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ALITALIA-AIRONE BLOG

NOTIZIE DI BANDIERA

 

 

Battesimo di neve per Lufthansa Italia

Post n°197 pubblicato il 03 Febbraio 2009 da info.alitalia
 
Foto di info.alitalia

MILANO - Battesimo di neve per la nuova compagnia aerea Lufthansa Italia, controllata dall'omonimo gruppo tedesco, nata come operatore italiano con base a Malpensa. Con i primi due voli da Malpensa per Barcellona e Parigi, partiti regolarmente nonostante la nevicata che ha interessato lo scalo varesino, sono stati inaugurati oggi gli 8 nuovi collegamenti aerei per le principali capitali europee. La nuova compagnia conta duemila dipendenti, di cui 1.200 in grado di parlare italiano, in linea con la personalizzazione in salsa tricolore del servizio. La divisa di hostess e steward infatti, di chiara ispirazione Lufthansa, è fregiata di una fascetta tricolore, mentre a bordo dei primi due Airbus A319, che prendono i nomi delle città di Milano e Varese, vengono distribuiti giornali italiani e il menù è rigorosamente ispirato alla tradizione culinaria del Bel Paese.











 
 

Proprio come operatore italiano, Lufthansa Italia intende fare richiesta per aggiudicarsi i diritti di volo e atterraggio (slot) da Malpensa inutilizzati da Alitalia, compreso il collegamento con Roma. In quest'ultimo caso, poi, il vettore italo-tedesco intende fare ricorso all'Ue contro il monopolio a favore della nuova Alitalia sul collegamento Linate-Fiumicino. Sull'argomento è intervenuto pochi giorni fa a Malpensa Karl Ulrich Garnadt, membro del Cda del gruppo tedesco, che, rispondendo a una domanda ha affermato di aver «chiesto le autorizzazioni» per effettuare la tratta, «ma la nostra domanda è stata respinta». Garnadt ha aggiunto che «se avessimo i diritti partiremmo domani». Secondo il manager, che non ha escluso un possibile ricorso all'Ue, «la tratta è sotto un monopolio che è protetto e il pubblico italiano se ne dovrà accorgere». La nuova compagnia italiana del gruppo tedesco collega l'aeroporto varesino con Barcellona, Parigi Charles de Gaulle, Bruxelles, Budapest, Bucarest, Madrid, Londra (Heathrow) e Lisbona.


 
 
 

Daniela lascia la casa del Grande Fratello

Post n°196 pubblicato il 03 Febbraio 2009 da info.alitalia
 
Foto di info.alitalia

Al Grande Fratello è la serata di Daniela Martani, l'hostess dell'Alitalia che in diretta ha sciolto la riserva: lascia il reality per difendere il suo posto di lavoro, dopo che l'azienda ha annunciato il possibile licenziamento. In un videomessaggio sua madre l'aveva invitata a uscire per non perdere il lavoro. «È molto agitata, molto combattuta - aveva detto Alessia Marcuzzi durante il collegamento con il Tg5 -. Ha parlato fino a pochi minuti fa con i suoi avvocati: è sempre stata desiderosa di intraprendere la carriera artistica, ma ora, vista la situazione, ci deve pensare bene».


«CON IL CUORE RESTO NELLA CASA» - «La Cai non mi ha dato la possibilità di esercitare il diritto che hanno tutti i lavoratori, cioè di prendere l'aspettativa - ha detto Daniela Martani, romana di 35 anni, lasciando la casa -. È una ritorsione nei miei confronti per le mie parole di quei giorni e per il mio gesto simbolico. Mi si vuole colpire per quello che ho fatto e per questo devo uscire per combattere e avere un risarcimento almeno morale. Neppure una mente diabolica avrebbe pensato di fare un cosa come il cappio per arrivare in tv. Sono stata hostess per più di 10 anni, ma la mia passione è il canto e la recitazione. Con il cuore resto nella casa ma con la testa devo uscire».


«POSSIBILE IMPUGNARE LICENZIAMENTO» - «Abbiamo chiesto alla produzione un nuovo incontro con Daniela in vista della puntata e della decisione che dovrà prendere - aveva detto uno dei suoi avvocati, Alessia Montani -. Il suo licenziamento ha delle possibilità di essere impugnato. Per poterlo fare probabilmente sarebbe più efficace se lei uscisse dalla casa, ma questa è una decisione che spetta a lei». Nella scorsa puntata il Grande Fratello l'aveva informata che la Cai aveva adottato un provvedimento disciplinare nei suoi confronti. In questi giorni la ragazza ha avuto contatti attraverso il confessionale con i suoi avvocati che l'hanno messa al corrente della situazione in termini strettamente legali prospettandole soluzioni e conseguenze di ogni sua scelta. Domenica sulla vicenda è intervenuto il presidente di Alitalia, Roberto Colaninno  , che, intervistato da Lucia Annunziata su Raitre, aveva ribadito la linea dura scelta per affrontare il caso della hostess pasionaria: «Abbiamo dato istruzioni all'ufficio del personale di trattare questa vicenda in maniera molto severa e intransigente. Comunque ne abbiamo parlato fin troppo».


