Sembra che il piano di salvatagio di Alitalia sia finalmente pronto. La divisione in due della compagnia, una good e una bad company, è una triste necessità. Già Cimoli aveva tentato invano di riuscirci, con la creazione di Azfly e Azservizi, ma era stato stoppato dai sindacati e dai governi Berlusconi e Prodi. Probabilmente se l'avessero ascoltato allora non saremmo arrivati a questo punto... Due anni fa gli esuberi dovevano essere 3000 adesso, grazie soprattutto alla cocciutaggine dei sindacati, saranno il doppio.
Il fatto è che qualcuno non si è reso conto che siamo in Europa e che in Europa gli aiuti di Stato sono proibiti! Le imprese private devono essere in grado di stare sul mercato da sole... altrimenti sono destinate al mfallimento. E la nostra compagnia è molto vicina al fallimento.
Adesso l'unica cosa da fare è attendere le modifiche alla legge Marzano e sperare che nulla vada storto. Il piano di rilancio, battezzato "Fenice", mette drammaticamente in luce l'intenzione del Governo: Alitalia, come il mitico volatile, dovrà rinascere dalle proprie ceneri. Il rilancio della compagnia passerà necessariamente attraverso la sua parziale morte. Mi auguro che Alitalia possa riprendersi presto e che dalle ceneri nasca veramente qualcosa di buono. Ci risentiamo il 1 settembre.
Viva Alitalia.