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Alitalia e il ricorso Air one: mi sa che stavolta Toto ha preso un granchio... 

Post n°128 pubblicato il 03 Febbraio 2008 da azpia

Toto è un gran furbacchione ma questa volta si sbaglia di grosso.

Air One ha presentato ricorso al Tar Lazio per bloccare la trattativa del Governo con Air France. In passato la compagnia di Toto ha dimostrato di saper giocare bene le proprie carte, ma questa volta credo che il ricorso sarà dichiarato inammissibile.

Semmai la questione è di competenza della Corte dei conti (la quale non può annullare la trattiva ma potrebbe accertare le eventuali responsabilità erariali di una vendita a prezzi troppo bassi).

Il Ministero del Tesoro sta semplicemente cedendo le proprie partecipazioni in Alitalia a un soggetto privato. La scelta è di natura squisitamente politica e si inserisce all'interno dei poteri privatistici del Ministero del tesoro (che ha il diritto di cedere le proprie quote senza dover renderne conto a nessuno). Del resto la compagnia italiana è quotata in borsa.

Chi vuole può lanciare tranquillamente un'Opa e iniziare la scalata...

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Anonimo il 06/03/08 alle 20:35 via WEB
Si riporta l'articolo Ansa tendendo presente che la trattativa con Airfrance non è chiara e molto probabilmente penalizza i lavoratori di AZ servizi e in particolar modo la manutenzione. Questo blog deve essere vivo, da mesi nessuno lo consulta. Appello a diffondere notizie tramite i lavoratori che non lo conoscono date l'indirizzo a tutti i colleghi di tutti i comparti Alitalia SUBITO!!! (ANSA) - ROMA - Air France sarebbe ferma, senza lasciare alcun margine di trattativa, su una proposta di acquisizione di Alitalia che comprende solo ''pezzettini'' delle attivita' di manutenzione e di handling. La maggior parte delle attivita' degli stessi settori, e gli altri servizi di terra oggi gestiti da Az Servizi (societa' di Alitalia e della finanziaria del Tesoro Fintecna), resterebbero nelle mani dello Stato. Su questo nodo si sarebbe arenato il confronto, mercoledi' scorso a Parigi, tra i presidenti di Alitalia e di Air France-Klm, Maurizio Prato e Jean-Cyril Spinetta. L'indiscrezione, ''trapelata da Parigi'', e' stata riferita dal segretario generale della Filt-Cgil Fabrizio Solari, preoccupato per ''uno scenario devastante'', che escluderebbe dall'operazione ''circa seimila dei piu' di ottomila dipendenti di Az Servizi'', e lascerebbe sul mercato ''dei mozziconi delle attivita' di manutenzione e di handling'' che non avrebbero alcuna logica industriale, nessuna collocazione di mercato. Significherebbe, teme il sindacato, arrivare ''ad uno smembramento del sistema industriale del trasporto aereo italiano''. Dall'operazione potrebbero restare fuori, per esempio, i grandi impianti industriali per la manutenzione degli aerei dell'Atitech a Napoli. Servizi che, fuori dal gruppo, avrebbero problemi di domanda perche' il gruppo Air France-Klm gia' dispone di suoi impianti in Francia e Olanda e presumibilmente non ricorrerebbe ad un esterno per la manutenzione degli aerei di Alitalia. L'offerta di Air France non sarebbe trattabile, ma ''prendere o lasciare''. Per Solari ''e' chiaro che con una proposta di questo tipo e' difficile aprire un tavolo di confronto'' con i sindacati. E sarebbe per questo motivo, quindi, che non e' mai arrivata la convocazione dei sindacati, preannunciata ''a breve'' da Alitalia, ed attesa per questi giorni. Solari indica anche che il tema del futuro delle attivita' dei servizi era tra i punti fermi indicati dai sindacati al Governo nell'incontro a Palazzo Chigi di un mese e mezzo fa: ''Abbiamo chiesto, come condizione preliminare per un confronto, di sapere esattamente che cosa si stava vendendo. Abbiamo indicativamente accettato l'ipotesi di una societarizzazione dei servizi no core, come amministrazione e informatica, per