Aeroflot si ritira: anzi no

Post n°107 pubblicato il 18 Giugno 2007 da azpia

Ma che bello! Anche Aerflot si è ritirata dalla gara... Adesso resta solo Airone. Questa gara - iniziata nel migliore dei modi - si sta concludendo in maniera inaspettata e poco rassicurante. Da un lato sono felice che sia rimasto un solo pretendente (addio rischio ricorsi) dall'altro sono preoccupato che il prezzo possa essere ridicolmente basso. Diciamo anche 0,50 euro per azione...

Di certo se alcuni esponenti del Governo (vedasi il ministro comunista Bianchi) non avessero fatto certe affermazioni la gara sarebbe andata in maniera ben diversa. Il fatto è che i concorrenti temevano di dover fare i conti con il sistema sindacale e con i paletti del Governo (licenziamenti, italianità delle rotte, impossibilità di cedere i pacchetti azionari...).

Staremo a vedere. Intanto credo che dopo questo passaggio la gara dovrebbe procedere molto più speditamente. E forse la data del 2 luglio potrebbe essere rispettata. Tra l'altro se Alitalia fosse acquistata da Airone cesserebbe anche la querelle sull'acquisizione di Volare (attualmente c'è un contenziosa presso il Consiglio di Stato). Con grande sollievo per i suoi dipendenti.

Viva Alitalia!

 - - -

Notizia dell'ultima ora (11,30 del 18 giugno 2007): la compagnia russa smentisce di essersi ritirata ma spiega di non essere disposta "a comprare Alitalia a qualsiasi prezzo". Come andrà a finire? Che Alitalia sarà comprata da Airone. Aeroflot si comporta come Tgp ma evidentemente il Ministero del tesoro ha già chiaro a chi affidare la compagnia di bandiera. Ultima riflessione: che il titolo della compagnia di bandiera, stamattina, sia calato non mi meraviglia. Quello che mi preoccupa è il CROLLO che ci potrebbe essere nel caso in cui venisse annunciato un prezzo di acquisto troppo basso...

 
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Alitalia: privatizzazione a rischio

Post n°106 pubblicato il 16 Giugno 2007 da azpia

La privatizzazione potrebbe slittare. E' una brutta, anzi bruttissima notizia. Il governo in questa vicenda ha già concesso due proroghe. All'inizio Padoa-Schioppa disse che la procedura si sarebbe conclusa entro giugno, poi entro il 2 luglio, adesso si parla dell'ennesimo rinvio. Ebbene, da azionista, mi auguro che non ci siano altri rinvii.

Se le offerte arrivate sono poco appetitose un motipo c'è: come è possibile credere che la compagnia possa sollevarsi senza licenziamenti? Eppure è quello che il governo (e certe frange del Governo) si aspetterebbero dall'acquirente...

 
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Alitalia, privatizzazione a rischio ricorso

Post n°105 pubblicato il 30 Maggio 2007 da azpia

Ora che la cordata americana ha abbandonato la privatizzazione restano solo i russi e gli italiani. Alitalia, salvo colpi di scena, sarà ceduta a uno dei due concorrenti e poi finalmente (si spera!) comincerà la fase di rilancio.

Ma cosa accadrebbe se uno dei due esclusi facesse ricorso al Tar? Lo studio legale che ha preparato il bando ha fatto di tutto per impedire questa evenienza. Le norme del bando sono state studiate in modo da garantiera la massima flessibilità: è stato ribadito che la procedura di vendita non è affatto vincolante ma che in qualsiasi momento il tesoro potrà scegliere un acquirente di propio gradimento. Del resto Alitalia oggi è un'impresa privata in cui lo Stato ha una partecipazione minoritaria. In teoria, quindi, la cessione della quota azionaria NON dovrebbe essere di competenza del giudice amministrativo...

