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Spinetta: "vogliamo alleanza non acquisizione"

Post n°125 pubblicato il 16 Dicembre 2007 da azpia

E bravo Jean-Cyril. L'amministratore delegato di Air France ha capito che se non vuole perdere la compagnia di bandiera deve fare qualche concessione. E allora interviene sul Corriere della Sera per rassicurare governo e sindacati. Basterà a convincere il Governo?

Se Air One non offre di più sì! la compagnia di Toto dice di tenere tanto ad Alitalia ma poi non è disposta a offrire più di quanto valgano due due suoi aerei di linea... A fronte di una flotta cospicua e di patrimoni immobiliari di notevole valore. 

Posto un lancio d'agenzia dell'Agi:

[...]

"Abbiamo proposto ad Alitalia uno scambio di azioni - sottolinea Spinetta -, il che significa che Alitalia entrerà a a pieno titolo nella holding con Air France e KLM". Il pacchetto presentato ieri a Parigi da Spinetta propone un aumento di capitale di 750 milioni di euro, oltre alla riacquisizione dei bond in scadenza; tagli limitati a "1000, massimo 1.500 posti" posti, tre hub ( Amsterdam , Parigi e Roma) mentre Malpensa resterà "un aeroporto di grande importanza , in considerazione del peso economico del Nord Italia". Tuttavia, sottolinea il top manager, "in nessun Paese c'è posto per due hub" 

[...]

E poi aggiunge: "E' falso affermare che si voglia trasformare Alitalia in una compagnia minore o regionale". E' previsto anche un piano di aggiornamento della flotta: "dovranno arrivare due o tre aerei nuovi all'anno, Boeing o Airbus" - e dei servizi di terra "secondo gli standard delle grandi compagnie internazionali". (AGI)