i quali c'e' un progetto che prevede l'ingresso di soci del settore (si era parlato di un accordo prossimo con Accenture e Eds, ndr), ma avevamo preannunciato un no netto ad uno spezzatino delle attivita' industriali piu' strettamente legate al settore del trasporto aereo''. I sindacati avevano anche chiesto ''garanzie su come preservare gli investimenti fatti su Malpensa'', indipendentemente dalla scelta di Alitalia di rinunciare al ruolo di hub dell'aeroporto lombardo. La terza preoccupazione che i sindacati hanno espresso al tavolo con il governo riguardava il piano di investimenti preannunciato da Air France: ''Dagli aerei che la compagnia vuol comprare per rinnovare la flotta si comprende che tipo di attivita' vuol fare, ed in questo caso il piano di Air France svela l'obiettivo di ridurre la capacita' per i voli a lungo raggio di Alitalia. Significherebbe volerne fare una compagnia regionale''. Su questi temi ''non sono mai arrivate risposte''.(ANSA). RUB
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Anonimo il 06/03/08 alle 20:46 via WEB
Fermo restando che le cose stiano così e che Airfrance rimanga su una posizione rigida a questo punto ci chiediamo allora Toto era ed è il male minore? Gli imprenditori italiani poi si lamentano quando avrebbero potuto comprare a costi bassissimi. Forse in Italia non abbiamo più una vera classe imprenditoriale degna di questo nome, ma solo di gente rassegnata e non disposta a rischiare neppure un centesimo. Ma quale Sette Grandi adesso ci ha superato anche la Grecia e il Portogallo. Dichiarazioni di Berlusconi di ieri: "Abbiamo bisongno di una compagnia di bandiera che abbia il tricolore e uffici in tutto il mondo. Allora perche non si procede ad un delisting o nazionalizzazione che sia e lo stato si accolla momentaneamente questo onere, la risana e poi la mette sul mercato in seguito?
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Anonimo il 07/03/08 alle 12:46 via WEB
ALITALIA: PILOTI E HOSTESS, DA PRATO INFORMAZIONI POSITIVE (ANSA) - ROMA - Anpac, Anpav e Avia, riunite nella Fan (Federazione Associazioni Naviganti), esprimono ''soddisfazione'' al termine dell'incontro su Alitalia con il presidente Maurizio Prato, il quale - affermano le associazioni di piloti e assistenti di volo - ''ha confermato che le soluzioni che il gruppo Af-Klm sta predisponendo non saranno traumatiche e che il numero degli esuberi sara' in linea o addirittura inferiore con quanto gia' previsto dal 'Piano di Sopravvivenza e Transizione' approvato dal Cda di Alitalia ed avallato dal Ministero dell'Economia''. Il numero uno della compagnia, si legge nella nota delle associazioni di piloti e assistenti di volo, ''ha specificato che, nel dialogo con Air France-Klm, ancora oggi sono in corso approfondimenti tecnici sull'incremento dei costi dovuti all'impennata del prezzo del carburante, sul futuro assetto di Alitalia Servizi, sulle operazioni del settore Cargo (soggetto a crescenti azioni di concorrenza) e in merito ad alcuni contenziosi che coinvolgono l'azienda''. Prato ha inoltre confermato che dopo ''la presentazione dell'offerta vincolante iniziera' il confronto sindacale per giungere alla formulazione e condivisione di un accordo quadro che dovra' essere di piena garanzia per la parti''. La Fan riferisce che ''e' stato anche confermato che l'operazione di Af-Klm si concludera' solo con l'accordo dell'azienda, del Governo, dell'Antitrust Comunitaria e delle sigle sindacali'' e che ''si e' avuta assicurazione che Volare Spa, nonostante la sentenza del Consiglio di Stato, e' ancora pienamente inserita nei progetti industriali di Alitalia''. Il presidente dell'Alitalia, si legge nella nota della Fan, ''ha inoltre voluto ringraziare i lavoratori per avere continuato ad adoperarsi duramente per l'azienda nonostante l'instabilita' della situazione''; ha inoltre sottolineato ''una positiva inversione di tendenza delle capacita' produttive