fabbrico ali usate

la bellezza


La bellezza. Cercarla in un tramonto. In un’alba. In un fiume, nel sole, nei giardini d’inverno. Cercarla rovistando tra le storie d’amore, tra le notti di sesso, tra la dolcezza degli abbracci durante un temporale. Cercarla frugando tra vecchi ricordi, tra parole ascoltate, tra gli occhi incrociati. Chissà. A volte si insegue il senso della bellezza e si trova, invece, un’esplosione di sensi. Tutti i sensi. Quella volta del bacio. Forse anche rubato. Tra due porte. Frettoloso e umido. Un bacio di bocca, di pensieri e di voglie. E la carezza accennata. Il brivido che attraversa le tempie. Il rumore assordante di sospiri. Il battito delle palpebre. Le pulsazioni delle vene del collo. E i seni addosso. Tesi, morbidi, nudi. E le dita che percorrono la schiena. I movimenti dei bacini che si cercano. E un dito impregnato di umori, bagnato e brillante, infilato tra le labbra. La bellezza. E’ anche in una luminosa goccia di piacere sulla lingua.