COMPARE LA MADRE DI FERDI - Durante la puntata c'è stato un altro colpo di scena: Ferdi Berisa, il montenegrino che vive a Pesaro, ha "incontrato" indirettamente la madre che non vedeva da 18 anni. La donna lo ha salutato in videomessaggio registrato, chiedendogli di perdonarla per averlo abbandonato e addossando le colpe al marito violento. «Darei la mia vita per riabbracciarti ancora - ha detto la donna -. Soffro per te e per tua sorella. Non avevo tue notizie, ma voglio dirti che non ho colpe per tutta questa sofferenza: sono stata costretta a lasciarvi perché vostro padre mi maltrattava, aveva un'amante e la portava in casa». Dopo aver visto il videomessaggio, Ferdi ha raccontato che la storia che aveva sempre saputo era diversa: «Non posso dimenticare la scena in cui né mia madre né mio padre volevano me e mia sorella e ci prese mia nonna per crescerci». Ferdi, molto colpito, è tornato dagli altri concorrenti senza riuscire a spiegare le proprie emozioni. Alla fine ha concluso che i rapporti umani sono molto complicati, incassando l'accordo di tutti.

IL SIPARIETTO - Finita la parte emotiva della serata tra lacrime di licenziamento e carramba che sorpresa, si torna al ricreativo con il faccia a faccia incrociato a quattro per capire chi ama chi. Per prima entra nella stanza delle sorprese la coppia Annachiara-Alberto a cui vengono fatte vedere scene d'intimità tra loro. Poi nel confessionale l'altra coppia Marco-Vanessa: anche per loro clip di baci e carezze. Il problema (?) è che Vanessa ha amoreggiato sia con Marco che con Alberto. Quando sono tutti e quattro insieme quindi il Grande Fratello si diverte a far vedere le scene in cui Vanessa flirta con i due ragazzi. Cala il silenzio. Reazione stizzita di Annachiara che tira i capelli ad Alberto. Vanessa si difende con Alessia da studio: «Non ho ancora scelto, mi piacciono tutti e due e sono stata male per questo». Signorini incalza i due uomini («Non avete gli attributi») ma loro non cedono: «Siamo noi comunque a decidere». I quattro rientrano nella casa e segue dibattito (pubblico) su chi ama chi. Molta confusione, niente sesso (per ora. O forse il GF l'ha oscurato). Intanto arriva il verdetto del televoto: Leonia esce dalla casa.

NOMINATIONS - Il Grande Fratello intanto ha deciso che sono solo quattro i partecipanti che potranno essere nominati in questa puntata: Marco, Nicola, Vittoria e Siria. Alla fine delle votazioni dei 14 ragazzi, questo il risultato: due voti per Nicola e quattro voti a testa per Marco, Vittoria e Siria. Sono loro tre dunque i nominati: i telespettatori decideranno entro la prossima settimana chi tra di loro uscirà dalla casa. La puntata, nel frattempo, ha registrato un boom di ascolti: è stata vista da quasi 7 milioni di persone (6.941.000), con uno share del 27,38% e ha raggiunto alcuni picchi con oltre 9 milioni di spettatori e share del 40%.

 
 
 

Alitalia, le otto domande del viaggiatore di Beppe Severgnini

Post n°195 pubblicato il 01 Febbraio 2009 da info.alitalia
 
Foto di info.alitalia

Non abbiamo capito niente: non è una nuova compagnia aerea, è un nuovo reality!  Alitalia 2, la Grande Sorella. Italiani e stranieri, ricchi e poveri (noi),  esuberi e sindaci esuberanti, piloti televisivi e scioperanti col foulard, conti che non tornano e facce che tornano sempre. Chi non sa, parla; chi sa, tace (Passera, Colaninno, Toto: il pubblico vi reclama!). Molti gridano, cercando la telecamera; qualcuno piange, e ha ragione; alcuni meritano la chiamata, e restano fregati. Forse Daniela Martani, hostess pasionaria passata al "Grande Fratello", è la più coerente: se spettacolo dev'essere,  esageriamo!

Per apprezzare la "Grande Sorella", il programma che fa litigare Bossi e Palazzo Chigi, occorre essere informati. E non è facile. Ecco otto cose che noi, viaggiatori-spettatori, non abbiamo capito.

1. Non si capisce perché Air France prima non andava bene, e adesso sì. Oltretutto prima acquistava pure i debiti, e adesso no.

