Creato da philippfriuli il 13/04/2013
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amore come ingiustizia?

Post n°26 pubblicato il 03 Maggio 2013 da philippfriuli

L’amore oggi? Non si parla più di amare una persona per sempre, ma di amare l’amore. Per tutta la vita. Non importa il numero delle persone amate. Lasciate. Siamo tutti destabilizzati, sull’orlo di crisi di nervi, in bilico tra ragione e depressione,  esistenzialmente precari in tutto: amore, lavoro, vita, amicizie, socialità etcetc. Affamati di affetto e di essere “riconosciuti”, persino di sesso. Gli amori non reggono neanche anni, le amicizie passano in un attimo. Un tempo l’amore e l’amicizia superavano le distanze e non conosceva ostacoli, guerre, avversità, continenti che potessero separare due persone. Ora uno dei due sparisce per dieci giorni e quando torna, l’altro o l’altra ha già cambiato casa e partner o amico. Abbiamo bisogno di una continua manutenzione: odiamo star fermi, cambiamo spesso orizzonte, beviamo a lunghi sorsi ma abbiamo sete subito dopo. E’ impossibile saziarci. Perché vogliamo tutto, senza pensare che il tutto non esiste. Si, si puo’ reggere il SENSO dell’amore (non l’amore) per una persona e per tutta la vita. Fino ad un certo punto come una benedizione. Poi come abitudinarietà. Infine a volte come un’ingiustizia. E non è colpa di nessuno, ma un po’ di tutti. Boh….. questo io credo, ma poi...chissà.....

 
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son proprio degli stronzi

Post n°25 pubblicato il 02 Maggio 2013 da philippfriuli

Oggi ero deciso a sistemare l’orto. O meglio lavorare la terra per poi seminarla. Invece s’è messo a piovere. Una volta non ci prendevano mai, ma adesso i meteorologi ci prendono sempre. Quando dicono che piove, piove. Anche se tu qualche ora prima guardi il cielo ed è di un sereno che più sereno non si può. Se loro dicono che piove, piove. Eppure fino a poco tempo fa non ci prendevano mai. Ti vien da pensare che tutti i loro studi, tutte le loro complesse modellazioni delle previsioni meteorologiche non possono aver avuto efficacia da un momento all’altro. Prima non ci prendevano mai, e zaccccccccccc da un momento all’altro han cominciato ad azzeccarci?  Secondo me, han capito che a studiare il tempo, non si guadagnava una beata fava. Così hanno smesso e si sono messi a costruir strani macchinari che lo generassero. Il tempo intendo. Così come volevano loro. Non li immaginate? Massì quel gruppo di meteorologi nelle stanze asettiche, con i camici bianchi, che si dicono l’un l’altro “Che tempo facciamo fra un paio di ore in Friuli”? E qualcuno, giù in fondo, risponde: “Nevichiamo!!!”. “Dai su che siamo a maggio” si lamenta un altro. “No, no fra due ore pioggia!” sentenzia il capo (ce l’avranno un capo i meteorologi?). E così qualcuno allegramente dice “chiamate il nostro inviato in Friuli e ditegli di tener pronta la macchina della pioggia”. “Ok” grida quello che sta alzando il telefono. Ed ecco che io l’orto non lo posso più preparare. E non mi resta che affermare che son proprio degli stronzi! Tsè

 

 
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la vita non torna indietro

Post n°24 pubblicato il 02 Maggio 2013 da philippfriuli

Un’altalena solitaria, che il vento freddo fà dondolare, emerge dall’erba alta del giardino della piazza. Il cigolio lento e cadenzato attira l’attenzione di una anziana, magra e minuta, che cammina faticosamente, curva, con una mano dietro la schiena. Nell’altra ha un ombrello. Ma non piove, né il cielo lo minaccia. Lo usa come temporaneo bastone. Si ferma come se stesse per inciampare sui suoi pensieri tramutati in sassi e rami secchi sul sentiero. Guarda con attenzione l’altalena. Sembra attratta dal cigolìo di ruggine e ferro che si propaga durante l’oscillazione. Avanti e indietro. Come una filastrocca ripetuta. Rumori che la riportano a ricordi lontani, o, forse, si è solo accorta di qualcosa abbandonata tra gli scarti, nella sua soffitta, che le rammenta la sua vita da bambina. E’ solo un attimo. Il suo sguardo si posa suls entiero e lei riprende il suo lento cammino. Il silenzio è rotto dai suoi passi strusciati e dal cigolio dell’altalena vuota che continua a dondolare al vento. Seduto su una panchina, mi chiedo perché la vita sia solo un dondolio di altalena che però non torna, cigolando, indietro.

 

 
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la crisi e le tette

Post n°23 pubblicato il 01 Maggio 2013 da philippfriuli

La vicina di casa, trentenne, si è rifatta le tette.

In linea con la stretta dovuta alla pesante crisi economica, le ha ridotte del 50%: da sesta a terza. Scarsa. Il marito si è adeguato: “le tette sono la dichiarazione d’indipendenza della donna. Noi uomini o mariti di diritti in questo campo proprio non ne abbiamo. E poi, delle tette, tutto ciò che non sta nel palmo della mano o in bocca, non è superfluo?” ha sentenziato.

Difficile dargli torto.

Auguri per il 1° maggio.

 

 
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l'augurio di primavera

Post n°22 pubblicato il 30 Aprile 2013 da philippfriuli

La primavera fa tornare la voglia del “viaggio”. E’ da una carta geografica che si può iniziare. Da riempire di segni di riferimento: la pianura, le curve della strada sulle colline, le salite verso la montagna da oltrepassare. La foresta ed il fiume da attraversare. Il mare da sfiorare. E piccoli paesi nascosti, ruderi secolari, campi verdi ancora da arare. Ogni segno… un sogno. Mille segni… mille sogni. E’ quando, in estate, percorreremo realmente la strada scelta, ci accorgeremo che persino agli alberi abbiamo già dato un nome, ai campi un colore e alle valli un rumore. Ecco. L’augurio di questo viaggio pensato di primavera è che vi lasciate meravigliare. Che i vostri pensieri quotidiani scompaiano temporaneamente per lasciar posto a paesaggi, fiumi e profumi, tramonti , stelle luminose, nuvole bianche e la luna che risplende negli occhi di chi amate.

 

 
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