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Anonimo il 16/12/07 alle 19:58 via WEB
L'Air France può anche andare bene, così la politica deve togliersi di mezzo. Spinetta conosce bene i problemi di Alitalia (era nel consiglio di amministrazione)e come risolverli. L'unico vero problema sono i tagli occupazionali e il destino di Alitalia Servizi.
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Anonimo il 25/12/07 alle 20:08 via WEB
Auguri di un felice, sereno e splendido Natale dal blog Napoli Romantica...
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Anonimo il 26/12/07 alle 17:20 via WEB
Il nodo cruciale è quello di Alitalia Servizi e degli esuberi. Su questo non è stata chiara Air France e tantomeno Air One. Attenzione i sindacati e i lavoratori possono trascinare nell'oblio anche la più forte compagnia se non verranno date garanzie certe su questa vertenza. Quindi il futuro compratore deve essere leale e promettere ciò che potrà mantenere e dire subito quello che vuole fare. Buon Natale.
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Anonimo il 29/12/07 alle 10:29 via WEB
io faccio parte di quei dipendenti di az service che ancora sono all\\\'oscuro del loro destino.lavoro nel settore manutentivo e già qualche volta mi è capitato di lasciare un commento su questo blog. anche se ciò mi costerà probabilmente il posto di lavoro , sono felice che però la trattativa sia stata avviata con AF , basta con gli inciuci all\\\'italiana, basta aiutare l\\\'amico dell\\\'amico , ognuno si prenda le proprie responsabiltà. AF-KL è una fusione che ha funzionato e continua a farlo , in un contesto skyteam poi non ne parliamo.AF viene con i soldi propri, soldi guadagnati con utili e lavoro e non come airone che sarebbe venuta con le banche , quindi con i soldi di correntisti e investitori , tanto se qualcosa fosse andato storto di sicuro il sig.Toto non c\\\'avrebbe rimesso un euro. posso solo dire che nel mio settore i sindacalisti preferiscono airone...chissà perchè....forse il sig.toto gli ha promesso qualcosa?....forse perchè hanno paura che con AF debbano tornare al posto di lavoro , nel caso in cui mantenessero la manutenzione all\\\'interno del perimetro aziendale. Spero sinceramente che dopo tutto arrivino buone notizie anche per noi , siamo stufi di tutto quello che abbiamo passato , vogliamo solo lavorare e dare stabilità alle nostre famiglie o crearcene una come sto cercando di fare io. se andrà storto qualcosa....bhè ....personalemte cercherò altro, del resto non si può sempre rimanere attaccati alla gonnella di mamma alitalia....forse è giusto che sia cosi. buone feste a tutte un tecnico specialista componenti elettromeccanici di bordo
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Anonimo il 29/12/07 alle 15:04 via WEB
Cosi Alitalia diventerà la compagnia regionale di airfrance....che vergogna, Da toma partiranno si e no 10 voli intercontinentali e da malpensa 3 o 4...la flotta sarà sempre quella, si parla solo di 2/4 aerei all anno contro i 16 di Air One...addio Alitalia....
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Anonimo il 31/12/07 alle 15:24 via WEB
Sulla questione Malpensa e Alitalia troppe parole sembra sia state dette e altre se ne diranno, al solo scopo di gettare benzina sul fuoco. Perciò trovo davvero fuori luogo le minacce, che speriamo restino tali e non precludano ad atti scellerati da parte di quanti, Lega in testa , ma anche Formigoni , piuttosto che trovare soluzioni sembrano più che altro preoccupati a salvare la loro faccia dopo anni di inconcludenti balbettii sul ruolo di Malpensa e Alitalia nel sistema aeroportuale Italiano. Penso sia inutile soffermarmi al lungo, altri lo hanno fatto prima di me, sull’assenza di ruolo dei governi di centro destra e della Regione Lombardia utile a rendere lo scalo Varesino all’altezza degli altri scali internazionali : mancanza di infrastrutture, collegamenti interrotti (pensate solo alla stazione di Ferno mai entrata in funzione !) preoccupati come erano , più che allo sviluppo di Malpensa e Alitalia , all’occupazione dei posti dirigenziali. E’ utile invece , di questo abbiamo bisogno, trovare la soluzione , non una soluzione , che da una parte salvi la compagnia Italiana dal fallimento , e dall’altra garantisca a Malpensa un ruolo integrato con gli altri scali convergenti sul territorio del Nord . Solo così possiamo pensare di salvare Malpensa e i suoi livelli occupazionali che devono diventare, non come oggi sono, qualitativamente stabili e non precari. Per questi motivi penso che la scelta del governo di intavolare trattative con Air France sia, allo stato dei fatti, la soluzione migliore . Realisticamente si prenda atto di una serie di dati di fatto incontrovertibili: 1) Malpensa non è mai stato un hub ma solo un grande aeroporto internazionale che intercetta solo il 20 per cento del traffico passeggeri del Nord Italia 2) Volare con Alitalia costa più che volare con altre compagnie; 3)Le proposte di Air One non sono credibili in quanto quella compagnia versa in una situazione finanziaria non ottimale; 4) I destini di Malpensa da quelli di Alitalia devono correre inevitabilmente per vie distinte . Tutto questo risponde ai desideri di Formigoni , della Lega e della Destra che solo oggi si accorgono dei problemi legati allo scalo varesino e di Alitalia? Sinceramente poco deve importare. Ciò che deve importare è che le soluzioni devono trovare concretezza sul piano delle proposte industriali presentate e sulla tenuta di queste sul mercato del trasporto aereo. Trovo sconcertante, ma forse è solo la dimostrazione di quanta demagogica propaganda è infarcita la politica e certa parte dell’informazione, che a difendere una scelta che risponde ai criteri di mercato sia solo la sinistra spesso accusata di soffermarsi sulle sole questioni di principio. Oggi abbiamo la dimostrazione plastica che la destra, sostenitrice del mercato ad oltranza si ostina, per ragioni che nulla a che vedere con i bisogni concreti del nostro territorio, a difendere solo il mantenimento dell’esistente con buona pace del mercato e incapace di avanzare proposte serie che non vanno oltre le teorie sul prestigio del Nord da salvaguardare, hub del Nord e altre amenità varie che poco hanno a che vedere con i problemi reali di Malpensa e Alitalia. Forse è la dimostrazione che spesso ci si sbaglia sui giudizi che si danno sia sulla destra che sulla sinistra.
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Anonimo il 31/12/07 alle 19:17 via WEB
Purtroppo i condor non hanno capito che adesso non ci sono più carcasse da divorare. E' finita la festa un po per tutti politica in testa. I Sindacati adesso se non vogliono sparire del tutto pensino alla salvaguardia dei posti di lavoro, specialmente del destino di Alitalia Servizi. La smettano di difendere gli scansafatiche e i raccomandati e senza consultare la base inventarsi scioperi del cavolo senza senso. Adesso più che mai le varie sigle devono essere compatte e in pieno accordo cercado di ottenere il massimo per i lavoratori, ma in modo fattivo, responsabile e costruttivo.
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Anonimo il 09/02/08 alle 02:56 via WEB
la facciamo finita con questa storia di alitalia,airone,malpensa?.....insomma,anche un bambino capirebbe che continuare cosi sarebbe un fallimento.airone non ha le possibilità di aquisire alitalia.dove hanno fallito tutti solo airfrance ha la possibilità di salvare la compagnia.in nessun paese al mondo si hanno 2 Hub,quindi malpensa va chiuso e subito,almeno la compagnia inizierebbe a ridurre le perdite.e il piano airfrance è l'unico che garantirebbe il rilancio.se poi non dovesse essere cosi allora per l'ennesima volta avremmo dimostrato di non capire nulla.
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Anonimo il 09/02/08 alle 03:02 via WEB
avete provato a chiedere a un dipendente alitalia(dal comandante all'ultimo operaio)cosa pensa di questa vicenda?non ne troverete uno che sia a favore di airone e a mantenere lo scalo lombardo.vogliono tutti airfrance.....o sono 20000 stupidi o sanno quale sia la scelta piu giusta!
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Anonimo il 21/02/08 alle 12:37 via WEB
esattamente, personalemte preferisco air france per il semplice motivo che viene con fondi propri...mentre il sig. toto viene con le banche alle spalle...e le banche si sa...fannno e disfano come vogliono.Inoltre il numero dei dipendenti di terra , dalla manutenzione ai check in passando per l'handling, si è ridotto drasticamente , specialemente la cosidetta manodopera....già tanto è riuscire a mantenere in piedi questa di flotta
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Anonimo il 05/03/08 alle 11:02 via WEB