2. Non si capisce perché i sindacati dovrebbero smettere di far casino (nonostante una cassa integrazione che milioni di giovani precari si sognano).

3. Non si capisce come Malpensa possa diventare il grande aeroporto internazionale di cui il Norditalia ha bisogno (oh yes). Tre o tredici destinazioni intercontinentali? Robetta. Fatevi un giro a Francoforte o Amsterdam. Nato vecchio, scomodo, lontano, mal collegato a Milano (che si fa, una volta a Cadorna?), il luogo ha pure un nome andreottiano ("A malpensare si fa peccato, ma spesso s'indovina"). Più  hubris che hub,  come dicono quelli che sanno il greco e l'inglese.

4. Non si capisce perché le città senza un "city airport" ne vogliano  uno; e noi che ce l'abbiamo -  Milano  Linate - vogliamo rinunciarci, cancellando tre quarti dei voli (tutti, meno la navetta per Roma).

5. Non si capisce perché dovremmo pagare ¤ 690,00 per un volo Milano-Roma (A/R, aperto). Nessuna nuova impresa ama la concorrenza, ma almeno fate finta.

6. Non si capisce perché i neo-proprietari abbiano acquistato la ciccia, lasciando a noi ossa e frattaglie (costose: una bella fetta di ¤ 1,2 miliardi). Non è che fra tre o quattro anni vendono ad Air France, e chi s'è visto s'è visto? La sigla CAI vuol dire Compra Aspetta Incassa? Non ci vogliamo credere!

7. Non si capisce quanto abbia pesato la volontà delle banche di salvare Air One, indebitata assai.

8. Non si capisce perché tanti piangono per Alitalia, e nessuno per gli Alitalians. che devono/vogliono volare a Mosca, Tokio, Washington, Los Angeles, Nairobi, Rio de Janeiro, Pechino, Shanghai. Preferirebbero farlo con la compagnia di bandiera, certo. Ma se non è possibile, avanti un altro. Milano-San Francisco operato da Singapore Airlines? No problem, quando si parte?

(dal Corriere della Sera)
 

 
 
 

LETTERA ALL'ING SABELLI

Post n°194 pubblicato il 01 Febbraio 2009 da info.alitalia
 
Foto di info.alitalia

Gentile Amministratore Delegato,     

dopo aver ricevuto la Sua lettera ho pensato a lungo se scriverLe o meno ma alla fine mi sono convinto a farlo.

Non riesco ad esimermi dall’esprimere le molteplici perplessità che ha acceso in me il Progetto Fenice-CAI, sin dalla sua nascita: un gruppo di imprenditori che, con spirito quasi patriottico, si associano per candidarsi ad acquisire le parti produttive di un’azienda in crisi tramite un’offerta al Commissario Straordinario.
E’ perlomeno bizzarro però che l’azienda in questione abbia ufficializzato il proprio stato di crisi, con successiva nomina del commissario, solo dopo che detto gruppo si è organizzato per l’acquisizione.

Ho anche avuto l’impressione che il dimensionamento della nuova compagnia sia stato deciso dalla capacità finanziaria degli investitori e non da un piano industriale solido, mirato all’aggressione del ricco trasporto aereo italiano.

Il termine “italianità”, inoltre, mi pare alquanto anacronistico in un mercato veramente globale, dove le automobili si costruiscono in Polonia ed in India, i vestiti sono prodotti in estremo oriente ed i lavoratori si muovono in ogni parte del mondo (si veda, ad esempio, il caso di Buitoni, Motta, Perugina: hanno sicuramente mantenuto il fascino della tradizione italiana, pur essendo gestite da investitori stranieri).
Il libero mercato non concede nazionalismi o sentimentalismi, si rischierebbe di farlo diventare drogato e quindi malato.

Non comprendo poi l’integrazione, quasi forzata, tra la vecchia Alitalia ed Airone che ha portato alla nascita di una nuova compagnia più piccola della sola Alitalia: i valori aggiunti della seconda, costituiti dalla giovane flotta e dal portafoglio ordini aeromobili, sono ampiamente annullati dallo stato patrimoniale della stessa.

Penso che queste siano solo una piccola parte delle motivazioni che hanno provocato opposizioni prevedibili, a mio parere legittime, anche se per niente dure: le poche ore di sciopero indette sono state annullate dalle precettazioni e dall’uso massiccio della distorsione mediatica dei fatti, non permettendo un corretto ed equilibrato sistema di relazioni industriali.
In altri paesi in casi simili il trasporto aereo è stato bloccato anche totalmente.

Gli enormi sacrifici sul piano sociale, peraltro, non possono essere considerati legittimi solo perché attenuati da strumenti straordinari di sostegno al reddito, che come fine primario non hanno certo quello di essere messi al servizio di alcuna operazione finanziaria.
L’alto prezzo di tali sacrifici verrà pagato dalle stesse migliaia di persone che negli anni passati hanno già subito gli effetti di una pessima gestione dell’azienda, vittime due volte.