aziendali, in netto miglioramento rispetto al passato''. I naviganti di Anpac, Anpav ed Avia ritengono quindi ''estremamente positivi i contenuti espressi dal presidente Prato ed auspicano che il confronto futuro possa proseguire in uno scenario politico e sindacale caratterizzato da serenita' e scevro da inutili strumentalizzazioni. I piloti e gli assistenti di volo di Alitalia auspicano che ''la proposta conclusiva di Af-Klm sia comunque caratterizzata da un assetto strutturale che valorizzi Alitalia quale compagnia di bandiera italiana che, come dichiarato in questi giorni da autorevoli personalita' politiche, rimane un bene essenziale ed irrinunciabile per lo sviluppo del Paese''. (ANSA). COM-DR ......E PER ALITALIA SERVIZI COSA SUCCEDERA? IN MODO PARTICOLARE PER ATITECH?
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Anonimo il 13/03/08 alle 14:01 via WEB
E' convocato per sabato prossimo, 15 marzo, il consiglio di amministrazione dell'Alitalia che decidera' sull'offerta per l'acquisizione dell'ex compagnia di bandiera che domani sara' presentata da Air France-Klm . Solari (Filt Cgil), trattiamo solo incaso di garanzie su occupazione e svilupppo "Non abbiamo preclusioni verso Air France-Klm ma ci interessa il merito dell'offerta, con attenzione particolare al tema dell'occupazione e alle prospettive di sviluppo della compagnia. Se la proposta ci soddisfera' siamo disponibili ad affrontare tutte le tappe intermedie di una trattativa che possa anche prevedere la gestione degli esuberi". Lo ha affermato il segretario generale della Filt Cgil, Fabrizio Solari, in un'intervista alla tv olandese, secondo un comunicato diffuso dal sindacato. "In ogni caso - ha aggiunto - se la proposta si rivelera' insufficiente dal punto di vista occupazionale, l'ipotesi del fallimento non e' la peggiore, anche se cercheremo di scongiurarla". In vista dell'imminente offerta di Air France-Klm per Alitalia, "il problema principale rimangono le condizioni dell'offerta francese su cui non abbiamo notizie certe", ha ricordato Solari secondo cui "non e' invece accettabile la logica dell'offerta solo per alcuni pezzi dell'azienda perche' rappresenterebbe una discriminazione dei lavoratori e provocherebbe tensioni tra gli stessi". La proposta, rileva il dirigente sindacale, "deve riguardare l'attuale perimetro aziendale di Alitalia in un'ottica di integrazione in un gruppo con prospettive di lungo termine". A proposito dell'offerta che, a quanto si apprende da Parigi, sara' vincolata all'ok dei sindacati, Solari sottolinea che "non si puo' chiedere un consenso se prima non si chiariscono i termini, ma non siamo disponibili ad accettare un accordo a prescindere". Fassino, si vada avanti anche con 'No' dei sindacati Anche se i sindacati diranno 'no' alle proposte di Air France su Alitalia, la trattativa deve vandare avanti. Lo ha dichiarato Piero Fassino, intervenendo a Radio Anch'io. "Se i sindacati diranno 'no' - ha spiegato Fassino - sara' una posizione dei sindacati. Gli amministratori e il Consiglio di amministrazone di Alitalia hanno il dovere di andare avanti. Io ho massimo rispetto per la posizione dei sindacati, ma non sono loro gli unici titolati a decidere del destino dell'Alitalia". Secondo Fassino, l'Alitalia "e' una compagnia che rischia di chiudere, dunque non c'e' altra strada che quella di privatizzarla: non c'e' nessuna preferenza ideologica per un offerente piuttosto che un altro, ma al momento l'unica offerta, la migliore e' quella di Air France". Per l'ex segretario dei Ds infine, "il destino di Malpensa va tenuto distinto da quello di Alitalia" e c'e' la possibilita' che in Italia convivano "due grandi Hub come Fiumicino e Malpensa, senza che ci sia una lotta tra di loro". COMMENTO: .....ma Fassino visto che siamo in campagna elettorale perchè cerca di far perdere CONSENSI al PD? Bene Solari che difende i lavoratori di tutto il Gruppo Alitallia!!!
