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Alitalia, il compromesso di Air one

Post n°110 pubblicato il 13 Luglio 2007 da azpia

Una previsione l'avevo avanzata: Air one sarà costretta a scendere a patti con texani e banche: cederà la quota di controllo perchè non ha i capitali per rilanciare Alitalia.

Non tutti gli osservatori politici si sono accorti che Air one, da sola, non ha la forza necessaria per gestire l'affare Alitalia. I ministri "comunisti" del Governo (Bianchi e Ferrero), ad esempio, si illudono rispettivamente che la compagnia italiana abbia le capacità per vincere la gara oppure che Alitalia possa restare pubblica... Utopie.

La verità è più complessa. La proposta di Air one deve essere vista per quello che è: un intelligente bluff di Toto e di Banca Intesa per mantenere la supremazia nella eventuale cordata finanziaria che rileverà la compagnia. E' un gioco di forza per partecipare alla "spartizione" di Alitalia. Una mossa astuta.

Ma le altre banche non sono sciocche. Com'è possibile pensare che gli altri quattro istituti finanziari accettino di buon grado di ottenere una partecipazione di minoranza nella holding di Toto, a fronte di un enorme impegno finanziario? Le banche dovrebbero infatti mettere i capitali freschi mentre Toto, di suo, non metterebbe nulla se non la propria compagnia low cost e un contratto di opzione per la fornitura di aerei di lungo raggio...

E allora è probabile che il Governo sia costretto a rivedere i limiti del bando (come il quotidiano "La stampa" mette in evidenza) per attirare i candidati esclusi. Eliminando ad esempio la clausola del "lock up" (non si potranno cedere le quote azionarie per meno di tre anni) e facendo venire meno il vincolo dell'italianità (questa mossa non è stata ancora ufficialmente annunciata ma credo che se il Governo agisse in questa direzione lancerebbe un forte segnale a Toto e lo spingerebbe ad ammorbidirsi con gli americani).

Se il Governo decidesse di intervenire, con la regia della banche italiane, si potrebbe pensare ad una cordata dove Toto è solo uno dei concorrenti e non il "dominus" della situazione. In AP holding potrebbe entrare i texani (40%), le banche (35%) e Toto (25%). Potrebbero racimolare 2 miliardi di euro. Toto conferirebbe Air one senza sganciare un euro, mentre i Texani e le banche tirebbero fuori 1,5 miliardi.

Una bella cifra: potrebbero dimezzare il debito, rinnovare la flotta e èpagare la penale per l'uscita da "Sky team"... Vedo Alitalia come un grande compagnia ponte tra Stati Uniti e medioriente. Non è un sogno ma quello che potrebbe accadere se il overno decidesse di fare la cosa giusta.

Viva Alitalia!

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