Eppure c'è una norma (art. 23bis, lettera E, della legge 1034 del 1971 -  detta "legge Tar") che potrebbe creare non poche incertezze. In sintesi il testo attribuisce alla competenza del Tar tutti i provvedimenti e le procedure "di privatizzazione o di dismissione di imprese e beni pubblici". Personalmente non credo che il Tar abbia competenza per decidere una simile vicenda, vista la natura "altamente politica" dell'affare, tuttavia l'esperienza insegna che i giudici italiani hanno la tendenza a voler estendere a dismisura l'ambito delle proprie competenze...

Quindi, se un concorrente facesse ricorso al Tar lazio per chiedere la sospensione della vendita potrebbe anche spuntarla. Il ricorrente, in questo caso, per ottenere la sospensiva dovrebbe dimostrare il pregiudizio "grave e irreparabile" (facilissimo da dimostrare, visto che la vendita non può essere revocata!) e l'evidente illeggittimità dell'atto impugnato (più difficile ma non impossibile). Potrebbero passare due mesi per giungere alla decisione ma (visto che dal 1 agosto al 15 settembre ci sono le ferie giudiziarie) il primo grado potrebbe concludersi anche a ottobre... E se il ricorrente impugnasse la sentenza - al Consiglio di Stato - potrebbe tirarla per le lunghe fino a gennaio 2008...

Speriamo non accada nulla di tutto ciò e che il Governo riesca a convincere lo sconfitto a non muovere casusa...

Viva Alitalia

 
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L'ira di Bianchi: "basta disagi ai passeggeri"

Post n°104 pubblicato il 24 Maggio 2007 da azpia

ALITALIA: ammesso che Giancarlo Cimoli non sapesse dialogare con i sindcati... che Berlusconi abbia trattato la vicenda con superficialità... che il Sulta avesse ragione:  mi spiegate come mai gli scioperi continuano?!?

Nonostante Cimoli sia stato sostituiro?
Nonostante Prodi sia al posto di Berlusconi?
Nonostante Bianchi abbia mostrano massima disponibilità verso le tesi del Sult?

La verità è che su Alitalia pesa una grossa ipocrisia: nessuno pensi che i rpoblemi strutturali possano essere risolti senza licenziamenti... altrimenti la compagnia andrà veramente al tribunale fallimentare e - statene sicuri - sarà peggio per tutti. per i lavoratori, per gli azionisti e per i consumatori.

Il problema non è solo la scarsa produttività dei dipendenti ma il loro numero eccessivo rispetto al giro d'affari dell'azienda...

Viva Alitalia 

* * *

(ANSA) - GENOVA - ''Questa agitazione sta diventando veramente una violenza nei confronti dei passeggeri''. E' l'opinione del ministro dei trasporti, Alessandro Bianchi, sull' agitazione dei lavoratori dell'Alitalia. Il ministro ha ricordato che ''le parti, come sapete, sono state convocate per il 29 e cerchiamo di trovare un punto d'incontro per fare rientrare questa agitazione''. Sul fronte della privatizzazione di Alitalia, il ministro ha ricordato che ''e' stata inviata la lettera per le offerte conclusive e il 2 luglio si chiudera' anche questa fase''. ''Il ministro ha poi ribadito che per Alitalia ''e' fondamentale il piano industriale cosi' come e' fondamentale ragionare sui livelli occupazionali e sul risanamento finanziario. Le tre cose devono andare avanti insieme. Se avessimo voluto fare un'altra cosa - ha concluso il ministro - avremmo potuto vendere la compagnia un anno fa''. (ANSA).

 
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Di Pietro: "Bene Air one e Tgp"

Post n°103 pubblicato il 15 Maggio 2007 da azpia

Sulla privatizzazione il ministro Di Pietro non ha dubbi: ''Ho esaminato le offerte e un paio sono altamente competitive anche se entrambe da migliorare'' ha detto all'Ansa. Di Pietro ha sottolineato che ''da un lato c'e' Air One e dall'altro un fondo internazionale che in 10-15 anni ha solo risanato grandi compagnie''. Nessun commento su Aeroflot, ma non è difficile capire che l'offerto del vettore russo non è stata molto apprezzata dal ministro.

Sarò partigiano: ma continuo ad augurarmi che la compagnia venga venduta al fondo Texano.

Viva Alitalia.

 
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