Molti di noi sono stati assunti in Alitalia-CAI, molti sono fuori, ma nessuno sa se è stato meglio far parte del migliore materiale umano necessario al Piano Fenice o esserne esclusi: non mi sembra che esperienza, valore e professionalità siano stati gli elementi determinanti nell’essere scelti, magari per poi essere sistemati in una o l’altra città d’Italia come pedine su una scacchiera; al contrario il contributo al rapido avvio della nuova azienda, che ognuno di noi ha portato, ha surclassato qualunque esigenza personale o criterio di anzianità.

Solo con una corretta ricerca di ciò che è giusto fare o non fare, la cosiddetta etica chiamata spesso in causa nel terzo millennio, potrà forse ridarci senso di appartenenza e voglia di riscatto.

Solo del personale valorizzato potrà soddisfare il cliente, elemento fondamentale per generare reddito ed accontentare gli azionisti.

Oggi non riesco a comprendere come un pilota possa sentirsi valorizzato con i turni che è costretto a svolgere: sveglie a qualunque orario, anche fino a quasi 20 ore di servizio continuativo o periodi ai comandi di più di 11 ore, seduto al proprio posto ininterrottamente salvo poche pause per usufruire del bagno, notti insonni, soste minime.

La nostra Azienda, che Lei ha il piacere e l’onore di amministrare, programma attività di volo agli equipaggi ovviamente nel rispetto dei limiti di legge, ma a mio parere eccessivi per pensare che, a medio e lungo termine, i lavoratori possano reggere il ritmo imposto; tutto ciò considerando anche la limitata gestione dei periodi di ferie.
I confronti con le altre major europee ci dimostrano che un’altra realtà è possibile, nel rispetto dei risultati di bilancio.

Pur lavorando entrambi per Alitalia-CAI,  Lei ed io svolgiamo ruoli ed attività molto differenti, per questo motivo non penso ci si possa definire colleghi: un collega è colui che svolge la stessa attività professionale di altri, specie se è di pari grado, e questo non mi sembra il caso.

Mi auguro di essere riuscito a trasmetterLe il mio stato d’animo, che è simile a quello di molti altri, sperando di aver suscitato in Lei una voglia di dimostrare a tutti gli scettici, me compreso, che una Alitalia-CAI etica e produttiva può esistere.
Noi siamo pronti a dare il nostro contributo, purchè valorizzati e rispettati.

Spero di non ricevere alcuna risposta da Lei, preferirei evitasse di perdere tempo con me e che invece riuscisse a far assumere in questa nuova Alitalia, utilizzando part-time, solidarietà o altri strumenti a Sua disposizione, tutti coloro i quali sono rimasti senza lavoro e senza prospettive future.


Distinti saluti                                                

Primo Ufficiale B777  V.A.

 
 
 

RYANAIR E IL PREZZO DEL LOW COST

Post n°193 pubblicato il 01 Febbraio 2009 da info.alitalia
 
Tag: Ryanair


Ryanair, il prezzo del low cost è un libro edito in Italia da Egea. Racconta la storia della compagnia Irlandese dalla sua fondazione ad oggi.


La filosofia aziendale è: Prezzi bassissimi e servizi ridotti al minimo, tutto il resto a pagamento.


Viaggiare per € 5,00 dalla Germania all'Italia è possibile basta rispettare alcune regole.


Innanzitutto fare il check-in on line e partire senza bagaglio da stiva. Se si opta per un bagaglio da stiva e il check-in in aeroporto viene applicato un supplemento di € 15,00


Poi c'è l'opzione di poter salire fra i primi in aereo, altri € 2,00.


A questo può essere aggiunta l'assicurazione medica per il viaggio, € 14,50.


Il bagaglio a mano consentito deve essere delle dimensioni 55x40x20 non eccedente 10 kg, al gate il personale può riservarsi il diritto di non imbarcare il passeggero se il bagaglio dovesse eccedere in peso e/o dimensioni.


Volando diretti da Francoforte HAHN (a 100 km da Francoforte sul Meno) a Roma Ciampino si spendono in media € 23,00 ma se si opta per uno scalo a Milano Orio Al Serio si scende a meno di € 5,00 complessivi compreso tasse.


Oltre a questo c'è anche che Ryanair non solo paga poco e nulla di tasse agli aeroporti ma in molti casi viene pagata per volare in alcune località e precisamente dall'ente aeroportuale di competenza, dalla Regione di competenza e dall'Ente per il Turismo di competenza.


Ecco il prezzo del low cost.


Dimenticativi snack a bordo oppure un bicchiere d'acqua, è probabile che vi facciano pagare la maschera d'ossigeno in caso di emergenza oppure le cinture di sicurezza

 
 
 

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