sono d'accordo con te, io lavoro proprio in una delle banche che forniranno i soldi a Toto per comprare Alitalia, e vi sconsiglio caldamente di finire nelle loro mani, mani lombarde. Possibile che nel nostro paese i politici debbano sempre mettere le mani nei portafogli altrui ed uscirne sempre impuniti ?
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Anonimo il 27/03/08 alle 15:52 via WEB
Meglio mani Lombarde che mano francesi
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Anonimo il 12/03/08 alle 13:44 via WEB
Dalle ultime news Adesso vediamo cosa propone Air France, probabilmente con le condizioni capestro tutti rimpiangeranno Toto il quale avrebbe ancora la possibilità di lanciare un Opa sul capitale Alitalia e con garanzie occupazionali migliori.
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Anonimo il 27/03/08 alle 15:50 via WEB
Adesso è facile capire che questa è una bugia viste le proposte e gli esuberi senza contare il danno fatto a Malpensa dove sono stati fatti enormi investimenti. Se questa Azienda doveva essere regalata bisognava regalarla sì ma ad un imprenditore italiano che faceva base Malpensa (Toto) e che non produceva questa catastrofe nel trasporto aereo italiano e ne cancellava completamente l'esistenza le conoscenze e la cultura. Fino ad oggi abbiamo subito l'inadeguatezza di una classe dirigente da paese delle banane e da interessi politici che passano sui cadaveri dei lavoratori. Adesso basta si dica tutta la verità, non tanto sulla storia di Alitalia ma di tutta la cattiva gestione che ne è stata fatta negli ultimi 15 anni.
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Anonimo il 05/04/08 alle 19:23 via WEB
Comunicato di Sud Aerien - Air France/Klm sull’acquisizione di Alitalia Spinetta spella Alitalia mercoledi 19 marzo 2008, ore 13:15 Dopo aver atteso che Alitalia fosse all’agonia per poterla acquisire, Air France/KLM si presenta come salvatore della patria pagando la compagnia ad un prezzo irrisorio (138,5 milioni di euro) ed esigendo un piano di licenziamenti: sui 18.000 lavoratori delle due società del gruppo (Alitalia Fly e Alitalia Servizi), J.C. Spinetta cancellerebbe 6.600 posti di lavoro, più di un terzo del personale. In cambio, Air France/KLM ricapitalizzerà la compagnia per più di un miliardo di euro…. ! Il governo italiano si è già rassegnato a questa soluzione. Ma Spinetta esige anche un accordo dei sindacati per accettare il piano di licenziamenti fissando un ultimatum alla fine del mese di marzo. Oggi Air France/KLM e Lufthansa sembrano giocare ad un monopoli a grandezza d’uomo per prendere il controllo di tutti i segmenti del cielo europeo. Le enormi somme di “cash flow” accumulate grazie agli sforzi dei lavoratori vengono spese in varie operazioni finanziarie, all’interno delle quali i lavoratori delle compagnie sono i primi a farne le spese. In un settore in crescita costante è inaccettabile che i lavoratori diventino la variabile di aggiustamento. Evidentemente, Air France/KLM vuole drenare la clientela italiana per sviluppare delle linee internazionali contro Lufthansa nella penisola… Ma tutto questo al minor costo riducendo i posti di lavoro del personale navigante e mettendo fuori dall’azienda migliaia di lavoratori tra il personale di terra. SUD Aerien non si rassegna a questa politica, anche se in Francia J.C Spinetta promette di non licenziare nessuno all’interno di Air France. Non abbiamo dimenticato le migliaia di lavoratori di tutte le categorie licenziati in KLM dopo la fusione con Air France. La nostra piena solidarietà ai colleghi italiani ed ai loro sindacati con i quali siamo in contatto e ci assoceremo ad azioni di solidarietà per la difesa di tutti noi lavoratori di entrambi i versanti delle Alpi.
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Anonimo il 05/04/08 alle 19:35 via WEB
