fabbrico ali usate

amore e indifferenza


La piccola spiaggia spunta da una insenatura disegnata dall’acqua e dal vento. Poca sabbia e molte pietre, circondate da piccole conche irregolari, sparse. Come ciotole colme di acqua cristallina che riflette il cielo. Sulla costa ad est, erba alta e una stradina che sale. Disegnata con la ghiaia seguendo la curva del suolo e delle rocce. In alto, una casa bassa, bianca e con il tetto piatto. Un muretto a delimitarne il giardino colorato di fiori. Tre cani assopiti al sole. Fermi. Uno, il più piccolo, ogni tanto si alza e corre. Senza apparente motivo. Muove la coda , si inarca, abbaia festoso e mima un attacco. Poi si ritre. Si siede ed infine ricomincia. Gli altri due lo ignorano, quasi annoiati. Guardano ogni tanto guarda verso la spiaggia. Un uomo si gira di lato. Una donna è lì vicino, stesa al sole. Sembra  una macchia rosa sull’asciugamano giallo scuro. Le carezza la fronte. Poi la mano scende sul collo e si ferma sui suoi seni nudi e caldi di sole. Il capezzolo spunta arrogante tra le dita. Lei si muove adagio, inarca la schiena e con un movimento lentissimo si sfila il pezzo basso del costume. Lui le si adagia sopra, togliendo il suo corpo alla luce. Punta i piedi nella roccia e con un movimento fluido si infila tra le sue cosce. Lei  alza il bacino per dirgli vieni, il porto è questo, vieni, io sono il tuo rifugio, vieni, dentro di me a cercare il piacere. Il tuo. Il mio. Vieni e dimentica tutto, vieni. Lui spinge lentamente ad occhi chiusi.  Poi aumenta il ritmo e lei si ritrova con i capelli sulla sabbia. Allora gli stringe i fianchi per non scivolare. Le sue unghie piantate sulla carne sembrano quasi ferirlo.  Lì, vicino ad una pozza rotonda, un piccolo granchio nero avanza guardingo. Cammina incerto, disturbato dai movimenti degli amanti. Il piccolo cane lo vede e ne osserva attentamente ogni spostamento, ignorando ogni altra cosa. Lui spinge ancora più forte, lei  si riempie di brividi. Iniziano a tremare entrambi. Smettono di respirare, lei afferra lui per i capelli e le loro labbra, le loro lingue si cercano. Si trovano. Si affrontano e si sfiorano, si ingoiano si mangiano. Ma poi lui libera la testa, e la spinge in alto. Resta fermo nel ventre di lei, che gli incrocia le gambe dietro la schiena  e lo imprigiona. Come se avesse paura che fugga. Lui si sente avvolto dal sesso di lei che gli impone, lo costringe a sciogliersi dentro. Per mischiarsi al piacere di lei, esploso solo qualche secondo prima. Per un attimo restano immobili, abbracciati. Poi lui scivola di lato per permetterle di ritrovare l’aria che aveva perso per qualche attimo. In prossimità della piccola pozza tonda, il granchio nero si infila in una fenditura stretta e si nasconde. Il piccolo cane corre per capire se ha trovato finalmente il compagno di giochi giusto.