Più che una notizia è una riflessione: e in quanto tale deve essere presa con le pinze. Se Alitalia continua a perdere la colpa non è certo di Cimoli nè tantomeno della sua gestione. Il "merito" è della scarsa produttività dei suoi dipendenti. Non è un problema di "pigrizia" nè di indolenza: il fatto è che la compagnia ha un numero di dipendenti superiore al suo effettivo fabbisogno. La situazione è il frutto di decenni di assistenzialismo in cui in Alitalia sono state fatti molte assunzioni in più di quelle che sarebbero servite. E in quegli anni Alitalia aveva il 90% del mecato... Adesso, che la compagnia raggiunge a stento il 50%, bisogna prendere qualche provvedimento.Lo squilibrio tra il personale (specialmente di terra) e il traffico comporta perdite operative che potranno essere appianate solo con una ristrutturazione. Le perdite continueranno fino a quando la società non deciderà di liberarsi dei dipendenti in eccesso. L'unica strada percorribile è quella dei licenziamenti collettivi e della messa in mobilità del personale. Sfruttando la cassa integrazione straordinaria la compagnia potrebbe addolcire l'uscita di almeno 2-3 mila dipendenti di terra e in questo modo riuscire a rendere più efficiente il proprio business. L'alternativa potrebbe essere quella di aumentare il numero di passeggeri: ma per fare ciò bisognerebbe aumentare la flotta... Ed Alitalia, con una flotta già vecchiotta, ha altre priorità: bisognerebbe prima sostituire i vecchi md-80 e poi pensare a nuove acquisizioni... L'unico a pensarla diversamente è Alazraki: ma sulle sparate di questo signore ci siamo già spesi nei post precedenti.Ecco perchè i licenziamenti ci saranno... oppure la compagnia arriverà al tribunale fallimentare. Che i sindacati si oppongano a questa scelta è fin troppo prevedibile. Ma la decisione di De Benedetti di stare alla porta deve esser vista proprio come un presa di distanza da questa logica sindacale tutta italiana. Certe sigle (vedi il Sult) sarebbero disposte a far fallire Alitalia pur di non ammettere l'inevitabilità dei licenziamenti. Viva Alitalia.
Alitalia, pesa incognita licenziamenti
Più che una notizia è una riflessione: e in quanto tale deve essere presa con le pinze. Se Alitalia continua a perdere la colpa non è certo di Cimoli nè tantomeno della sua gestione. Il "merito" è della scarsa produttività dei suoi dipendenti. Non è un problema di "pigrizia" nè di indolenza: il fatto è che la compagnia ha un numero di dipendenti superiore al suo effettivo fabbisogno. La situazione è il frutto di decenni di assistenzialismo in cui in Alitalia sono state fatti molte assunzioni in più di quelle che sarebbero servite. E in quegli anni Alitalia aveva il 90% del mecato... Adesso, che la compagnia raggiunge a stento il 50%, bisogna prendere qualche provvedimento.Lo squilibrio tra il personale (specialmente di terra) e il traffico comporta perdite operative che potranno essere appianate solo con una ristrutturazione. Le perdite continueranno fino a quando la società non deciderà di liberarsi dei dipendenti in eccesso. L'unica strada percorribile è quella dei licenziamenti collettivi e della messa in mobilità del personale. Sfruttando la cassa integrazione straordinaria la compagnia potrebbe addolcire l'uscita di almeno 2-3 mila dipendenti di terra e in questo modo riuscire a rendere più efficiente il proprio business. L'alternativa potrebbe essere quella di aumentare il numero di passeggeri: ma per fare ciò bisognerebbe aumentare la flotta... Ed Alitalia, con una flotta già vecchiotta, ha altre priorità: bisognerebbe prima sostituire i vecchi md-80 e poi pensare a nuove acquisizioni... L'unico a pensarla diversamente è Alazraki: ma sulle sparate di questo signore ci siamo già spesi nei post precedenti.Ecco perchè i licenziamenti ci saranno... oppure la compagnia arriverà al tribunale fallimentare. Che i sindacati si oppongano a questa scelta è fin troppo prevedibile. Ma la decisione di De Benedetti di stare alla porta deve esser vista proprio come un presa di distanza da questa logica sindacale tutta italiana. Certe sigle (vedi il Sult) sarebbero disposte a far fallire Alitalia pur di non ammettere l'inevitabilità dei licenziamenti. Viva Alitalia.