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Anonimo il 16/03/08 alle 12:48 via WEB
Adesso dovreste vergognarvi tutti i sostenitori del piano (chiamiamolo piano Air France)che cancella la cultura del trasporto aereo in Italia risultato: 8000 easuberi solo su Malpensa senza contare l'indotto e gli investimenti sul territorio, 1600 in Alitalia fly senza citare la manutenzione di Fiumicino e Napoli con Atitech. QUESTA E' L'ELIMINAZIONE DI UN CONCORRENTE SIA COMME COMPAGNIA AEREA SIA COME AEROPORTO HUB INTERNAZIONALE". A questo punto i denigratori di Toto e della cordata AP HOLDING facciano il mea culpa insieme ai piloti che lo hanno messo a quel posto a tutti i colleghi. Di nuovo VERGOGNA!!!!
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Anonimo il 18/03/08 alle 15:54 via WEB
l'Alitalia è di fatto fallita e se forri Air France o chiunque altro aspetterei ancora qualche settimna e quando porta i libri in tribunale per il fallimento la comprerei a quattro soldi. l'Alitalia è lo specchio del paese, un paese fuori dalla realtà e incapace di risorgere. non è colpa di air france se alitalia è sull'olro del fallimento ma dei suoi maneger super pagati e dei lavoratori cechi. Certo i lavoratori hanno esso mano alle loro tasche qualche anno fa per salvare l'azienda ma non avevano capito che le cose erano cambiate. Nessuno aveva capito che il capitolo Malepnsa era solo uno scellerato atto politico. intanto loro anche se poi tutto fallisce non pagano mai.
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Anonimo il 19/03/08 alle 12:55 via WEB
Ancora non è finita!!!! Adesso qualcuno con i correnti prezzi di borsa potrebbe facilmente lanciare un opa sul 100% di Alitalia magari offrendo maggiori occupazionali. Le garanzie occupazionali adesso hanno un valore maggiore rispetto al valore irrisorio dell'Azienda. Sarebbe bene per il l'immagine Italiana nel mondo che una cordata formata anche da imprenditori italiani si faccia finalmente avanti.
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Anonimo il 20/03/08 alle 14:09 via WEB
essendo un'italiana all'estero sto vivendo da lontano tutte le vicende che stanno affliggendo l'Italia, ma con tanta apprensione. In questo periodo l'Italia sta purtroppo dando una brutta immagine di sé, per svariati motivi, non ultimo il problema della spazzatura a Napoli. Se dovessimo perdere la compagnia di bandiera sarebbe un vero colpo per l'immagine del nostro Paese. credo inoltre che l'Air France farebbe solo i propri interessi senza preoccuparsi minimamente di fare tagli del personale, cancellazioni di voli o quant'altro che possa andare a discapito del nostro Paese. sono pienamente d'accordo con l'eventuale scesa in campo degli imprenditori italiani.
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Anonimo il 23/03/08 alle 11:09 via WEB
Auguri per una serena e felice Pasqua...
Kemper Boyd
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Anonimo il 28/03/08 alle 23:19 via WEB
Peccato che inizi da settembre 2005. Sarebbe stato ancora piu interessante se avesse tracciato tutta la caduta. Grazie comunque ... lo ritengo un valido supporto.
