ali su 2 ruote

Giro in una sera d'agosto.


Le 10 della sera finita da poco, passo in moto davanti al policlinico Gemelli, come il cinquanta per cento delle volte quando esco di casa, dipende dalla direzione che prendo; luci, parabole, 2 bmw dei carabinieri davanti all'ingresso,ora tutto è pronto per il processo di beatificazione, rallento osservo... dò gas, metto una marcia più alta. Nei giorni precedenti avevo notato quei 2 grossi furgoni muniti di parabola, che sostavano li davanti, come avvoltoi in attesa della loro preda, stasera il banchetto è servito e sono arrivati in molti.Finita la pineta sacchetti imbocco la via trionfale, poche centinaia di metri e giro a sinistra, via Mario Fani che è tagliata da Via Sangemini, è li a all'angolo, che ho visto vivo, più di venti anni fa,  l'uomo del giorno, entrava in un palazzo seguito dalla sua scorta, credo che all'epoca abitasse li sua figlia.Faccio ancora pochi metri, vedo la lapide... ricordo di un massacro, Aldo Moro e la sua scorta, mi domando cosa provasse quell'uomo ogni volta che passava da queste parti, quanto ne sapesse più di noi...Sono passati tanti anni, ricordo perfettamente quel giorno, passai di li nel pomeriggio, con il motorino di un amico, avevo 16 anni e non ne avevo ancora uno mio.Mi dirigo verso un cinema di Trastevere a trovare degli amici, non ho voglia di stare a casa questa sera.Lungotevere, intravedo l'isola Tiberina, fermo al semaforo dell'incrocio con viale Trastevere, alla mia sinistra un tempo c'era una lapide, forse c'è ancora ma io non la vedo, parlava di un'altra vittima degli anni di piombo, Giorgiana Masi, avrebbe poco più della mia età se fosse viva.Supero l'incrocio, accosto e metto il cavalletto. Attraverso la strada, accendo una sigaretta, mi affaccio e guardo il Tevere, vedo l'isola illuminata, gente che passeggia sul greto del fiume, è l'estate romana, nel posto dove la città è sveglia, tra bottiglie di Corona e fette di cocomero acquistate al chiosco di fronte, quasi un rito estivo che di solito serve a dare sollievo alla calura di questo periodo, ma quest'anno non è così, la temperatura è da serata autunnale.La sigaretta è finita, riparto, proseguo ancora per poco, davanti agli archi di Porta Portese giro a destra e sono arrivato, parcheggio nel cortile di un teatro costruito nell'era fascista, in inverno è un cinema, d'estate c'è l'arena all'aperto.Entro lo spettacolo sta finendo mi dirigo verso la cabina di proiezione, dove mi chiedono, gia che sono li, di effettuare un controllo.Fino a quindici anni fa lavoravo qui, vi ho trascorso sei estati. Durante una di queste ci furono le bombe a San Giorgio al velabro, ricordo le due esplosioni, durante la proiezione; al termine dello spettacolo sapemmo cosa era successo, conoscevo bene quella chiesa: pochi anni prima mi ero sposato li.Chissà quanto l'uomo del giorno sapeva di quella storia...Faccio il mio intervento, bevo una birra e finalmente scambio due chiacchiere in tranquillità. Si chiude, saluti e rimetto in moto.Non ho voglia di pensare, di fare considerazioni, di ricordare, di cercare di capire, mi bastano le sensazioni che ho provato, non tutte piacevoli. Salgo verso il gianicolo, passo davanti al fontanone, rallento scalando una marcia, mi volto a destra e vedo Roma come l'ho sempre vista, da qui è bellissima.