Creato da philippfriuli il 13/04/2013
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cicatrice

Post n°16 pubblicato il 23 Aprile 2013 da philippfriuli

Ci sono ancora le nuvole a colorare tutto di grigio, oscurando il cielo ed il sole. Il vento fa sbattere una finestra dimenticata nella casa di fronte. Esco sul terrazzo a fumare una sigaretta cercando qualcosa che si stagli all’orizzonte, ma non c’è niente da vedere tra gli scrosci d’acqua improvvisi. I tetti sono bagnati e lucidi e la voglia di profumi e di sole si fà spazio. Vedo l’acqua che trascina a terra la polvere e sento il  rumore delle gomme delle auto che la calpestano. Una ragazza dai capelli color miele si ripara sotto il basso terrazzino della casa di fronte. Se ne sta lì, in piedi, con tra le mani un sacchetto di carta gialla e spiegazzata. Impassibile, indifferente alla pioggia, al grigio, alle auto che passano. E’ bella nella sua estraneità di fronte al momento. Mangia una carota. Non tagliata, non a fette. Lo mangia a morsi con soddisfazione e godimento, avidamente. Un po’ di succo arancione cola agli angoli della sua bocca. Lo asciuga con l’indice che poi passa sulla carta. Mangia ancora,  con tanta foga da inarcare le sopracciglia mentre morde, lasciando intravedere l’interno della bocca che si allarga e si chiude come una tagliola. Non credo mangi le carote perchè è a dieta. Lei ha semplicemente fame. Forse più che di cibo, di gesti, di passione, di felicità. Lei non addenta: sbrana. Allora mi ritrovo a pensare che a volte anche il mio desiderio per una donna assomiglia ad uno “sbranare”. Che poi è soltanto la voglia nascosta di essere sbranato.  Magari è solo voglia di una cicatrice da accarezzare ricordandola.

 

 
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donne e impasti

Post n°15 pubblicato il 23 Aprile 2013 da philippfriuli

Le donne olio ti galleggiano sopra. Sembrano tue, ma non si fanno prendere. Ti macchiano e lasciano pensieri grassi che restano nel tempo. Le donne vino si fanno bere e ti ubriacano. Devastano corpo e mente. Se ti lasciano resta soltanto un leggero mal di testa. Le donne d’acqua , fresche, ti scivolano addosso e ti bagnano. Trasparenti come un cielo a febbraio,  come un vetro che riflette un tramonto. O un’alba. Non ti nascondono nulla. Se le perdi di loro rimpiangi quel senso di purezza che ti ha regalato. Le donne di farina ti entrano dentro mischiandosi all’aria che respiri. Sottili, impalpabili. Si depositano ovunque e le porti con te in ogni porzione di pelle per molto tempo. Gli uomini sono portati a rincorrere gli... impasti.

 

 
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lo sforzo per non riconoscere l'amore

Post n°14 pubblicato il 22 Aprile 2013 da philippfriuli

E' come se guardassi attraverso i vetri di una finestra: vedi, manon senti. E’ come se osservassi una risata prendendola per una smorfia di dolore o far roteare un Carbernet rosso nel calice e poi non berlo. Come cantare “we are the champions” sottovoce, come se sapessi con certezza che domani scoppierà la guerra e non lo dici anessuno. E' come se fossi certo di potere non potendo. Di volere non volendo. Ti dilani l'anima per cercare di non vedere. Di non sapere. Di non ascoltare. Ti e' passata una bolla di sapone accanto al cuore e non l’hai voluta riconoscere. Non l’hai accettata. Hai fatto finta di non sapere (come tanti) che una bolla di sapone è il grande Amore che,portato dalle brezze leggere, si posa sui cuori di un uomo e una donna e li avvolge. Li incanta. Si, è vero è fragile e trasparente. Proprio come un grande Amore.

 

 
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emozioni proibite

Post n°13 pubblicato il 22 Aprile 2013 da philippfriuli

Un desiderio insoddisfatto è uno zaino pesante che portiamo in spalla per molto tempo. A volte per sempre. Un peso che ci schiaccia e che ci fà mancare spesso il respiro. Come la vita incompleta per un’emozione proibita dal “fai la cosa giusta”. Nessuna emozione dovrebbe mai essere proibita. Sono due parole che accostate stridono come le unghie passate sulla lavagna. Eppure talvolta è così: ci sono emozioni che non possiamo vivere o che rifiutiamo di vivere per paura. Per lontananza. Per troppa o poca ragione…

Poi saranno i rimpianti a pesarci addosso.

 

 
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il pudore e gli amanti

Post n°12 pubblicato il 21 Aprile 2013 da philippfriuli

Le mutandine sul tavolo della cucina. Il reggiseno sulla spalliera della poltrona del salotto. Le calze pendono da una sedia. La gonna e la camicetta sul pavimento mischiati ai vestiti di lui. Le scarpe vicino alla porta del bagno. Gli amanti impastano polvere e umori. Buio e carezze. Profumi e carne. Sangue e frenesia. Parole e sesso. Nessun bacio. I baci misurano l’amore quando sono solo d’amore. Gli amanti sanno che il pudore risiede nella bocca e sulle labbra. Non altrove.

 
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