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Anonimo il 19/07/08 alle 12:35 via WEB
sono visibilmente preoccupato per la fine delle obbligazioni che andrebbero a penalizzare l'immagine e le tasche di risparmiatori che pensavano al sicuro i loro risparmi ma a nessuno interessa? eppure sono alcuni migliardi in circolazione di convertibi Alitalia
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Anonimo il 08/09/08 alle 10:24 via WEB
Cercando notizie sulla vicenda Alitalia ho rintracciato alcuni commenti in un blog su MSC, navigando alla ricerca di notizie su Gian Luigi APONTE, imprenditore che in pochi anni è riuscito dal "nulla" a creare un impero di oltre 300 navi. Ma poichè "nulla si crea e nulla si distrugge" è forte la curiosità di comprendere da dove nascono queste fortune. In uno dei blog frequentati c'era un interessante informazione sulla iniziale attività di Aponte come impiegato di Bernie Cornfeld (cercare su internet per maggiori informazioni) finanziere che, si dice, impiegasse capitali di incerta provenienza, e in particolare collegato forse al famigerato Lansk (vedi su Internet per maggiori informazioni). Da capitano marittimo a procuratore finanziario e poi d'improvviso grande imprenditore senza capitali, potrebbero forse trovarsi giustificazioni alla enorme disponibilità di capitali necessari per acquistare in 30 anni oltre 300 navi? Mancano precedenti nella storia di tanta fortuna imprenditoriale nel settore navale in così poco tempo. La dimensione di MSC è tale che qualsiasi indagine anche internazionale e transnazionale sarebbe komplessa se non impossibile anche per gli intralci posti da interessi nazionali che potrebbero essere compromessi. Leggevo che addirittura per queste difficoltà non si riesce neppure a comprendere quale sia la dimensione di fatturato di msc. Alla faccia della trasparenza. Oggi che si parla di Alitalia, Aponte imprenditore svizzero con capitali all'estero, sede in svizzera, società offshore, navi tutte di bandiera panamensa (vedi espresso del 2 settembre 2008), tasse pagate in Italia = 0, vuole legittimarsi come imprenditore nazionale interessato a sacrificarsi per il bene di aziende italiane. Altro equivoco su Alitalia. Si continua a parlare di compagnia di bandiera, e in nome di questo interesse si deroga alle leggi del mercato per decreto (no airone, no concorrenti sui voli nazionali, non anthitrust) ai rischi di impresa (no debiti, no dipendenti, no vecchi accordi sindacali), non dicendo che con questa operazione Alitalia diventa, ancora di più, una società privata, anche se molto privilegiata. Con buona pace degli imprenditori che si "sacrificano" nell'interesse nazionale! Ma alla fine della storia, se il salvataggio di Alitalia deve passare per una società depurata dei debiti, del carico dei dipendenti, della concorrenza nazionale, agevolata da mille ammortizzatori e con il pieno intervento e supporto dell Stato per il "decollo", non si sarebbero trovati migliaia di potenziali azionisti per investire in questa nuova compagnia, senza regalarla con i soldi dei contribuenti ai soliti noti? Giovanni1974
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luckyemail
luckyemail il 19/09/08 alle 16:24 via WEB
ragazzi io credo che potremmo crare noi italiani un fondo con un contributo a testa di 200 euro e e aquistarla tremonti ce le togliera lo stesso dalle tasche per pagare i debiti di alitalia e regalarla ai suoi amici. io sono disposto a creare un fondo dichiarato presso un istituto bancario e asieme a tutti gli italiani che comunque saranno contribuenti consapevoli o inconsapevoli rilevarla, che ne dite se ci mettiamo insieme dipendenti alitalia compresi?
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Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 19/09/08 alle 17:41 via WEB
Secondo te siamo un popolo capace di prendere una decisione nell'interesse comune del paese? e comunque c'era chi di soldini ne avrebbe messi un pò di più e non c'è riuscito...
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