fabbrico ali usate

un bacio sulle labbra


La sala in penombra. Noi fra molti altri. Che ballavamo un lento. Aderivi completamente e abbandonavi la testa sulla mia spalla. Un movimento discreto, tenero. Come un passaggio di nuvole bianche. Ti muovevi impercettibilmente. Guancia su guancia. Calore. E poi inevitabilmente il bacio. Un magnifico bacio. Di quelli che si aspetta lo finisca l’altro. Per ricominciare ancora. La musica attorno a ritmare i battiti del cuore. Le persone scomparivano ingoiate dalle nostre emozioni cullate da pelle, buio e brividi. Ci ritrovammo a ballare immobili. Si muovevano solo i nostri pensieri che si confondevano così tanto da non poter più riuscire a capire quali mi appartenevano e quali ti appartenevano. Mescolavamo i respiri e muovevamo solo le labbra. Di qua e di là. Sopra e sotto. Come due onde che si incontravano. Si scontravano. Momento sconvolgente e pieno di magìa. Un bacio da vertigini. Che bruciava la carne. Che riempiva di commozione gli occhi. Noi eravamo il tutto. Il resto era nulla.Qualche giorno dopo eravamo tornati “nulla”, ma quel bacio restò sulle mie labbra per molto tempo.