UP A PRODI E PADOA,COSA PATTUITO D'INCONFESSABILE? ROMA - "Diteci cosa avete pattuito di inconfessabile, altrimenti silenzio e vergogna". Così il presidente dell'Unione piloti, Massimo Notaro, si rivolge al presidente del consiglio Romano Prodi e al ministro dell'Economia Tommaso Padoa-Schioppa sulla vicenda Alitalia-Air France. "La risposta all'invito del ministro Padoa Schioppa e del suo dante causa Prodi" a chiedere è in una serie domande alle quali credo che i cittadini italiani meritino risposta e sono: come mai dopo un anno e mezzo che stiamo trattando della privatizzazione di Alitalia e abbiamo visto il governo solo due volte improvvisamente non c'é una settimana di tempo per portare il problema al nuovo governo che i cittadini legittimeranno nei prossimi giorni? Che voleva dire Spinetta quando si è alzato" dal tavolo della trattativa "e ha detto: 'Il vostro governo aveva preso con altri impegni'? Quali sono gli impegni che avevate preso evidentemente segreti su Alitalia? Vi rendete conto, 'onorevoli signori' - rileva Notaro - che Alitalia ha un impatto straordinario sul turismo e sulla piccola media industria di questa nazione, due asset sui quali vivono milioni di famiglie? Non ritenete che l'invito alla serietà avreste dovuto farvelo la mattina davanti allo specchio, davanti voi stessi? Lo sapete - prosegue Notaro - che la famiglia di chi parla vive sullo stipendio di Alitalia, che tutti quelli che il piano che avete concordato, se è vero quello che dice Spinetta, mette in estrema difficoltà migliaia di famiglie solo di Alitalia e nell'indotto altre decine di migliaia famiglie? L'unica risposta che mi sento di dare ai vostri accorati appelli alla serietà è una: diteci cosa avete pattuito di inconfessabile, altrimenti silenzio e vergogna"
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Anonimo il 09/04/08 alle 19:32 via WEB
k problrma
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Anonimo il 10/04/08 alle 20:12 via WEB
CHE FINE HA FATTO CIMOLI? SI GODE LA SUA LIQUIDAZIONE D’ORO Giancarlo Cimoli(09/04/2008) - Che fine ha fatto il presidente di Alitalia, Giancarlo Cimoli, che guadagnava 190 mila euro al mese mentre Alitalia andava a fondo? Difficile dimenticarlo, proprio adesso che Alitalia sta andando veramente a fondo, probabilmente grazie anche al suo prezioso apporto professionale. Cimoli dopo aver rimpinguato le casse del Gruppo Enimont, è passato a quelle delle Ferrovie dello Stato per poi prosciugare anche i conti della compagnia di bandiera. Dopo la buonuscita di 6 milioni di euro per il disastro economico lasciato alle FS, va alla guida dell’Alitalia. Anche qui, un “piccolo” compenso per risanare il bilancio della compagnia italiana : quasi 3 milioni di euro l’anno per creare una voragine milionaria. Il suo stipendio era sei volte superiore a quello di Air France e il triplo di British Airways, aziende decisamente più importanti di Alitalia. Già in quella occasione, i comuni mortali tendevano (poveri ingenui) a scandalizzarsi. Gli esperti e i politici con una certa aria di superiorità, chiosavano il discorso: “Sì vabbè, ma non è questo il problema, è un grande professionista, un supermanager, non banalizziamo. E’ il mercato, ect.”. Ma i politici non riuscivano mai a spiegare bene perché l’ingordigia di un manager italiano non conoscesse limiti, mentre guadagnava cifre così esorbitanti e di gran lunga superiori a quelle dei suoi colleghi europei. Ora tra una chiamata all’urna e un’altra, ritorna prepotentemente il problema dell’Alitalia. E proprio in queste ore, il cda della compagnia italiana, dopo circa tre ore di riunione, ha dettato il “de profundis” sull’Alitalia. “Al 31 marzo le disponibilità e i crediti finanziari a breve termine - si legge in una nota - sulla base delle prime evidenze gestionali, risultano dell'ordine di 170 milioni di euro, che comprendono il corrispettivo di 79 milioni di euro incassato per la cessione delle azioni Air France-Klm in portafoglio e non tengono conto del credito verso l'erario di 69 milioni di euro incassato il 2 aprile”. E mentre migliaia di lavoratori rischiano il licenziamento, il jet italiano va in picchiata, mi chiedo, Giancarlo Cimoli, dopo aver aperto scali aerei anche a Frascati e Velletri, che fa? Si diletta a contare la sua liquidazione d’oro, milioni e milioni di euro, fiero della sua impunità perché di sicuro, non sarà mai trascinato in tribunale. Pericolo che comunque non ha mai corso, nemmeno dopo i disastri finanziari procurati alle Ferrovie dello Stato. Cimoli gode di una franchigia giudiziaria da fare invidia persino ai boss mafiosi. Gli stipendi e i privilegi delle Caste non si toccano. Però noi, comuni mortali, potremmo forse pensare ad un piccolo referendum, quello “contro le retribuzioni eccessive”. Anzi, eccessivamente... basse. Anna Germoni
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