lo stidulo grido dei gabbiani...a sentir lo risacca leggera sui fianchi della nave...vi maledico...voi che vostra madre v'avesse soffocato nel suo ventrebenedirei le di lei mani...io non voglio più calmavoglio l'occhi e l'orecchie piene di ventonon voglio  rollio del viaggio su mare piattovoglio onde a sollevar la nave dall'acque e me dal casseronon voglio canti tranquilli ad accomagnar il vostro lavorovoglio bestemmie e lacrime ad ogni folgore che rischiara il nero delle nubinon voglio più vele gonfie di aria fermavoglio il suo vento che brandelli faccia di quella stoffa mortanon voglio più lucevoglio le sue tenebre a rischiararmi l'animanon voglio più respirovoglio il suo baciovoglio lei...voglio lei...la mia tempesta...      voglio lei ...voglio veder dove finisce il suo cuore...voglio sentirmi ancor vivo...volglio la mia tempesta...ancor una volta...